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Quali provvedimenti
prese Solone per
risolvere la crisi sociale
di Atene?
come si può chiamare
la costituzione
di Solone? Perché?
tamente a fare di Atene la città più internazionale, più
aperta e più colta dell’antica Grecia.
5.La riforma di Solone tenta di spezzare
i privilegi dei nobili ma non placa
i conflitti sociali che sfociano
nella tirannide di Pisistrato
Il predominio dei nobili
Nonostante la vitalità delle
attività marinare e mercantili, l’economia della
polis
nel
suo complesso si fondava sull’agricoltura. Come nelle
altre
poleis
greche, così ad Atene la maggior parte delle
terre apparteneva agli aristocratici, che la facevano col-
tivare dagli schiavi, mentre i piccoli proprietari erano
gravati di debiti e spesso finivano in schiavitù.
All’inizio dell’età arcaica il potere era ancora saldamen-
te nelle mani degli aristocratici, che lo avevano sottrat-
to al re dei cosiddetti secoli oscuri (vedi p. 88).
Nel frattempo, però, andava emergendo una parte del
demos
, arricchitasi con il commercio e l’artigianato, che
rivendicava un peso maggiore nella gestione della
polis
.
Il regime aristocratico
L’ordinamento ateniese del
periodo aristocratico prevedeva che il potere venisse
esercitato damagistrati, scelti unicamente tra i nobili. Gli
arconti
, cioè i capi o governatori, venivano eletti dall’as-
semblea generale di tutti i cittadini, l’
Ecclesía
, e rimane-
vano in carica per un anno.
Gli arconti amministravano la giustizia, presiedevano i
riti religiosi e guidavano le operazioni militari. Una volta
terminato il loro incarico, gli arconti entravano a far parte
Lo sviluppo dei commerci
Atene (
8
) aveva un grande
vantaggio: si trovava a soli quattro chilometri dal mare
e disponeva di un grande porto naturale, il Pireo. Essa
poteva quindi intrecciare agevolmente scambi commer-
ciali con altri paesi per procurarsi i cereali di cui scarseg-
giava. In cambio poteva vendere l’olio, il vino e i prodotti
artigianali, insieme con l’argento delle miniere che si tro-
vavano sul suo territorio.
L’attività commerciale di Atene era favorita anche dal
fatto che gli ateniesi erano di stirpe ionica, e quindi pote-
vanomantenere facilmente i contatti con gli ioni che ave-
vano fondato colonie in Asia Minore.
Un popolo aperto verso l’esterno
Atene divenne,
fin dall’età arcaica, un centro assai importante per i traf-
fici commerciali in cui prosperavano i mercanti e gli arti-
giani. Insieme con gli scambi economici, si svilupparono
gli scambi culturali con altre civiltà. All’esatto opposto
degli spartani, gli ateniesi erano aperti ai rapporti con
l’esterno; anzi, proprio i commercianti stranieri, accolti
nella città, costituirono uno dei fattori più dinamici dello
sviluppo economico della
polis
.
I meteci
Gli stranieri che risiedevano stabilmente ad
Atene venivano chiamati meteci, cioè «coloro che abita-
no insieme»: essi non avevano diritto alla cittadinanza,
né potevano possedere terre, ma avevano la possibilità
di essere ascoltati in tribunale e, soprattutto, di esercitare
liberamente le loro attività.
La presenza di tanti forestieri, attirati dalle occasioni
di guadagno, mise gli ateniesi in contatto con abitudi-
ni, mentalità e idee diverse dalle loro; ciò contribuì cer-
8.
la civetta armata simboleggia
Atena, dea della guerra e
protettrice della città di Atene.
9.
i cavalieri erano una delle quattro classi in
cui Solone divise la popolazione
di Atene. vaso dipinto da Eufronio
nel 510 a.c.
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