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A questo punto mettiamo in relazione lo studente con la famiglia, e per questo utiliz-
ziamo l’apposito simbolo di relazione, ovvero il rombo, scrivendo al suo interno il tipo
di relazione che lega le due entità. Dato che lo studente appartiene alla famiglia, cioè
è un membro del nucleo famigliare, allora possiamo scrivere nel simbolo di relazione
la parola “appartiene”.
Parlando di studenti di scuola superiore è importante anche capire che tipo di scuola
frequentino, per cui costruiamo una nuova entità chiamata
scuola
che viene messa
in relazione con l’entità studente. Supponiamo di voler indagare il tipo di scuola e il
numero di iscritti, mentre la relazione che lega lo studente a una scuola è ovviamente la
frequenza. Nello schema aggiungiamo un rettangolo che rappresenta l’entità scuola con
i suoi due attributi e, dato che ogni studente frequenta una data scuola, colleghiamo
l’entità studente all’entità scuola tramite la relazione “frequenta”.
Siccome nell’indagine sul bullismo si è pensato di rappresentare in maniera approfon-
dita la diversa situazione degli studenti che hanno subito prepotenze rispetto a quella
di coloro che non sono stati vittime di atti di bullismo, all’interno dello schema fin
qui costruito dobbiamo suddividere il collettivo degli studenti in due sottocollettivi:
quello composto dagli studenti che hanno subito prepotenze e quello degli studenti
che non le hanno subite. Questo ragionamento ci porta a inserire nello schema una
gerarchia di generalizzazione, secondo la quale l’entità “studente” diventa un’entità
“padre” che viene suddivisa in due entità “figlie”: un’entità di chi ha subito prepotenze
Reddito
Professione
genitori
Età
Sesso
N° componenti
Comune
di residenza
appartiene
FAMIGLIA
STUDENTE
Reddito
Professione
genitori
Età
Sesso
N° componenti
Comune
di residenza
Tipo
N° iscritti
appartiene
frequenta
FAMIGLIA
STUDENTE
SCUOLA
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