E4
LE ORIGINI
DELLA SCIENZA
ESERCIZI
Unità 01
Lezione 1
pagina
88
, 2, 3
da pagina
2
PROBLEMI
1
Ordina cronologicamente i seguenti personaggi
storici:
Galileo Galilei
Francesco Bacone
Aristotele
Talete di Mileto
8 Cartesio
Copernico
Euclide
Gutenberg
2
Riordina le fasi dell’esperimento descritto qui sotto
usando le seguenti voci:
• (1) obiettivo
• (2) ipotesi
• (3) metodo
• (4) elaborazione dei dati
• (5) conclusione
Abbiamo quindi costruito una tabella con i dati rac-
colti, per abbinare volume e massa del miele. Dopo
aver disegnato il grafico massa (asse
y
) in funzione
del volume (asse
x
), abbiamo verificato che, entro
gli errori sperimentali, era una retta passante per
l’origine.
La nostra ipotesi era che il peso del miele nei ba-
rattoli fosse direttamente proporzionale al volume
interno dei recipienti. La densità del miele sarebbe
quindi il rapporto (costante) fra massa e volume.
Lo scopo dell’esperimento era quello di determi-
nare la densità del miele con metodi indiretti per
evitare di sprecare l’alimento.
Abbiamo verificato che, in effetti, la massa era di-
rettamente proporzionale al volume. La costante di
proporzionalità rappresenta la densità del miele.
Abbiamo procurato vari barattoli vuoti ma ancora
con l’etichetta che indicava il tipo e la massa del
contenuto, avendo cura che fossero tutti dello stes-
so tipo di miele (millefiori) ma con volumi diversi.
Abbiamo annotato la massa del miele che riempiva
precedentemente i barattoli. Poi, per misurare il vo-
lume interno dei barattoli ci siamo serviti dell’acqua
per riempire i barattoli fino all’orlo dove pensavamo
che il miele sarebbe arrivato. Il volume interno del
barattolo corrispondeva quindi al volume dell’acqua
e lo abbiamo misurato con cilindri graduati.
3
In medicina si usa il metodo “doppio cieco” per te-
stare l’efficacia dei medicinali. Il metodo consiste nella
somministrazione consensuale a volontari o del farma-
co o di un placebo, in apparenza del tutto simile al far-
maco ma senza il principio attivo.
Il nome "doppio cieco" è usato perché né il medico ri-
cercatore né il paziente sanno se si tratta del placebo o
del farmaco vero.
4
Delinea come potrebbe essere un esperimento
(obiettivo, metodo, tipo di misure e dati da raccogliere,
come trattare i dati, che conclusioni ci si aspetta) per
verificare le seguenti affermazioni:
(a) La caffettiera
A
fa un
caffè più buono della
caffettiera
B
.
(Materiale a disposizio-
ne: molto tempo, oltre
alle caffettiere e al caf-
fè, molte tazzine identi-
che, assaggiatori di caf-
fè, un vassoio girevole,
piccoli cartoncini con
la dicitura “caffettiera
A” e “caffettiera B”.)
(b) Il tè è più buono se preparato con acqua minerale.
(Materiale a disposizione: vari inglesi animati di spiri-
to scientifico, teiere, cartoncini, vassoio girevole, acqua
di rubinetto, acqua minerale in una giornata fredda)
5
È scientificamente provato? Un allenatore di nuo-
to è costretto a dimostrare i miglioramenti della sua
squadra allo sponsor. In buona fede, egli misura i tempi
ottenuti nei 100 metri stile
libero, li dispone in ordi-
ne decrescente e divide il
gruppo di 12 in due squa-
dre: i titolari, con i 7 più
rapidi nuotatori, e le riser-
ve, con i 5 restanti. Dopo
alcuni mesi di allenamen-
to, l'allenatore trasferisce
il titolare più lento alle
riserve.
(a) Supponi, per semplificare i calcoli, che i tempi (in
secondi) siano stati i seguenti. Per i titolari: 11,1;
11,2; 11,3; 11,4; 11,5; 11,6; 11,7. Per le riserve: 11,8;
11,9; 12,0; 12,1; 12,2. Calcola le medie per ogni
gruppo prima del trasferimento.
(b) Supponiamo, per semplificare l'analisi, che i tempi
siano rimasti uguali. Ricalcola le medie dei titolari
e riserve dopo il trasferimento del nuotatore con
il tempo di 11,7. Le medie cambiano? C’è stato un
miglioramento nel gruppo considerato come un in-
sieme di 12 atleti?
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