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l’adattamento all’ambiente
Adattamento e differenze
Nel corso degli ultimi cinquantamila anni la specie umana
(
Homo sapiens sapiens
) si è differenziata, come abbiamo visto nel capitolo precedente, sul
piano fisico, linguistico e culturale. I gruppi umani si sono però anche distinti tra loro
per l’adattamento ai diversi ambienti del pianeta. Anche se oggi viviamo circondati dalla
tecnologia (aerei, navi, telefoni, satelliti, televisori, computer), non dobbiamo dimenti-
care che la storia umana è stata caratterizzata, ovunque, da un lento e faticoso processo
di adattamento agli ambienti e ai climi più diversi: foreste, praterie, montagne, deserti.
Diffondendosi su tutta la Terra, l’umanità ha infatti occupato aree tra loro diver-
sissime: le zone temperate dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa; quelle fredde dell’area
circumpolare (come per esempio la Siberia o la Groenlandia); la regione calda e umi-
da delle fasce tropicali africane, dell’Asia e del Centro e Sud America. L’umanità si è
diffusa anche negli aridi deserti del Medio Oriente e dell’Australia; in praterie come
quelle nordamericane; nelle isole vulcaniche dell’oceano Pacifico e negli altipiani delle
Ande e del Tibet. È quindi logico che, in presenza di ambienti così differenti, gli esseri
umani abbiano dovuto elaborare forme di adattamento molto diverse tra loro.
Modi diversi di “vivere nel mondo”
Si pensi per esempio agli Eschimesi, cacciatori di
foche nelle regioni circumpolari, e ai beduini nomadi allevatori di dromedari nei deserti
d’Arabia; alle popolazioni di coltivatori delle foreste amazzoniche e ai pescatori delle
isole polinesiane; o, ancora, agli agricoltori dell’Europa e a quelli dell’Asia. Ognuno
di loro ha dovuto adattarsi a un ambiente particolare, il che ha voluto dire costruire
utensili differenti per sfruttare l’ambiente circostante; inventare metodi efficaci per
ripararsi dal freddo o dal caldo; stabilire relazioni con altri popoli vicini, che magari,
nel frattempo, avevano sviluppato altre forme di adattamento.
il lavoro umano
Tutti questi modi di “vivere nel mondo”, adattandosi alle varietà degli
ambienti diversi, sono il risultato di un processo lun-
go quanto la storia di
Homo sapiens
. Al centro di questo
processo c’è il
lavoro
umano: un concentrato di energia
fisica e di capacità di manipolare la materia grezza, di
costanza nel saper osservare e fare esperienze, di abilità
nel costruire e anche di fantasia nell’immaginare soluzioni
sempre nuove di fronte a sempre nuovi problemi. Queste
capacità derivano all’essere umano, sul piano evolutivo,
dalla notevole complessità del suo cervello, dal linguaggio,
che gli consente di dare forma concettuale allo spazio e al
Una famiglia di Eschimesi
su un
qamutik
, la slitta
tradizionale di quel popolo
trainata da una muta
di cani. Durante i loro
spostamenti gli Eschimesi
si servono del
qamutik
per
trasportare quanto serve alla
sopravvivenza materiale.
i processi cognitivi
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L’ambiente e le f rme
di società
Lessico
Lavoro
L’energia, l’impe-
gno, la capacità di osserva-
zione, le attività pratiche,
l’uso di utensili e strumenti,
le conoscenze attraverso
cui l’uomo soddisfa i pro-
pri bisogni e garantisce la
sopravvivenza propria e dei
membri del proprio gruppo
famigliare e sociale.
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