La sorte, il volere degli dèi e il destino degli uomini
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SITUAZIONE (I)
Il consesso degli dèi
La scena si apre sugli dèi riuniti in con-
sesso e intenti a osservare quanto sta avvenendo sul campo di
battaglia; Afrodite, in particolare, ha appena tratto in salvo Pari-
de, intervenendo in prima persona nel duello, e perciò Zeus,
desideroso di ravvivare l’ostilità di Era (vv. 5-6), dapprima rico-
nosce l’indiretta vittoria di Menelao (v. 13), ma poi suggerisce
di decidere le sorti degli schieramenti, ventilando anche l’ipo-
tesi di una cessazione definitiva delle ostilità (vv. 14-19). Atena
non reagisce, ma a questo punto Era non riesce a trattenere la
propria collera, di fronte all’eventualità che tutti gli sforzi com-
piuti per annientare Troia diventino improvvisamente vani (vv.
25-29); ne scaturisce un violento scambio di accuse con Zeus,
in cui il poeta riesce a ricreare in modo molto raffinato un clima
di rancori sopiti e di malcelata ostilità fra i due coniugi.
SITUAZIONE (II)
Lo scontro fra Zeus e Era
Zeus, in particolare, sottolinea il
cieco accanimento di Era (vv. 34 ss.); Era, del resto, fornisce
una conferma a questa accusa di Zeus dimostrandosi disposta
– in un modo che ai nostri occhi appare molto provocatorio
e “incurante” – persino a sacrificare città a lei molto care (vv.
51-53), pur di vedere esaudita la sua brama distruttiva nei
confronti di Troia. A Zeus, dunque, non resta che accogliere,
pur a malincuore, le richieste della moglie, inviando Atena
sul campo di battaglia perché i Troiani riprendano per primi
le ostilità: e Atena, sotto mentite spoglie (vv. 86 ss.), va a
sobillare Pandaro perché scagli una freccia contro le fila dei
Greci e rompa i patti.
CONTESTO
Un passo “nodale”
La scena dell’alterco fra i due sovrani divini
spicca sicuramente per vividezza: la naturalezza degli atteggia-
menti e la forza degli attriti presupposti da questo scambio di
battute costituiscono gli elementi di maggior pregio dell’epi-
sodio, che del resto svolge anche una funzione ideologica e
narrativa molto importante. Oltre a ribadire, in effetti, la fragi-
lità dell’uomo e la sua capricciosa dipendenza dal volere degli
dèi – al punto che città gloriose come Argo, Sparta e Micene
possono essere ridotte a pedine di un “gioco”, o di una “gara”,
fra gli dèi –, questi versi segnalano un vero e proprio punto di
svolta nella vicenda, che era giunta a un momento di stallo (cfr.
anche
T4
, p. 66): la freccia di Pandaro rimette così in moto tut-
ta l’azione bellica (cfr. già
Iliade
IV, vv. 419 ss.), che rappresenta
il presupposto essenziale anche per lo svolgimento del motivo
dell’ira di Achille, motore centrale dell’opera.
GUIDA ALLA LETTURA
tema
1.
Nell’episodio del litigio fra Zeus ed Era la sorte degli uomini
sembra dipendere maggiormente dal destino, dal fato, oppure
dalla volontà cosciente e personale degli dèi? Giustifica la tua
risposta facendo riferimento ad alcuni versi precisi.
testo
2.
Nei versi ora esaminati è possibile individuare numerose ri-
petizioni lessicali: prova a individuarne alcune. Quali ritieni che
rappresentino vere e proprie formule, e quali invece dipendo-
no dalla volontà di ribadire enfaticamente un concetto?
contesto
3.
Le decisioni degli dèi, spesso prodotte a seguito di violenti
confronti verbali, condizionano in modo profondo la vita degli
uomini e degli eroi. Ricordi altri brani, fra quelli presenti in
An-
tologia
, in cui la maturazione di precise scelte divine determina
una svolta nella vicenda? Quali analogie e quali differenze puoi
rilevare nei rispettivi episodi?
ANALISI DEL TESTO