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La nascita della sociologia
L’ottimismo dei positivisti
Tenendo presenti queste enormi spinte verso il mutamen-
to, si capisce come mai proprio in quel periodo la questione dell’ordine sociale diven-
ne tanto rilevante da legittimare la nascita di una nuova scienza. La sociologia nacque
dall’esigenza di trovare delle risposte agli enormi problemi causati dall’industrializza-
zione e dai mutamenti a essa connessi, e si alimentò della fede cieca nelle possibilità aper-
te dalla scienza moderna, da cui era animato il
positivismo
imperante nell’Ottocento.
L’obiettivo immediato dei primi sociologi non fu però quello di trovare soluzioni pra-
tiche per questioni specifiche; essi non si proponevano di guidare l’intervento diretto
dei governanti per risolvere singoli problemi, quali l’istruzione, le periferie urbane o
l’ordine pubblico. Questo sarà, come vedremo, un aspetto caratteristico della sociolo-
gia statunitense sviluppatasi nel XX secolo. I primi sociologi europei cercarono invece
per lo più di comprendere l’evoluzione della società nel suo complesso, e quindi il de-
stino futuro di quel nuovo mondo che era scaturito dagli eventi storici di cui s’è detto.
Alcuni studiosi manifestarono un certo
ottimismo
, ponendo l’accento soprattutto sul
fatto che l’industrializzazione comportava un forte impulso di progresso nella scienza
e nella tecnologia, e quindi nella capacità dell’essere umano di dominare e soggioga-
re la natura ostile. Della Rivoluzione industriale essi mettevano in risalto soprattutto
quel prodigioso sviluppo delle risorse a disposizione dell’umanità che era reso possibi-
le dall’organizzazione scientifica del lavoro dentro alle fabbriche.
Ciò avvenne principalmente nell’ambito della corrente di pensiero del positivismo, rap-
presentato in sociologia dai lavori di
Auguste Comte
e di
Herbert Spencer
. Per la
cul-
tura positivistica
, infatti, il
progresso tecnologico
costituiva un
guadagno sicuro per
l’umanità
, se paragonato alle forme di esistenza e di società maggiormente legate ai rit-
mi e ai prodotti della natura, quali erano quelle antecedenti la Rivoluzione industriale.
Auguste comte e la legge dei tre stadi
In Comte l’ottimismo di cui si è detto pren-
de corpo in una
teoria generale dell’evoluzione
della società, nota come
legge dei tre
stadi
, attraverso la quale egli cerca di spiegare il fatto storico e naturale dell’evoluzione
della specie umana dalla condizione animale a quella culturale. Per Comte il progresso
dell’umanità non è un fatto casuale, una tendenza reversibile. Al contrario, esso è in-
scritto nel destino stesso della specie umana.
Egli basa questa convinzione sull’osservazione che l’essere umano, nel suo rapporto
con le cose che lo circondano, passa sempre attraverso tre stadi successivi: da uno
sta-
dio iniziale
(che egli chiama “
teologico
”), in cui egli si rappresenta i fenomeni come
il prodotto “magico” dell’azione diretta di entità soprannaturali, si giunge a uno
sta-
dio intermedio e transitorio
(“
metafisico
”), per approdare quindi allo
stadio finale
(“
scientifico
” o “
positivo
”), in cui l’essere umano si rappresenta i fenomeni come il
prodotto di leggi generali e impersonali che governano la natura. Il terzo stadio è quel-
lo stabile e definitivo, il traguardo della maturità. Questo è il percorso che segue ogni
individuo nella sua evoluzione dallo stato infantile a quello adulto. Questo è il percorso
che segue anche la società, nella sua evoluzione dallo stato primitivo a quello civilizzato.
L’aspetto rilevante della riflessione di Comte per la storia della sociologia non sta tanto
nei contenuti della sua teoria, quanto nello spirito con cui egli affronta le nuove pro-
blematiche sociali. Egli non parla più, come i filosofi del Settecento, di uno “stato di
natura” o di un “contratto sociale”, cioè di concetti astratti impiegati per risolvere un
problema astratto. Comte parla invece di una legge che ritiene di aver individuato at-
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➜
Lessico
Positivismo
Corrente di
pensiero molto composi-
ta diffusasi in Europa nel
XIX secolo, la cui carat-
teristica fondamentale è
l’esaltazione della cono-
scenza empirica, fattuale,
sperimentalmente prova-
ta – cioè, in una parola, del-
la scienza – a unica guida
della vita umana.
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