2
Guerra e pace
La fine delle guerre civili e la
pax Augusta
A Roma l’apertura del
tempio di Giano
(4-5)
era indice di guerra, la chiusura indice di pace.
Lo storico
Tito Livio
ci dice che questo tempio «rimase chiuso soltanto due volte dopo la
morte di Numa, la prima volta sotto il consolato di Tito Manlio, alla fine della prima guer-
ra punica, la seconda […] dopo la battaglia di Azio e per merito dell’imperatore Cesare Au-
gusto, che ci procurò la pace sulla terra e sul mare» (I 19, 3).
La
pax Augusta
fu dunque la risposta a un’esigenza maturata dalle due generazioni che aveva-
no visto le guerre civili. Il fastidio della guerra, la paura destata da turbolenze, stragi e con-
fische e l’aspettativa di un’epoca nuova sono ben attestate nei poeti del tempo. Basta pensa-
re alla disperazione espressa da
Virgilio
nella
Bucolica I
con le parole del
pastore esule Melibeo:
En, quo discordia civis produxit miseros
(«Ec-
co dove la discordia ha condotto i miserabili cittadini», vv. 71-
72; vd. Capitolo 3, T2, p. 71). O agli epodi VII (vd. Capi-
tolo 4, T1, p. 168) e XVI di
Orazio
, che esprimono la
preoccupazione di chi, reduce dalla battaglia di Filippi
(42 a.C.), aveva assistito al crollo delle idealità repub-
blicane e si sentiva perduto di fronte all’incombere di
nuove guerre civili. E che dire dell’elegia di
Tibullo
che si apre con il celebre esametro
Quis fuit, horren-
dos primus qui protulit enses?
(«Chi è stato quello che
per primo ha inventato le orribili spade?»; I 10, 1).
L’aspettativa
della pace
4-5
Il tempio
di Giano in una
riproduzione antica e in
una moderna.
Il tempio di Giano
doveva sorgere nel Foro
Romano, nei pressi della
basilica Emilia.
La riproduzione del
tempio a porte chiuse
su questo sesterzio di
Nerone celebra la pace
instaurata durante il
suo regno. Viceversa,
l’apertura delle porte del
tempio auspicava che, in
tempo di guerra, il dio
potesse correre in aiuto
dei romani.
In questo dipinto il
Tempio di Giano
è
immaginato dalla
fantasia del pittore
fiammingo P.P. Rubens
(1635). San Pietroburgo,
Museo dell’Ermitage.
01-02 Fondazione 2-46.indd 26
01/12/