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Aspetti formali del questionario
4.1 Presentazione, veste grafica, ringraziamenti
Prima della successione di domande il questionario dovrà prevedere una presentazione
dell’indagine con l’indicazione del committente, l’indicazione dell’ente che svolge la
ricerca e gli scopi generali del lavoro. Devono inoltre essere specificate le istruzioni per
la compilazione e precisata la garanzia di anonimato.
Il questionario deve essere graficamente bene impostato, agevole da compilare e gra-
devole da vedere, con uno spazio tra le domande sufficiente per avere la percezione
della distinzione concettuale tra una domanda e la successiva. Non deve dare la
sensazione di essere lungo e dispersivo, ma compatto e rapido per non scoraggiarne
la compilazione. I simboli devono essere uniformi, così come il carattere e le sue
dimensioni.
Il questionario si deve sempre concludere con i ringraziamenti per il tempo dedicato
alla compilazione. Anche uno spazio finale dove gli intervistati possono aggiungere le
proprie osservazioni è utile per raccogliere commenti e informazioni importanti per
il ricercatore.
4.2 Regole per la stesura delle domande
Per quanto riguarda l’aspetto specifico della formulazione delle domande abbiamo
già accennato alle regole da seguire. Riportiamo ora un elenco dettagliato relativo agli
elementi più importanti da tenere sotto controllo.
Semplicità di linguaggio
. Il linguaggio del questionario deve essere calibrato al cam-
pione da analizzare, cioè deve tenere conto del livello di istruzione degli intervistati.
Se il questionario è autocompilato, cioè non è prevista la presenza di un rilevatore che
possa spiegare il significato delle domande, allora deve essere il più semplice possibile. Se
bisogna per forza utilizzare termini tecnici è meglio prevedere delle spiegazioni verbali
o illustrative per consentire la comprensione del loro significato.
Numero delle alternative di risposta
. La regola generale è che non devono essere
troppo numerose. Il numero esatto non è definibile con una regola generale, ma di
volta in volta bisogna valutare quale sia la scelta migliore.
Lunghezza delle domande
. La regola di base è che le domande devono essere brevi,
in quanto nei quesiti lunghi è facile che il rispondente perda il filo del discorso e si
confonda nel dare la risposta.
Espressioni in gergo
. Per evitare fraintendimenti o reazioni impreviste dell’intervistato
è preferibile non utilizzare espressioni gergali.
Definizioni ambigue
. Si consiglia di evitare l’uso di termini dal significato non ben
definito o parole dal forte connotato negativo. È bene evitare anche i termini carichi
di significato emotivo, soprattutto se questo è negativo.
Domande semplici e chiare
. Ogni domanda (così come le sue modalità di risposta)
deve avere sempre una sintassi chiara e semplice, in modo da facilitare il lavoro di
interpretazione di chi risponde.
Domande suggestive e insinuazioni
. Non porre mai domande che includano ipo-
tesi o opinioni personali che andrebbero a influenzare i rispondenti. Per esempio, una
domanda del tipo “Se fosse stato soddisfatto della cucina, sarebbe tornato nello stesso
ristorante?”, contiene in sé l’ipotesi che chi risponde possa dirsi non soddisfatto della
cucina. In questo caso sarebbe meglio porre due domande come le seguenti:
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