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Antologia
La favola: Fedro
La storia del genere
 La favola si sviluppa dalla
narrativa popolare
: l’abitudine di raccontare fa-
vole e tramandarle oralmente di generazione in
generazione appartiene alla cultura di ogni tem-
po. Nel mondo antico, il primo autore di favole è
Esopo
, che secondo la leggenda sarebbe stato uno
schiavo frigio vissuto nella Grecia del V secolo
a.C. Sotto il suo nome sono state trasmesse cir-
ca 500 favole in prosa. Solitamente i protagonisti
sono
animali
, che impersonano i vizi e le virtù de-
gli uomini. Questa
impostazione morale
del rac-
conto caratterizzerà il genere fino all’età moderna.
Fedro
 Nella Roma del
I secolo d.C.
, Fedro costi-
tuisce l’erede latino di Esopo:
schiavo
anch’egli,
e di
origine tracia
, mette insieme una raccolta
di favole in versi (circa una novantina) ispirate al
modello esopico. Le fonti ci parlano di lui come
di un
libertus Augusti
, per cui è probabile che a
un certo punto sia stato affrancato dalla condizio-
ne schiavile e sia diventato un liberto. Presumi-
bilmente nasce durante il principato di
Augusto
(forse intorno al 20 a.C.) e muore intorno al 50
d.C.; la sua attività si colloca quindi sotto i regni di
Tiberio
,
Caligola
e
Claudio
.
I personaggi e la morale
 Fedro non inventa fa-
vole originali, ma riprende i
modelli esopici
; il
suo merito sta, semmai, nell’aver regolarizzato la
forma della favola, cioè nell’averle impresso una
struttura fissa
. La favola di Fedro, infatti, ha que-
ste due
caratteristiche
costanti:
• i
personaggi
sono molto spesso
animali
, ciascu-
no dei quali è
stereotipato
dal punto di vista psi-
cologico (la volpe è sempre furba, il lupo è sempre
cattivo ecc.);
• la
morale
conclude sempre il racconto, a volte
anche in modo un po’ forzato. In generale, la mo-
rale proposta da Fedro sembra esprimere il punto
di vista delle
classi inferiori
della società.
1
T
Il lupo e l’agnello
Ad
rivum
eundem lupus et agnus venerant
1
siti compulsi; superior stabat lupus
longeque
inferior
agnus. Tunc fauce improba
latro incitatus iurgi causam intulit.
«Cur» inquit «turbulentam fecisti mihi
5
aquam bibenti?». Laniger contra timens:
«Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe?
A te decurrit ad meos haustus liquor».
Repulsus
ille veritatis viribus:
«Ante hos sex menses male, ait, dixisti mihi».
10
Respondit agnus: «Equidem natus non eram».
«Pater hercle tuus», ille inquit «male dixit mihi».
Atque ita correptum lacerat
iniusta
nece.
Haec propter illos
scripta est
homines fabula
,
qui fictis causis innocentes opprimunt.
LESSICO
Come si arriva da
rivus
a
«rivale»
?
GRAMMATICA
Come si formano
i
comparativi
?
GRAMMATICA
Come si forma il
participio perfetto
?
E come si traduce?
LESSICO
Che valore ha il
prefisso
-in
nella
formazione dei
composti?
FIGURE RETORICHE
Che cos’è
un
chiasmo
?
I due animali protagonisti di questa favola mettono in scena una rappresentazione della violenza e della
sopraffazione che dominano nella società umana. Contro le pretese del lupo a nulla valgono gli argomen-
ti inconfutabili dell’agnello, impotente nella propria debolezza: dove non vige il diritto, conta solo la legge
del più forte.
[
Fab.
1.1]