Il Seicento: tra naturalismo e ideale classico
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Un’apertura all’Europa: Rubens, Velázquez, La Tour, Rembrandt, Vermeer
ra di Vermeer non riscosse particolare successo di
mercato e per sopperire alle necessità economiche,
oltre a svolgere la non proficua attività di pittore,
si dedicò al commercio e alle perizie di opere d’ar-
te. Il grande collezionismo prediligeva una pittura
più aulica della sua. Il catalogo dei dipinti sicura-
mente attribuibili a Vermeer oggi non raggiunge le
quaranta unità, al netto dalle famose falsificazioni
dovute a un falsario dell’inizio del XX secolo: van
Meegeren
t
.
L’opera del pittore di Delft abbraccia l’arco tem-
porale compreso tra il
1656
e il
1670
circa. Nel
suo percorso si nota una sempre più dettagliata
indagine del dato reale
, mentre all’inizio e negli
anni della piena maturità perviene a una più al-
ta sintesi poetica. Vermeer muore nel 1675, la-
sciando la moglie e undici figli, dieci dei quali
in età minore.
La luce nella
Ronda di notte
Questa
stessa luce
circola quasi per bagliori dif-
fusi nel suo massimo capolavoro:
La ronda di not-
te
(68)
. È questo un quadro di
grande fascino
per
la fusione tra due diversi elementi: quello natura-
listico, innervato nell’azione che sta svolgendo il
corpo di guardia in una strada, e quello fantastico
e trasfigurante della luce, che vi aggiunge un sen-
so di mistero.
La raffigurazione della compagnia del capitano
Banning Cocq è un eccezionale esempio di ritrat-
to di gruppo, perché ognuno ha una sua persona-
le identità somatica e ciascuno è colto nell’esecu-
zione del proprio compito quotidiano.
La luce che illumina solo i volti assieme al luogo-
tenente e alla bambina a sinistra non proviene da
un’unica fonte e, nella sua indeterminatezza come
di un istante pronto a svanire, contribuisce al di-
namismo della scena.
Il mondo appartato di Vermeer
Johannes Vermeer
nacque a
Delft
, in Olanda, nel
1632. Visse nella città natale con la numerosa fami-
glia, abitando nel quartiere cattolico. In vita l’ope-
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Rembrandt van Rijn,
La ronda
di notte
, 1642, olio su tela, cm 359
x 438. Amsterdam, Rijksmuseum.
t
H.A. van Meegeren
(Delft, 1889-1947) inventò, tra il 1939 e il 1943, una
serie di falsi Vermeer, tutti di soggetto sacro, fra i quali il più celebre è La cena in
Emmaus, che venne smascherato solo dopo la Seconda guerra mondiale. Un falso
Vermeer, raffigurante Cristo e l’Adultera, fu acquistato nel 1942 dal maresciallo
tedesco Herman Goering, che si occupava delle requisizioni di opere d’arte.
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