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I Kung San non accumulavano cibo con-
servabile per più di due-tre giorni: que-
sto faceva sì che dovessero lavorare
tutto l’anno con lo stesso ritmo. Per loro,
diversamente dai loro vicini agricoltori,
le stagioni, almeno da questo punto di
vista, non esistevano, anche se non la-
voravano più di tre giorni a settimana. Il
cibo vegetale, che costituiva il 70% della
loro alimentazione, era per esempio ot-
tenuto dalle donne in un paio giorni.
I gruppi sociali
Le condizioni di vita di
questi cacciatori-raccoglitori non erano
particolarmente dure e uomini e donne
sembravano ben nutriti, e afflitti da ma-
lattie meno gravi dei loro vicini agricoltori.
Anche l’aspettativa di vita, cioè l’età di un
individuo calcolata sulla base del contesto
ambientale e sociale, si rivelò assai più alta
del previsto tra i cacciatori-raccoglitori. Fu
possibile accertare che su 450 individui un
decimo (17 uomini e 29 donne) avevano
piùdi sessanta anni, undato che, negli anni
Sessanta e Settanta, si avvicinava a quello
dei membri di alcune società industriali.
L’autorità era rappresentata dagli anzia-
ni. Anziani, ciechi e storpi erano man-
tenuti dagli altri, smentendo così l’idea
(confermata invece in molti altri casi) che
nelle società di caccia-raccolta i vecchi e
gli infermi venissero sempre abbandona-
ti al loro destino.
vazioni, e le ricerche minerarie richiama-
vano nella regione manodopera e tecnici
provenienti dalle città. Così, l’area in cui vi-
vevano i Kung fu raggiunta da botteghe,
dispensari, scuole e piste di atterraggio.
Nell’ultimo decennio del Novecento lo
stesso Lee e altri antropologi suoi col-
leghi rilevarono che i Kung stavano vi-
vendo un grande cambiamento. Nello
spazio di una generazione quella società
di cacciatori e raccoglitori si era trasfor-
mata in una società di pastori, di salaria-
ti, di agricoltori e artigiani, anche se molti
Kung avevano conservato in parte le loro
attività tradizionali.
Ma i Kung non erano riusciti a mantene-
re inalterato il loro sistema. La caccia e la
raccolta fornivano, nel 2000, solo il 25-
30% del cibo da loro consumato, mentre
la loro sopravvivenza era assicurata dai
programmi di intervento alimentare go-
vernativi e internazionali.
Gli individui diventavano veri “produt-
tori” relativamente tardi, non prima di
quindici-vent’anni anni, le donne, e
venti-venticinque, gli uomini. Questa era
l’età media a cui si sposavano, ragazze e
ragazzi rispettivamente. Così, secondo
i calcoli di Lee, poco più della metà dei
membri dell’accampamento provvede-
va al mantenimento del restante 55-60%
degli individui. Si tratta di statistiche non
troppo diverse da quelle delle attuali
società post-industriali europee, dove
il numero dei pensionati eccederà ben
presto quello degli individui attivi.
I rapporti tra i sessi erano caratterizzati
da una notevole parità di diritti e doveri:
le donne erano molto libere e trascorre-
vano la maggior parte del tempo in vi-
site presso altri accampamenti. I compiti
domestici non le assorbivano che per
due-tre ore al giorno. Gli uomini, impe-
gnati più a lungo nella caccia, avevano
però ritmi incostanti: potevano cacciare
intensamente per una settimana-dieci
giorni e poi mancare le loro prede per
un mese. A questa situazione poneva
rimedio il principio della ridistribuzione
delle risorse: chi cacciava con successo
doveva dividere il suo bottino.
La trasformazione sociale
Pian piano
però arrivarono i coloni in cerca di nuove
terre. Gli agricoltori espandevano le colti-
Q
ualche domanda
In quale ambiente vivono i Kung
San?
Quali sono le attività principali
dei Kung?
Come è cambiata la società Kung
negli anni in cui è stata osservata
da Lee, e perché?
i rapporti tra i sessi
Anche i rapporti tra maschi e femmine sono assai più paritari che
presso altre popolazioni. La formazione di nuove coppie è, come in tutte le società,
un fatto pubblicamente riconosciuto attraverso atti formali: un dono, una promessa,
una formula pronunciata di fronte agli altri membri della banda. Si tratta di legami
che possono essere sciolti in qualunque momento, senza che i membri del gruppo
possano impedirlo. Inoltre le donne, poiché devono spostarsi continuamente, non
sono confinate alla sola sfera domestica. Esse beneficiano, di fatto, degli stessi diritti
degli uomini.
In queste società esistono individui più autorevoli di altri per avvedutezza e capacità di
affrontare i problemi. Spesso sono le donne a esprimere i pareri migliori, e quando ciò
accade sono loro ad essere ascoltate più dei loro mariti o fratelli.
gli atteggiamenti nei confronti del soprannaturale
Alcuni individui, sia uomini
sia donne, possono essere più “ispirati” di altri e capaci di entrare in contatto con gli
“spiriti” della natura. I cacciatori-raccoglitori popolano, infatti, il mondo naturale di
forze e di spiriti in genere benevoli, ai quali si rivolgono con preghiere e offerte. Queste
ultime consistono per lo più in una parte della preda catturata o dei frutti raccolti, che
sono lasciati sul posto.
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