Page 36 - 120900030473_roncoroni_latinitas

Basic HTML Version

T2
Ricordo di un padre modello
L’ascesa sociale di Orazio ebbe inizio nel giorno in cui suo padre, benché semplice liberto, deci-
se di dargli un’istruzione superiore a quella solitamente riservata a persone del suo grado. E co-
sì non lo mandò a scuola nella natìa Venosa, con i figli superbi dei centurioni, ma lo condusse a
Roma presso i migliori maestri e vigilò personalmente sui suoi progressi, mosso dall’affetto per il
figlio e dal desiderio di vederne crescere la formazione.
Solo grazie all’
istruzione ricevuta per merito di suo padre
, Orazio ha potuto raggiungere il
prestigio culturale che gli ha consentito di entrare nel circolo di Mecenate, a stretto contatto con
l’imperatore Augusto, l’uomo più potente del mondo.
La felicità di Orazio si fa intensa e palpabile nel pensare alla cara immagine di un uomo che, pur
vivendo dei proventi di un magro campetto, non ha esitato a investire tutte le sue risorse nell’istru-
zione del figlio, senza chiedersi se essa gli avrebbe poi consentito una vita più facile, ma convin-
to che il sapere costituisca un possesso per sempre.
[…]
Pater […] macro pauper agello
noluit in Flavi ludum me mittere, magni
quo pueri magnis e centurionibus orti,
laevo suspensi loculos tabulamque lacerto
75
ibant octonos referentes idibus aeris,
sed puerum est ausus Romam portare docendum
artes quas doceat quivis eques atque senator
semet prognatos. Vestem servosque sequentis,
in magno ut populo, si qui vidisset, avita
80
ex re praeberi sumptus mihi crederet illos.
Ipse mihi custos incorruptissimus omnes
circum doctores aderat. Quid multa? Pudicum,
qui primus virtutis honos, servavit ab omni
non solum facto, verum opprobrio quoque turpi;
Satira
I 6, 71-89
latIno
Metro: esametri dattilici
71.
Pater… agello
:
«Mio padre, benché po-
vero per il suo magro campicello»; l’aggetti-
vo
pauper
include una sfumatura concessiva.
72.
in Flavi ludum
:
«nella scuola di Flavio»,
cioè nella scuola locale di Venosa; Flavio sa-
rà stato un maestro da strapazzo.
72-73.
magni… orti
:
costruzione:
quo (mit-
tebantur) magni pueri orti e magnis centu-
rionibus
, «dove (erano mandati) i figli gran-
di nati dai grandi centurioni». L’insistenza
sull’aggettivo
magni
è vistosamente ironi-
ca, come a dire che nel piccolo presidio di
Venosa anche ufficiali inferiori come i cen-
turioni si sentivano autorità e anche i loro fi-
gli si saranno sentiti superiori ai ragazzi del
luogo;
orti
è il participio perfetto del depo-
nente
orior.
74.
laevo… lacerto
:
costruzione:
suspensi
laevo lacerto loculos et tabulam
, «portando
appesi alla spalla sinistra l’astuccio e la ta-
voletta».
suspensi
:
participio perfetto di
suspendo
, non ha valore passivo, ma media-
le, seguito dagli accusativi
loculos
(la «cas-
setta» con il necessario per scrivere e far
di conto)
e
tabulam
(la «tavoletta» su cui
scrivere).
75.
ibant… aeris
:
«andavano a scuola, por-
tando con sé otto monete di rame alle Idi
del mese»;
octonos
è il numerale distribu-
tivo, perché i figli dei centurioni pagavano
una retta di otto assi alle Idi di ogni mese,
cioè alla metà del mese.
76.
sed… portare
:
«ma osò portare il suo
ragazzo a Roma»;
est ausus
è il perfetto del
semideponente
audeo, -es, ausus sum, -e¯re
,
«osare».
76-78.
docendum
prognatos
:
«da istrui-
re nelle arti che un qualsiasi cavaliere e un
senatore fa imparare ai propri figli».
do-
cendum
:
gerundivo usato con funzione
predicativa dell’oggetto
puerum
. Le
artis
(=
artes
) di cui si parla sono le discipline che
rientravano nell’insegnamento del gramma-
tico (poeti latini e greci, storia, geografia,
astronomia) e del retore (studio degli autori
di prosa, esercizi di eloquenza).
quas do-
ceat
:
proposizione relativa con il congiunti-
vo caratterizzante; in italiano si può rendere
con l’indicativo.
semet prognatos
:
lett. «i
nati da sé», cioè «i propri figli».
78-80.
Vestem
illos
:
costruzione:
Si qui
vidisset vestem servosque sequentis
(=
se-
quentes
)
, ut in magno populo, crederet il-
los sumptus mihi praeberi ex re avita
,
«Se
qualcuno avesse visto il (mio) vestito e i ser-
vi al mio seguito, come (capita) nelle gran-
di città, avrebbe potuto credere che quelle
spese mi fossero offerte dal patrimonio de-
gli avi».
avita ex
re
:
anastrofe per
ex avi-
ta re
, cioè dal patrimonio di una famiglia fa-
coltosa, non di un padre liberto.
81-82.
Ipse
aderat
:
«Lui stesso mi stava
vicino come custode impeccabile, in giro da
un maestro all’altro».
Ipse
è il padre di Ora-
zio; il
custos
era lo schiavo di fiducia inca-
ricato di accompagnare i ragazzi, ma il pa-
dre di Orazio era molto scrupoloso e preferi-
va svolgere da sé questa delicata mansione.
82.
Quidmulta?
:
sott.
dicam
; lett. «Perché di-
re molte cose?», quindi «Perché farla lunga?».
82-84.
Pudicum
turpi
:
«Sobrio – e que-
sto è il primo ornamento della virtù – egli mi
ha conservato, (lontano) non solo da ogni
azione vergognosa, ma anche da ogni voce
maligna».
primus virtutis honos
:
l’inci-
so è molto importante; la funzione del pa-
dre non fu solo quella di garantire a Orazio
la possibilità di istruirsi, ma anche quella di
04 Orazio 150-244.indd 170
01/12/