vare attentamente le caratteristiche di certe piante selvatiche. I cacciatori-raccoglitori
di oggi sono molto esperti dell’ambiente che li circonda, a maggior ragione dovevano
esserlo quelli della preistoria, che vivevano in ambienti incontaminati, ricchissimi di
vegetazione e abitati da molte specie animali. I cacciatori preistorici, inoltre, abitavano
per lunghi periodi negli stessi luoghi: non avevano bisogno di inseguire la selvaggina.
Inoltre, essi avevano imparato a conservare la carne, per esempio affumicandola, per
cui una buona stagione di caccia poteva sfamarli per mesi.
Così, forse per caso, o forse perché spinti da un’intuizione, gli antichi cacciatori e rac-
coglitori cominciarono a
“incrociare”
alcuni esemplari di queste piante: per
addome-
sticamento delle piante
si intendono appunto queste operazione di “incrocio”, dalle
quali i primi raccoglitori ottenevano piante con i grani più grossi (per esempio, l’orzo,
il grano ecc.). Questi grani, macinati, producevano una polvere (farina) che, mescolata
con l’acqua, dava origine a un impasto, che a sua volta, se messo su pietre rese bollenti
dal fuoco, produceva qualcosa simile a delle focacce.
l’addomesticamento degli animali
Fermandosi per alcuni periodi in certi luoghi
per sorvegliare i loro “esperimenti” con le piante, questi cacciatori-raccoglitori comin-
ciarono anche a tenere presso di sé alcuni animali docili da cui pensarono di ricavare in
Lessico
Addomesticamento del-
le piante e degli anima-
li
L’addomesticamento è
l’azione di abituare un ani-
male alla vicinanza dell’uo-
mo: la prima specie su cui
esso venne sperimentato
fu il cane. Sono definite,
per analogia, “addomestica-
mento” tutte le procedure
escogitate dai cacciatori-
raccoglitori della preistoria
per incrociare piante com-
mestibili (da cui ricavare
frutti più abbondanti) e
animali (da cui avere mag-
giori quantità di prodotti
come latte, uova, carne,
pelli, lana).
... aumento della produzione agrico-
la...
Avevano templi e magazzini, labo-
ratori di artigiani e anche archivi in cui
erano custodite le informazioni relative
alla città e al territorio circostante (pri-
ma, mediante piccoli oggetti che stava-
no a rappresentare determinate quanti-
... sviluppo tecnologico
Tutto ciò non
sarebbe successo se gli abitanti della
Mesopotamia non avessero sviluppa-
to nuove tecniche di utilizzazione delle
acque dei due grandi fiumi che attra-
versavano la loro regione: il Tigri e l’Eu-
frate. Per migliorare e sviluppare la pro-
duzione agricola, gli uomini dovettero
usare, ma anche tenere sotto controllo,
l’acqua di questi due fiumi. L’acqua, es-
senziale per ottenere dei buoni raccolti
in un’area a piovosità molto scarsa, do-
veva essere frenata, incanalata, dosata e
distribuita tra le colture. Caratteristica di
questo periodo fu infatti la comparsa, in
Mesopotamia, delle prime vere opere di
irrigazione, che favorirono a loro volta la
comparsa di centri abitati più grandi.
tà di beni o certe informazioni, poi, me-
diante la scrittura su tavolette di argilla).
Queste città sorsero anche perché fu-
rono inventate nuove tecniche agricole
che vennero applicate allo sfruttamen-
to di nuove terre. Infatti, la popolazio-
ne poté cominciare a vivere nelle città
perché il lavoro dei campi, svolto dai
contadini, diventò più produttivo: i rac-
colti erano più abbondanti e potevano
mantenere anche la popolazione dei
centri nei quali venivano prodotti beni
non alimentari: utensili, stoviglie, stoffe,
armi ecc.
Particolare dello
Stendardo di Ur
, reperto
archeologico sumero ritrovato nella necropoli
di Ur. Si tratta di un pannello di legno decorato
su entrambi i lati: un lato, detto “della pace”,
rappresenta un banchetto alla presenza del re,
l’altro (qui riprodotto) eserciti in marcia.
Q
ualche domanda
➜
Quali tipi di piante vennero
coltivate in Mesopotamia?
➜
Che cosa differenzia le città dai
primitivi villaggi agricoli?
➜
Quali tecnologie favorirono
lo sfruttamento della terra in
Mesopotamia?
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