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In un regolo, o voglian dir corrente, di legno, lungo
circa 12 braccia, e largo per un verso mezzo braccio e per
l’altro tre dita, si era in questa minor larghezza incavato
un canaletto, poco più largo di un dito; tiratolo drittissimo,
e, per averlo ben pulito e liscio, incollatovi dentro una carta
pecora zannata e lustrata al possibile, si faceva in esso
scendere una palla di bronzo durissimo, ben rotonda
e pulita; costituito che si era il detto regolo pendente,
elevando sopra il piano orizzontale una delle sue estremità
un braccio o due ad arbitrio, si lasciava (come dico)
scendere per il detto canale la palla, notando,
nel modo che appresso dirò, il tempo che consumava
nello scorrerlo tutto, replicando il medesimo atto
molte volte per assicurarsi bene della quantità del tempo,
nel quale non si trovava mai differenza né anco della
decima parte d’una battuta di polso. Fatta e stabilita
precisamente tale operazione, facemmo scender la
medesima palla solamente per la quarta parte
della lunghezza di esso canale; e misurato il tempo
della sua scesa, si trovava sempre puntualissimamente
esser la metà dell’altro: e facendo poi l’esperienze di altre
parti, esaminando hora il tempo di tutta la lunghezza
col tempo della metà, o con quello delli 2/3, o de i 3/4,
o in conclusione con qualunque altra divisione, per
esperienze ben cento volte replicate sempre s’incontrava,
gli spazi passati esser tra di loro come i quadrati
de i tempi, e questo in tutte le inclinazioni del piano [...].
G. Galilei,
Discorsi e dimostrazioni matematiche
intorno a due nuove scienze
, 1638
Come si vede, Galilei non fa scivolare oggetti di forma
parallelepipeda, come indicato dalla
Figura B
, ma palle
di bronzo: nel primo caso, infatti, l’effetto dell’attrito sa-
rebbe stato troppo rilevante.
Il moto del corpo lungo il piano inclinato non è quin-
di uno scivolamento ma un rotolamento; tutto ciò
comporta una complicazione teorica che Galilei non
affronta, ma non modifica il fatto che il movimento di
traslazione della palla lungo il piano avvenga ad acce-
lerazione costante e con le modalità descritte nel brano
precedente.
l
h
Figura B
L’accelerazione con la quale un corpo scivola
lungo un piano inclinato può essere resa notevolmente
inferiore all’accelerazione di gravità diminuendo
il valore di
h
.
Figura C
Riproduzione artistica del piano inclinato con il quale Galilei dichiara di
aver verificato la dipendenza quadratica fra lo spazio percorso da una biglia che
rotola lungo il piano inclinato e il tempo trascorso.
LABORATORIO
Accelerazione di
gravità e moto
di un carrello
lungo un piano
inclinato
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