MODULO 3
La gestione dei lavori
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lezione
La pianificazione nel tempo
Il cantiere deve essere
pianificato
, cioè devono essere ben
definite tutte le fasi operative e la loro successione nel tem-
po, e
organizzato
, cioè devono essere individuati e localiz-
zati all’interno del cantiere tutti i mezzi e le attrezzature
necessarie al suo funzionamento.
In ultimo il cantiere deve essere quotidianamente
condotto
,
cioè seguito giornalmente in tutte le sue fasi, dall’apertura,
alle singole lavorazioni o soste, fino alla chiusura.
Alla pianificazione del cantiere vengono chiamati, ognu-
no per le proprie competenze:
– il
Progettista
(o i progettisti), che deve analizzare le fasi
di lavoro necessarie a realizzare l’opera, i tempi e i livelli di
qualità da raggiungere per ciascuna prestazione;
– il
Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazio-
ne
, che coincide o collabora col Progettista per studiare i
momenti critici di ciascuna fase dell’opera o le possibili
interferenze fra le lavorazioni, allo scopo di proporre pro-
cedure e attrezzature di lavoro in grado di limitare i rischi
(da indicare nel PSC);
– le
imprese
, che in relazione al compito affidato devono
verificare di essere in possesso delle dotazioni minime per
eseguire in sicurezza i lavori (nel POS);
– il
Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione
,
che verifica quanto pianificato in sede di progettazione, lo
confronta con quanto messo a disposizione dalle imprese
e adatta il PSC al mutare delle condizioni del cantiere;
− il
Responsabile dei Lavori
(RL), che rappresenta la
committenza nel controllare che venga eseguito quanto
progettato nel rispetto di tutte le leggi e i regolamenti tipici
dell’opera da realizzare;
− il
Direttore dei Lavori
(DL), che è responsabile della
realizzazione dell’opera nel rispetto di quanto indicato
nel capitolato d’appalto, lavorando in sicurezza ma senza
essere referente dell’osservanza di norme antinfortunisti-
che, salvo che non risulti accertato un suo ruolo specifico
nell’organizzazione del cantiere (datore di lavoro, dirigen-
te, ecc.);
– il
Direttore Tecnico di Cantiere
(o capocantiere) e tutti i
preposti, che hanno il compito di vigilare sullo svolgimen-
to dei lavori (in sicurezza) da parte delle maestranze da
loro coordinate censurandone i comportamenti sbagliati;
– il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
e i
singoli lavoratori, che devono verificare quanto indicato
dal datore di lavoro e segnalare qualsiasi condizione ano-
mala che possa pregiudicare la sicurezza propria e degli
altri.
Mentre nei cantieri per la realizzazione di grandi opere
tutte queste figure professionali sono di solito contempo-
raneamente presenti, nei piccoli cantieri è possibile che
tutti i ruoli di coordinamento e direzione facciano capo
al Progettista (che sarà quindi anche RL, DL, CSP e CSE) e
che la responsabilità operativa di gestione del cantiere sia
in capo unicamente al titolare stesso dell’impresa (che sarà
quindi datore di lavoro e Direttore di Cantiere).
Ciò diventa difficile però quando un Progettista deve ese-
guire più progetti e un imprenditore ha più cantieri aperti
contemporaneamente. Infatti, Coordinamento per la Sicu-
rezza e Direzione Lavori sono attività che devono essere
svolte dal tecnico con costanza (garantendo cioè la sua
presenza in cantiere); per questo motivo tali incarichi sem-
pre più spesso sono affidati a tecnici “esterni”.
Dato che il coordinamento per la sicurezza è un tipo di
competenza specifica che richiede una formazione idonea
e un periodico aggiornamento, esistono professionisti che
si dedicano quasi esclusivamente a questa attività. Ma per
fare “coordinamento” è assolutamente necessario che il
tecnico sia organicamente parte del procedimento. Il lavo-
ro del CSP e del CSE, infatti, è efficace solo se egli affianca
realmente il Progettista e la DL nelle scelte organizzative
preliminari ed esecutive, non se svolge il proprio incarico
a distanza (
online
). Spesso, però, la realtà dei fatti non è
questa. Non sono rari i casi in cui gli ispettori delle AUSL
e del Ministero del Lavoro segnalano che, in fase di sopral-
luogo, sia il Coordinatore, contattato telefonicamente in
quanto non presente in cantiere, a chiedere loro indicazio-
ni su come raggiungere il posto evidenziando così di non
conoscere affatto il cantiere di cui è responsabile!
Per questi motivi è molto importante che nella formazio-
ne dei nuovi tecnici vengano fornite, oltre alle competenze
tecniche tradizionali, anche conoscenze in materia di ge-
stione del cantiere e sicurezza.
Anche se l’incarico che dovrà svolgere il tecnico non ri-
guarderà tutti i ruoli che abbiamo analizzato (Progettista,
Direttore dei Lavori, Coordinatore, ecc.), è comunque fon-
damentale che egli sappia comprendere e vigilare sui vari
aspetti del cantiere e sia in grado di valutare l’operato an-
che degli altri professionisti con cui collabora.
L’analisi delle fasi di lavoro
Il cantiere edile, di grandi dimensioni come di piccole
dimensioni, si sviluppa secondo operazioni che sono ge-
neralmente ben conosciute e che vengono svolte in un
ordine cronologico obbligato. Queste sequenze di lavo-
ro, descritte dal D.P.R. n. 164 del 1956 e poi dal D.Lgs.
494/96, fanno oggi parte del D.Lgs. 81/08.
Tutte le fasi che compongono il lavoro in cantiere compor-
tano rischi più o meno gravi per gli operatori. Per ridur-
re questi pericoli è necessario che tutti i soggetti coinvolti
a vario titolo nella conduzione del cantiere rispettino le
norme basilari di comportamento
e quanto descritto nei
piani di sicurezza specifici di ciascuna opera.
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L’amministrazione
del cantiere