Page 26 - 120900035589_fabietti_antropologia

Basic HTML Version

così come per gli imperi maya, azteco e inca che si formarono nel continente americano
prima dell’arrivo degli europei. Fu infatti la comparsa dell’agricoltura a mettere le basi
per società fondate sulla divisione del lavoro, sulle disuguaglianze sociali, sulla schiavitù,
sulla proprietà della terra (o dell’acqua), sullo Stato e sulle religioni amministrate da
specialisti come i sacerdoti.
Ciò avvenne perché con l’agricoltura fu possibile sfamare più individui, cosa che pro-
vocò un aumento di popolazione. Ma l’agricoltura richiedeva un coordinamento delle
attività, quindi individui specializzati nella fabbricazione di strumenti, nella costru-
zione di canali, nel calcolo delle stagioni e nel coordinamento delle attività agricole.
Con lo sviluppo delle prime forme di scrittura o di calcolo questi individui comincia-
rono a controllare anche i modi di trasmettere certe informazioni a distanza, a coordi-
nare il lavoro di altri individui lontani e a trarne vantaggio, accumulando risorse per
proprio conto e circondandosi di dipendenti.
La storia del mondo antico è stata caratterizzata da questa
diversificazione sociale
tra categorie d’individui, dalla nascita di squilibri nella ripartizione delle risorse, del
sapere e del potere.
le società contadine
Le società fondate sull’agricoltura sono spesso chiamate “società
contadine”. Di solito si definiscono “contadine” quelle comunità di agricoltori che sono
parte di società più ampie, comprendenti anche le popolazioni urbane. Queste ultime, che
risiedono nelle città e dunque nei luoghi sede del potere politico, si distinguono da quelle
contadine, così chiamate perché vivono nelle campagne, cioè nel “contado”,
termine che
risale all’Europa medievale, quando stava a indicare il territorio controllato da un signore
feudale o da un vescovo. La nascita delle città e quella degli Stati, fenomeni che in tempi
diversi hanno interessato quasi tutti i continenti abitati dall’uomo, non avrebbero potuto
verificarsi senza l’esistenza di queste comunità contadine. Spesso tali società sono diven-
tate il principale oggetto di sfruttamento delle elite politiche installate nei centri urbani.
Il rapporto tra il mondo contadino, fonte della produzione agricola, e quello urbano,
sede del potere politico, amministrativo e militare, è stato sempre complesso, a volte
problematico e anche conflittuale.
Nell’Europa e nel Nord America le società agricole hanno subito negli ultimi decenni
una profonda trasformazione grazie all’introduzione di nuove tecnologie agricole e di
nuove sementi. Ma nella maggior parte del mondo i contadini lavorano ancora la terra
con una tecnologia assai semplice, spesso impiegando la forza animale e, in alcuni casi,
solo quella umana.
5
la crisi dell’agricoltura e delle società contadine
la nascita dell’agricoltura industriale
Negli ultimi due o trecento anni il mondo
contadino europeo ha rifornito di manodopera la società urbana, centrata sulle fab-
briche, sui porti, sulle miniere. Oggi si parla, in riferimento alla stessa agricoltura, di
agricoltura industriale, con pochissimi lavoranti e molta tecnologia. Lavori che fino
alla metà del secolo XX avrebbero richiesto l’impiego di dieci persone per alcuni giorni
sono oggi compiuti in una sola giornata da un’unica persona con l’ausilio di macchi-
nari agricoli. Tuttavia, nei quattro quinti del pianeta la produzione agricola è ancora
basata su metodi tradizionali i quali si rivelano però sempre meno efficaci di fronte
all’incremento della popolazione.
Q
ualche domanda
Qual è la differenza
tra coltivazione e
caccia-raccolta?
Qual è la tecnica base
dell’orticoltura?
Perché l’agricoltura
ha favorito
la diversificazione
sociale?
Quali sono le
caratteristiche
distintive delle
società contadine?
Lessico
Diversificazione sociale
Processo attraverso il quale
i membri di una popolazio-
ne assumono compiti, lavo-
ri e funzioni diverse all’in-
terno della vita sociale, spe-
cializzandosi in particolari
attività e con differenze nel
prestigio sociale, nella pro-
prietà di beni e terra, nella
ripartizione delle risorse,
nell’accesso al sapere.
089-116_04antropologia.indd 104
01/12/