XIV
I numerosi
esempi
visivamente staccati rispetto
alla corrispondente trattazione teorica,
gli
schemi
e le
tabelle
intercalati nel testo
permettono di fissare i concetti essenziali
Gli esercizi di fine capitolo (
Prove e test
) sono
articolati secondo un criterio
di difficoltà crescente e comprendono anche
le tipologie della Terza prova
Le tipologie di
Laboratorio
, partendo
dall’analisi di un argomento, permettono
di ampliare l’ambito della riflessione:
“dal micro al macro” e “dal locale al globale”.
Si istituisce così uno stretto legame
fra il campo microeconomico
e quello macroeconomico, fra il contesto
nazionale e quello mondiale
Ogni sezione di esercizi
è dotata di un
punteggio
che permette
allo studente (con l’assistenza dell’insegnante
e grazie alla griglia
di valutazione a fine volume) di giudicare la
propria preparazione
Ogni scheda di Laboratorio è corredata
di
esercizi
di comprensione del testo
e di spunti per la riflessione e il dibattito
LABORATORIO DI ECONOMIA POLITICA
Comprensione del testo
Unità
4
116
Dal micro al macro
spUnti per la riflessione e il dibattito
117
ecentemente si è parlato molto, a volte
anche a sproposito, della privatizzazione
dell’acqua. Ma che cosa significa “privatiz-
zare l’acqua”? Ed è necessariamente vero
che la gestione privata di un bene “pub-
blico” vada contro gli interessi dei consu-
matori e danneggi la collettività?
In un articolo di V. Shiva, pubblicato in prima pagina
su
la Repubblica
nell’agosto 2010, si legge: “L’acqua
deve rimanere, più di qualsiasi altra risorsa, un bene
pubblico e deve essere gestita dalla collettività. Nella
maggior parte delle società l’acqua era ed è un bene
che non può essere posseduto da privati. Testi anti-
chi come le
Istituzioni
di Giustiniano dimostrano che
l’acqua e altre risorse naturali sono beni pubblici: «Per
legge di natura queste cose sono comuni all’umanità:
l’aria, l’acqua corrente, il mare e di conseguenza la riva
del mare…»”. L’autrice osserva come l’economia glo-
balizzata trasformi sempre di più la definizione dell’ac-
qua da proprietà comune a bene privato, da estrarre
e rintracciare senza limiti. Dapprima, a causa dello
sviluppo tecnologico, è cresciuto il ruolo dello Stato
nella gestione delle risorse idriche; in seguito la pro-
prietà collettiva si sta trasformando in proprietà delle
grandi aziende. La conseguenza è che i bisogni reali
delle comunità vengono trascurati. In quest’ottica il
passaggio dalla gestione pubblica delle risorse idriche
a quella privata è destinato a danneggiare la colletti-
vità. Ma ciò è necessariamente vero? In un articolo di
M. Ponti pubblicato su
www.lavoce.info
nell’ottobre
2010 viene sottolineata la differenza tra la socialità di
un servizio pubblico e la produzione pubblica.
Il grado di socialità di un servizio pubblico dipende
dalla copertura del servizio (una distribuzione uni-
versale o limitata) e dal suo prezzo (tariffa). Tutti e
due questi elementi dipendono da scelte politiche e
implicano la scelta tra priorità diverse, in contesti in
cui le risorse pubbliche siano scarse. Se il bene viene
offerto dal settore pubblico la quantità prodotta e il
suo prezzo di mercato potrebbero essere diverse da
1.
Indica se le seguenti affermazioni sono vere o
false, spiegando le ragioni della tua scelta
1.
L’idea che l’acqua sia un bene pubblico e che in
quanto tale non possa essere posseduta da un
privato si è affermata in età moderna
V
F
Perché ………………………..….........………………..
……………….......………………………………………..
2.
Le tariffe di un servizio cui si attribuisce un grande
valore sociale possono essere differenziate per ca-
tegorie socioeconomiche o localizzative degli utenti
V
F
Perché ………………………..….........………………..
……………….......………………………………………..
r
È giusto privatizzare
l’acqua?
