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Lezione
1
La comunicazione
• nel momento in cui i computer riuscivano a connettersi fisicamente, non potevano collo-
quiare tra loro perché parlavano linguaggi diversi (per esempio usavano differenti Sistemi
Operativi);
• i programmi applicativi non riuscivano a operare in un ambiente distribuito.
Con l’evolvere della tecnologia e con le pressioni degli utenti finali, gli organismi di stan-
dardizzazione crearono dei gruppi di lavoro per realizzare le reti come
sistemi aperti
.
L’obiettivo era di avere reti
multi-vendor
in cui qualunque apparato di rete o computer fosse
in grado di comunicare con qualunque altro apparato o computer, mediante una qualun-
que rete.
Per realizzare sistemi aperti è necessario stabilire delle regole comuni per lo scambio delle
informazioni, quindi si devono definire dei
protocolli
e degli
standard
.
Che cosa significa “protocollo”?
Come si è visto, nelle reti la comunicazione avviene tramite dispositivi in grado di tra-
smettere e ricevere informazioni. Chiaramente affinché il messaggio inviato sia
compreso
da chi lo riceve, è necessario che mittente e destinatario si accordino sulle modalità di
trasferimento dei dati (“Sei pronto a ricevere il mio messaggio?”, “Sto per inviarti il mes-
saggio”, “Hai ricevuto il messaggio che ti ho inviato?”, “Hai rilevato problemi in rete dalla
tua parte?”, ecc. ) e su come deve essere costruito il messaggio. Infatti il destinatario deve
saper interpretare secondo certe regole stabilite i dati ricevuti, altrimenti questi non sareb-
bero altro che sequenze di bit senza significato (“L’indirizzo del mittente è scritto dal 21°
bit al 52° bit, quello del destinatario dal 53° bit al 84° bit”).
Da qui nasce l’esigenza di definire dei
protocolli di comunicazione
che governino il trasferi-
mento dei dati stabilendo come e quando le informazioni devono essere comunicate.
Un
protocollo
è un insieme di regole descritte in modo formale che vengono definite al fine di
realizzare la comunicazione tra due o più entità. Un protocollo definisce come è codificata l’infor-
mazione (formato del messaggio) e le azioni da intraprendere in seguito alla trasmissione/rice-
zione di un messaggio o di altri eventi (per esempio in caso di errore si deve prevedere un’ade-
guata reazione).
La definizione di un protocollo si compone di tre parti:
• la
sintassi
: descrive come sono strutturati i dati (ossia l’ordine con cui si presentano);
• la
semantica
: descrive il significato delle varie sequenze di bit, consentendo al destina-
tario di interpretare correttamente ciò che ha ricevuto e di comportarsi di conseguenza;
• la
sincronizzazione
: descrive quando i dati vanno inviati, definendo sequenze tempo-
rali di emissione dei comandi e delle risposte.
I protocolli sono gestiti dal software di rete del dispositivo, gli utenti finali devono solo
preoccuparsi dei dati che vogliono trasmettere e non dei protocolli utilizzati.
!
esempio
Per comprendere meglio il significato di protocollo, si può prendere come esempio il protocollo
“umano” usato per inviare una lettera tramite il servizio postale e confrontarlo con quello usato
dall’applicazione di posta elettronica del computer per inviare un messaggio (
figura 1
):
• il campo indirizzo scritto sulla busta corrisponde al campo destinatario del messaggio
(nell’esempio 192.168.2.12);
• il campo mittente scritto sulla busta corrisponde al campo sorgente del messaggio (nell’esempio
192.168.1.25);
• il contenuto della busta corrisponde alle informazioni del messaggio.
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