re focalizzato come i nuovi processi produttivi instaurati dalla Rivoluzione industriale
(l’uso dei macchinari, la catena di montaggio ecc.) abbiano dei risvolti sociali non so-
lo perché permettono di produrre molte più merci molto più in fretta (e quindi a un
minor costo), ma anche e soprattutto perché essi modificano la relazione che i produt-
tori delle merci, cioè gli
operai
, instaurano con se stessi e con il mondo circostante.
Infatti, l’industria moderna basa tutta la propria forza sull’uso dei macchinari, i quali
sono mezzi di produzione molto costosi, che nessun singolo operaio può possedere in
proprio per svolgere autonomamente (come un artigiano) il proprio lavoro. I
mezzi di
produzione
sono di proprietà di pochi individui, che non lavorano manualmente alla
Cinema
e letteratura
Tempi moderni
gli ingranaggi delle enormi macchine ro-
tative. Internato in una casa di cura, viene
successivamente dimesso per finire in pri-
gione, dopo essersi trovato casualmente
coinvolto in unamanifestazione di operai.
Viene scarcerato dopo aver involontaria-
mente fatto fallire un tentativo di rivolta.
Una volta libero Charlot, mentre passa
da un lavoro precario all’altro, incontra
una monella orfana, che si unisce a lui
per evitare di finire in orfanotrofio. Dopo
Il film
Diretto, prodotto e interpretato da
Charlie Chaplin, il film narra la vicenda di
Charlot, un operaio metalmeccanico che
lavora in una fabbrica dai ritmi disumani
e alienanti in cui ogni procedimento vie-
ne ottimizzato a favore di una maggiore
produttività. Un giorno Charlot è colto da
una crisi di nervi e inizia a ripetere osses-
sivamente il gesto di stringere i dadi dei
bulloni su cose e persone e, in un crescen-
do frenetico, il protagonista finisce dentro
un’altra serie di peripezie la monella ri-
esce a farsi assumere in un cabaret e a
trovare un posto anche a Charlot nella
duplice veste di cameriere e cantante. La
temporanea serenità dei due protagonisti
viene però turbata dall’intervento della
polizia che vorrebbe portare la monella
in orfanotrofio. Charlot e la monella fug-
gono dalla città e il film si chiude con una
frase ottimistica di Charlot: «Non darti per
vinta, vedrai che ce la caveremo».
Ricezione del film e critica della so-
cietà
Ultimo lungometraggio di Charlie
Chaplin, in cui il sonoro viene utilizzato
in maniera marginale, venne proiettato
a partire dal 1936 ed ebbe un immediato
successo in Francia e in Inghilterra, men-
tre in Germania fu definito un film anti-
comunista e negli Stati Uniti fu accolto
da una nutrita serie di critiche. L’uscita
del film, girato durante la Grande Depres-
sione, la crisi economica in cui l’America
era precipitata nel 1929 trascinando nella
sua caduta l’intera economiamondiale, fu
accompagnata da forti proteste a causa
della sua impietosa e duramente ironica
rappresentazione della civiltà industriale
e per la sua dissacrante visione del sogno
americano di cui venivano evidenziati tut-
ti i limiti.
Titolo originale:
Modern Times
Regia:
Charlie Chaplin
USA, 1936, 87’, bianco e nero
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