I poemi omerici
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al suo muoversi; egli scendeva come la notte.
Si postò dunque lontano dalle navi, lanciò una freccia,
e fu pauroso il ronzio dell’arco d’argento.
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I muli colpiva in principio e i cani veloci,
ma poi mirando sugli uomini la freccia acuta
lanciava; e di continuo le pire dei morti ardevano, fitte.
[Trad. R. Calzecchi Onesti]
Percorso 3
Il nemico, il mostro
e lo sconosciuto
(I, vv. 53-246)
T2
La contesa tra Achille
e Agamennone
L’onore e la stima sociale
Dopo la narrazione dell’antefatto l’azione prende immedia-
tamente forma: i due capi più illustri vengono a
contesa per il possesso della schia-
va Briseide
e Achille, offeso, decide di abbandonare la guerra. Il conflitto che divide
Achille e Agamennone non si svolge privatamente, ma davanti all’
assemblea
riunita.
Non si tratta soltanto di un elemento di economia narrativa tipico del gusto greco, che
ama ambientare pubblicamente le dinamiche e i conflitti dei personaggi: la presenza di
un pubblico è infatti necessaria per motivare gli
impulsi etico-culturali
che spingono
Achille e il suo rivale ad affrontarsi. Agamennone, sottraendo davanti a tutti la schiava,
frutto del bottino di guerra, intende offendere Achille con un pubblico sfregio. L’affronto
tocca uno dei più profondi valori della civiltà aristocratica, vale a dire la stima sociale,
in base alla quale si misura il valore stesso di una persona, e così il conflitto sorto a
proposito delle schiave Briseide e Criseide (che poi non avranno più la minima parte
nel poema) riguarda in realtà l’onore e la pubblica considerazione di cui i contendenti
godono davanti agli occhi della comunità (cfr.
mito
cultura
società
, p. 44).
Società aristocratica e competizione individuale
Il
conflitto
tra i due condottieri
è
inconciliabile
: nessuno può permettersi di cedere, poiché il compromesso risulta
completamente estraneo al sistema di valori di questa società aristocratica e guerriera,
fondata su una fortissima competizione individuale, nonché sulla necessità di primeg-
giare e di imporre a ogni costo la propria volontà. La scena della contesa si sviluppa
con
incalzante ritmo narrativo
e con un respiro di ampiezza veramente epica: l’arro-
ganza di Agamennone nel cacciare il sacerdote Crise, l’arrivo fosco del dio corrucciato,
la violenza di Achille a stento contenuta, l’apparizione improvvisa di Atena che impe-
disce all’eroe di procedere a una vendetta sommaria, formano un tessuto narrativo di
straordinaria intensità. Grandeggiano, con un procedimento quasi teatrale, le figure dei
due antagonisti che si affrontano con discorsi contrapposti, secondo uno schema che
sarà ripreso e sviluppato dalla poesia drammatica successiva.
Achille
, da un’anfora di Vulci,
secolo v a.C.