3.
Non sempre la produzione pubblica è garanzia di
efficienza e nel caso di una gestione pubblica ineffi-
ciente la collettività può subire dei danni
V
F
Perché ………………………..….........………………..
……………….......………………………………………..
2.
Completa scegliendo tra i termini sotto elencati
socialità, profitto, reddito, prezzi, pubblica, privata,
alte, basse, efficienza
La produzione ………... ricerca la massimizzazione
del ……….., mentre la produzione pubblica ponendosi
obiettivi diversi può praticare tariffe talmente ………...
da non coprire neppure i costi di produzione. Tuttavia
1. Ritieni
che l’acqua sia un bene alienabile e quindi
possa essere oggetto di proprietà privata oppure
pensi che sia un bene primario e come tale un di-
ritto inalienabile che deve essere condiviso da tutti?
2. Quando
fai scorrere l’acqua per la tua igiene quoti-
diana ti sei mai soffermato a pensare che ci sono
persone in certe parti del mondo che non ne di-
spongono neanche per dissetarsi? Come potrebbe
essere risolto questo problema?
3. Sai
che è stata promossa una campagna referen-
daria contro la privatizzazione dell’acqua? Informati
cercando in Internet informazioni sui risultati rag-
giunti e commentali.
quelle che si avrebbero qualora a produrre fosse un
operatore privato libero di stabilire le condizioni di
offerta. La produzione privata corrisponderebbe alla
massimizzazione del profitto, mentre la produzione
pubblica potrebbe corrispondere a obiettivi diversi,
scegliendo così tariffe più basse tali da coprire appe-
na i costi di produzione o, qualora si attribuisca gran-
de valore sociale a un servizio, le tariffe potrebbero
essere nulle (un servizio gratuito). Inoltre le tariffe
potrebbero essere differenziate per categorie socioe-
conomiche o localizzative degli utenti.
Tuttavia gli stessi risultati (grado di socialità) della
produzione pubblica si potrebbero raggiungere anche
attraverso una produzione privata in cui la quantità da
offrire e i prezzi fossero regolamentati. La produzione
dei servizi pubblici non si identifica dunque con la so-
cialità. Al contrario, qualora questi servizi venissero
prodotti con sprechi, tecniche antiquate o assunzio-
ni clientelari e quindi la produzione pubblica fosse
inefficiente, la collettività ne subirebbe un danno in
quanto riceverebbe meno servizi a parità di risorse
e di tariffe. Analogamente, se la produzione privata
fosse più efficiente di quella pubblica, si potrebbero
utilizzare meno risorse a parità di quantità e qualità
del prodotto che si vuole erogare ai cittadini, indi-
pendentemente dalle tariffe che si intende far pagare,
purché il produttore abbia le risorse finanziarie neces-
sarie a effettuare il livello efficiente degli investimen-
ti. Tali risorse potrebbero anche arrivare da espliciti
e trasparenti sussidi pubblici. Secondo questa analisi
le gare periodiche di affidamento sono perfettamen-
te compatibili con il massimo di socialità (si posso-
no fare gare anche per servizi gratuiti), e incentivano
l’efficienza della produzione. Il principio della gara è
quello di selezionare di volta in volta l’impresa pub-
blica o privata che chiede meno fondi pubblici o offre
minori tariffe o maggiori servizi agli utenti, secondo
la natura del bando che ogni amministrazione decide-
rà. Tuttavia, il metodo della gare potrà contribuire a
migliorare l’efficienza del settore solo qualora stimoli
la concorrenza. A questo fine sembra necessaria l’isti-
tuzione di un’autorità
di regolazione indipendente
per il settore, che garantisca gli utenti dal perpetuarsi
del monopolio, che, pubblico o privato che sia, tende
spesso a essere inefficiente.
lo stesso grado di ……….. della produzione pubblica
può essere realizzato anche attraverso una produzione
privata in cui la quantità da offrire e i ……….. fossero
regolamentati.
3.
Rispondi alle seguenti domande
1.
