L’avventura
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Mentre Buck li guardava, Thornton gli si inginocchiò accanto, lo palpò
in tutto il corpo con le mani ruvide e gentili, per sentire se aveva ossa rotte.
Quando finì di esaminarlo, trovando soltanto molte contusioni e uno stato
di denutrizione spaventoso, la slitta si era allontanata di quattrocento metri.
L’uomo e il cane la seguirono con lo sguardo: avanzava con fatica sul ghiaccio
del fiume. A un tratto videro la parte posteriore della slitta affondare, come
fosse caduta in una buca, e la barra del timone, a cui si afferrava Hal, balzare
in aria. Sentirono l’urlo di Mercedes. Videro Charles voltarsi e fare un passo
per correre indietro, e tutto il lastrone di ghiaccio cedere, e i cani e gli esse-
ri umani sparire. Rimase soltanto un gran buco vuoto. Il fondo della pista
aveva ceduto.
John Thornton e Buck si guardarono.
«Povero diavolo» disse John Thornton e Buck gli leccò la mano.
un parziale lieto fine
Buck è scampato alla morte. Le mani
ru-
vide e gentili
di Thornton esplorano il suo
corpo e rassicurano il lettore sul suo sta-
to di salute.
Si tratta però di un lieto fine parziale,
perché il cane deve comunque guarire
e si troverà ad affrontare altre difficol-
tà.
Inoltre, la tempestività dell’interven-
to di Thornton diventa evidente solo a
fronte di una tragedia che, per quanto
“annunciata”, conserva tutta la dram-
maticità che ogni morte porta con sé.
Come viene descritto l’affondamento
della slitta?
Ti pare che la tragedia abbia le carat-
teristiche di un crudele insegnamento?
Perché?
Quale gesto di Buck preannuncia il suo
futuro legame affettivo con Thornton?
attivati!
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I temi
un viaggio a ritroso nel tempo
Buck
è stato rapito da un’elegante villa
californiana e attraverso la dura
esperienza di cane da slitta compie
un
cammino a ritroso nel tempo
, re-
cuperando il contatto con una natu-
ra dura e selvaggia che rappresenta
– per lui ma anche per gli uomini –
il mondo delle origini. Questo pro-
gressivo
recupero
del
primordiale
rapporto
con la
natura
contiene tut-
ti i temi fondamentali di ogni
mito
eroico
: la
separazione
improvvisa
dai luoghi familiari, le
prove
da su-
perare, il
viaggio pericoloso
verso
una meta predestinata e la
trasfor-
mazione conclusiva
: alla fine del
romanzo infatti, dopo la morte di
Thornton, Buck si riunirà ai suoi “an-
tenati” lupi e tornerà a vivere nella
foresta, diventando un
simbolo di
libertà
. Nella vicenda si adombra
anche il mito tutto moderno della
fu-
ga dalle convenzioni
di una società
oppressiva verso un’esistenza libera
e selvaggia, condotta in comunione
con la natura e le sue leggi.
Lo stile
Il realismo narrativo
Lo stile di Jack
London è improntato a un
crudo re-
alismo
, che non risparmia nulla al
lettore e che talvolta appare persi-
no feroce nel descrivere le
bruta-
li leggi
che regolano l’esistenza là
dove cessa il controllo formale del-
la civiltà. Tuttavia è proprio questo
realismo schietto
che differenzia
Il
richiamo della
foresta
dai tanti al-
tri racconti più o meno ispirati al
ritorno idilliaco verso mondi natu-
rali che esistono solo nella fantasia.
L’
autenticità
del romanzo di Lon-
don risultò subito chiara ai critici
del tempo e soprattutto al pubbli-
co, che premiò il suo autore con un
successo immediato.
una semplicità voluta
Come Lon-
don stesso ebbe a scrivere (
Otto
importanti fattori del successo let-
terario
, 1916), una storia è tanto più
efficace quanto più è
semplice
, per-
ché i lettori non devono aver biso-
gno di intermediari che interpreti-
no ciò che leggono al posto loro:
devono bastare la loro
capacità di
leggere
e il
sincero desiderio
di in-
trattenersi con una buona storia.
Coerentemente con queste premes-
se,
Il
richiamo della
foresta
si basa
su una struttura narrativa
sempli-
ce
,
lineare
sul piano cronologico: il
narratore onnisciente
assume pe-
rò spesso e volentieri un
punto di
vista insolito
, quello del
cane
che
guarda al mondo degli uomini sen-
za conoscere altre leggi che quelle
della sopravvivenza.
guida alla lettura
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