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UNITÀ
I trattati di pace e i problemi del dopoguerra
1
La Conferenza
di Parigi
La
Grande guerra
, contro ogni aspettativa, è durata
quattro anni
, con
costi
umani ed economici imponenti e
conseguenze
importanti e dura-
ture. Ma, comunque, la
guerra è finita
e adesso
è necessario costruire
una pace giusta
, rispettosa dei diritti dei popoli, volta a evitare possibili
futuri conflitti:
lavoro
che gli odi e le aspettative potenziati dalla guerra
rendono assai
difficile
; così difficile che alla fine risulterà
addirittura
impossibile
: le conseguenze dei sei trattati di pace non saranno cioè
quelle che i popoli desiderano per il proprio futuro. La
carta europea
,
in ogni caso, ne risulterà per sempre
cambiata
e in luogo dei
quattro
imperi
che
si sono dissolti
(austro-ungarico, ottomano, russo, tedesco),
nasceranno nuove nazioni
.
Nel
gennaio 1919
si riunisce dunque a
Parigi
la
Conferenza di pace
, nella cui
convocazione viene già compiuto il primo grave errore:
partecipano
infatti
solo i
rappresentanti delle nazioni vincitrici
, mentre
i vinti non sono invitati
(restano
all’esterno, in attesa di essere chiamati a firmare), come non è invitata la Russia so-
vietica (contro la quale in quel momento le potenze stanno combattendo).
David
Lloyd George
guida la delegazione della
Gran Bretagna
,
Georges Clemenceau
quel-
la della
Francia
,
Vittorio Emanuele Orlando
quella dell’
Italia
, mentre per gli
Stati
Uniti
interviene lo stesso presidente
Thomas Woodrow Wilson
, che rappresenta la
potenza emergente (forse la vera vincitrice della Grande guerra) e sente l’impegno
in modo particolare. Già negli ultimi mesi di guerra egli
ha presentato al
Congresso
,
riassunti in 14 punti,
i principi fondamentali
ai quali i trattati di pace si dovranno
ispirare; in particolare: il
diritto dei popoli all’indipendenza nazionale e all’auto-
decisione
(del sistema di governo); il
rispetto dei confini naturali dei singoli Stati
;
la
riduzione degli armamenti
; l’
abolizione delle barriere doganali
; la
libertà dei
commerci e dei mari
; la
fine della diplomazia segreta
e l’
istituzione di una So-
cietà delle Nazioni
[ par. 4], che tuteli tutti questi diritti specialmente per quanto
riguarda gli Stati più piccoli e deboli, operando al fine che le controversie possano
essere risolte pacificamente.
Francia
e
Gran Bretagna
, però, sono intenzionate a trarre dalla pace i
maggiori
vantaggi possibili
e quindi ignorano i ragionevoli principi economici e politici af-
fermati da Wilson: il loro
obiettivo
è
ridimensionare per sempre la Germania
. La
Francia
, poi – non dimentica della sconfitta del 1871 e provata da cinque anni di
guerra che l’hanno sconvolta –,
vuole che l’antico nemico sia umiliato
: non a ca-
so il trattato che riguarda la Germania viene firmato (il 28 giugno, cinque anni esatti
dopo l’attentato di Sarajevo) a Versailles, laddove, proprio in occasione di quella scon-
fitta, è stato proclamato il Reich di Guglielmo I e di Bismarck. L’
insieme dei trattati
colpisce la Germania
assai duramente, sia sul
piano “geografico”
sia, ancor più,
su quello
economico
e
politico
.
Obbligata ad assumersi la responsabilità di aver causato la guerra – insieme con
l’Austria-Ungheria – la
Germania
deve infatti sottoscrivere delle
condizioni di pace
che la obbligano in pratica al
disarmo
, alla
privazione di sostanziali parti del suo
territorio
, al
pagamento di pesantissime
riparazioni
. Queste ultime raggiungono
infatti un totale di 132 miliardi di marchi del 1921 – equivalenti a 442 miliardi di
dollari del 2011 –, una
cifra
che molti economisti del tempo (come il britannico
John
Maynard Keynes
) considerano
eccessiva
e
controproducente
e la cui ultima tranche
ha potuto essere versata solo nel 2010.
VERIFICA
se hai capito
Chi partecipò alla Conferenza di Parigi? E chi ne venne escluso?
Che cos’erano i “14 punti” di Wilson?
A quali obblighi era soggetta la Germania in base al trattato di Versailles?
I rappresentanti dei Paesi
vincitori alla Conferenza di
pace di Parigi: da sinistra,
Lloyd George per l’Inghilterra,
Clemenceau per la Francia e
Wilson per gli Stati Uniti.
Congresso
Nel sistema amministrativo
degli Stati Uniti d’America è
l’equivalente del Parlamento,
comprensivo del Senato e della
Camera dei rappresentanti, con
potere legislativo.
riparazioni
Risarcimento dei danni provo-
cati da un conœitto, in denaro o
in concessioni economiche, che
lo Stato vincitore impone agli
sconžtti.
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