Perché secondo M. Ponti la produzione dei servizi
pubblici non si identifica con la socialità?
2.
Perché M. Ponti ritiene necessaria l’istituzione di
un’autorità di regolazione indipendente del settore
idrico?
3.
Da quale principio sono regolamentate le gare di
affidamento di servizi?
L’impresa e La produzione
52
Unità
3
La produzione
53
1
La moderna teoria economica inoltre dà grande importanza al
know-how
, cioè all’inge-
gno dell’uomo, ovvero al progresso tecnico. Su questo punto torneremo successivamente.
•
La
terra
è necessaria, oltre che per l’attività agricola, anche per quella industriale e
terziaria (come, per esempio, l’attività bancaria), dato che gli stabilimenti e le sedi delle
imprese hanno bisogno del terreno su cui sono costruiti.
•
Il
lavoro
può essere misurato come numero di lavoratori o come numero di ore lavo-
rate da questi. Vi sono
diversi tipi di lavoro
: quello del manovale, quello dell’operaio
specializzato, quello dell’ingegnere. In alcuni prevale l’
attività manuale
, in altri quella
intellettuale
.
•
Il
capitale
è costituito dalle materie prime (il cosiddetto
capitale circolante
), dagli
impianti e dai macchinari (
capitale fisso
).
In realtà, il capitale circolante (o capitale d’esercizio) è costituito dal capitale
attivo
,
corrente
e
mobile
, ossia dalle attività liquide o liquidabili a breve termine, fra le quali le
scorte, le rimanenze di magazzino, il denaro liquido in cassa, il denaro liquido sui conti
correnti bancari e i crediti esigibili a breve termine (entro l’anno) e non soltanto, quindi,
dalle materie prime. Per comodità di esposizione faremo coincidere il circolante con le
materie prime. Mentre il capitale circolante scompare nel ciclo produttivo (per esempio
le sementi che occorrono per produrre il grano, il ferro e il vetro che occorrono per pro-
durre l’automobile), gli impianti e i macchinari durano per diversi cicli produttivi anche
se durante ogni ciclo si logorano e/o diventano obsoleti.
4
Le proprietà dei fattori produttivi
I
fattori produttivi
, in alcuni casi, sono
complementari
, nel senso che possono essere
combinati tra di loro soltanto in proporzioni fisse
(principio di complementarità dei
fattori produttivi).
esempio
.
Per produrre 1 quintale di grano ho bisogno di 1 ettaro di terra e di 3 lavoratori; per
produrre 2 quintali di grano ho bisogno di 2 ettari di terra e di 6 lavoratori. Pertanto, se ho 2
ettari di terra e 3 lavoratori, potrò produrre solo 1 quintale di grano; infatti 3 lavoratori potran-
no coltivare solo 1 ettaro di terra e l’altro ettaro resterà inutilizzato.
In questo caso
la produzione è limitata dal fattore più scarso
(che nell’esempio è il
lavoro), e tale fattore è chiamato
fattore limitazionale
.
In altri casi però i
fattori produttivi
sono
succedanei
, nel senso che possono essere
sostituiti l’uno all’altro
, per lo meno entro certi limiti (principio di sostituzione dei
fattori produttivi).
esempio
.
Posso produrre un armadio con un metodo produttivo che impiega poco capitale (cioè
macchinari semplici) e molta manodopera, oppure con un metodo produttivo che impiega molto
capitale (cioè macchinari più complessi e più costosi) e poca manodopera. Certo la sostituzione
dei macchinari al lavoro è possibile solo entro certi limiti: non è possibile infatti produrre un
armadio solo mediante macchinari senza impiegare per nulla il lavoro dell’uomo.
Di solito
prevale il principio di sostituzione dei fattori
, nel senso che l’imprenditore,
per produrre un determinato bene, può farlo con diversi metodi produttivi. Quale di
questi metodi sceglierà?
esempio
.
