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Percorrere i generi
correre un breve attimo in preda a un vano panico per il divertimento degli
occhi: ed essi si voltarono e fuggirono via insieme; ma mentre scappavano
Frodo si girò e vide con terrore che gli occhi li seguivano veloci. La puzza
di morte li avviluppava come una nube.
«Fermo! Fermo!», urlò disperatamente. «Correre non serve a nulla!».
Lentamente gli occhi avanzarono.
«Galadriel!», invocò e facendosi forza sollevò di nuovo in alto la Fiala. Gli
occhi si arrestarono. Per un attimo allentarono la presa, come turbati da qual-
che dubbio. Allora una fiamma avvampò nel cuore di Frodo il quale, senza
pensare a quel che faceva, follia, disperazione o coraggio, prese la Fiala nel-
la mano sinistra, sguainando con la destra la spada. Pungolo
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lampeggiò e
l’affilata lama elfica sfavillò nella luce argentea, ma i bordi ardevano di fuoco
azzurro. Tenendo alta la stella e la luminosa spada puntata in avanti, Frodo,
Hobbit della Contea, avanzò deciso verso gli occhi.
Essi vacillarono. Il dubbio li colse man mano che la luce si faceva più vici-
na. Si oscurarono uno per uno e retrocedettero lentamente. Nessun bagliore
così micidiale li aveva mai colpiti. Lì sotto terra erano sempre stati al riparo
dal sole, luna e stelle, ma ora una stella era penetrata sin nelle viscere della
terra. Si avvicinava implacabile, e gli occhi non seppero resistere. Si spensero
tutti, si distolsero, ed una grande massa fuori della portata della luce mosse
la sua enorme ombra. Gli occhi scomparvero.
Le forze del Male
Dietro ogni trama fantasy c’è la lotta tra
le forze del Bene e quelle del Male. Nella
tana sotterranea domina la maligna pre-
senza di Shelob, che si palesa attraverso
l’orrore del luogo, il
lezzo
e infine i mo-
struosi occhi spalancati nelle tenebre.
Frodo, eroe buono destinato a scon-
figgere il Male, “sente” la presenza di
Shelob prima ancora che lei si manife-
sti, proprio in virtù della sua natura di
personaggio votato al Bene (…
Frodo
sentì una possente malvagità china su
di lui
).
Quando il male si palesa, la terribile
“puzza di morte” che avvolge i due per-
sonaggi ripropone la classica simbolo-
gia dell’abbinamento male/morte.
Di fronte all’apparizione degli occhi, an-
che Frodo vacilla: qual è infatti la sua
prima reazione?
Come trova il coraggio di affrontare i
mostruosi occhi?
Quale nuovo strumento magico lo aiuta?
«Padrone, padrone!», gridò Sam. […] Non andate oltre! Questa è la nostra
unica occasione di scampo. Usciamo da questo immondo buco!».
Tornarono dunque sui loro passi, prima camminando e poi di corsa; in-
fatti man mano che avanzavano, la galleria saliva sempre più scoscesa, ed
ogni passo li allontanava dal lezzo della sotterranea tana e infondeva vigore
nel loro cuore e nelle loro membra. Ma l’odio dell’Osservatore li persegui-
va incessantemente, cieco forse per un attimo, ma invitto
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e avido di morte.
All’improvviso un soffio d’aria venne loro incontro, esile e freddo. L’apertura,
la fine della galleria era infine innanzi a loro. Affannosi, assetati d’aria libera, si
lanciarono in avanti; poi stupefatti barcollarono e caddero all’indietro. L’uscita
era ostruita da una barriera, ma non di pietra: pareva soffice e leggermente
elastica, eppure resistentissima e impervia; lasciava filtrare l’aria, ma nessun
raggio di luce. Partirono di nuovo alla carica, e di nuovo furono respinti.
Tenendo alta la Fiala, Frodo vide innanzi a sé un grigiore opaco che la
luminosità della stella non penetrava, come un’ombra non proiettata da una
6 Pungolo:
è il nome della spa-
da di Frodo, anch’essa dono
degli elfi.
7 invitto:
non ancora sconfitto.
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Attivati!
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