In un Paese come l’India la manodopera è abbondante e i macchinari (cioè il capitale)
sono scarsi, a causa dell’arretratezza del Paese. Di conseguenza i salari dei lavoratori sono
bassi, mentre il prezzo dei macchinari è elevato; pertanto l’imprenditore userà metodi produt-
tivi che impieghino molto lavoro (cioè molta manodopera) e poco capitale, cioè metodi poco
meccanizzati. Viceversa, in un Paese come gli Stati Uniti vi è abbondanza di capitale mentre la
manodopera in proporzione è scarsa. Di conseguenza i salari sono elevati, mentre lo è meno il
prezzo dei macchinari; pertanto l’imprenditore, per produrre i beni, userà metodi produttivi che
impiegano poco lavoro e molto capitale.
5
La produttività dei fattori
In generale,
quanto maggiori sono le quantità dei fattori produttivi
impiegate, tanto maggiore sarà la quantità di prodotto.
Se per esempio accresciamo il numero di ore di lavoro (o di operai), la quantità di terra
lavorata, i concimi, i trattori ecc., la quantità di grano prodotta aumenterà.
Ma cosa accade se aumentiamo la quantità di
un fattore soltanto
?
In generale possiamo
attenderci che
anche in questo caso il prodotto aumenterà
. Questa è una conseguenza
del principio di sostituzione dei fattori.
Se accresciamo la quantità di concime, ferme restando le quantità degli altri fattori, è
probabile che la quantità di grano prodotto aumenti. Se però noi continuiamo ad aumen-
tare la quantità di concime, lasciando inalterate le quantità impiegate di terra, di lavoro
e di macchinari, la quantità prodotta di grano crescerà in misura via via minore e al di là
di un certo limite non aumenterà più.
esempio
.
Supponiamo che si coltivi 1 ettaro di terra con 2 agricoltori, 10 kg di concime e 1 tratto-
re. La produzione annua che si ottiene in tal modo è di 90 quintali di grano. Aumentiamo ora di 1
kg l’impiego di concime (da 10 a 11 kg), tenendo ferme le quantità degli altri fattori: la produzione
di grano aumenterà. Supponiamo che arrivi a 92 quintali. Se aumentiamo ancora di 1 kg l’impiego
di concime (da 11 a 12 kg), ferme rimanendo le quantità degli altri fattori, la produzione di grano
crescerà di nuovo, ma meno di prima,
cioè meno di 2 quintali. Se prima era
aumentata da 90 a 92 quintali, ades-
so passerà da 92 a 93,5 quintali.
Possiamo quindi supporre che,
quando applichiamo quantità sem-
pre maggiori di concime alle quanti-
tà date (sopra specificate) degli altri
fattori, la produzione di grano cresca
secondo la tabella qui a fianco.
... servono
i fattori
produttivi
Complementarità
dei fattori
produttivi
Sostituzione
dei fattori
produttivi
– circolante
– fisso
CAPITALE
Impresa
LAVORO
Beni economici
TERRA
(Know-how)
f a t t o r i d e l l a P r o d U Z i o N e
La scelta
dei metodi produttivi
Se aumenta un solo
fattore produttivo
tabella
1
Concime (kg)
Grano (quintali)
10
90
11
92
(+ 2)
12
93,5
(+ 1,5)
13
94,4
(+ 0,9)
14
94,6
(+ 0,2)
15
94
(– 0,6)
Glossario IT-EN
Test di riepilogo
Test
Verifica di sintesi
prove e test
12
Unità
1
13
GriGlia di valutazione a paGina 466
Natura della scienza economica
Glossario IT-EN
Test di riepilogo
Test
Verifica di sintesi
1
Punteggio totale: 100 punti
1
Vero o falso?
Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
1 punto ogni risposta esatta
1.
L’oggetto della scienza economica è lo studio delle
azioni umane rivolte a risparmiare i beni e ridurre i
bisogni
V
F
2.
Utilizzando il metodo induttivo gli economisti formu-
lano leggi generali partendo dall’osservazione della
realtà
V
F
3.
La macroeconomia studia grandezze relative a uni-
tà economiche elementari
V
F
4.
L’attività economica degli individui non è mai regola-
ta da norme giuridiche
V
F
5.
Il cosiddetto circuito economico è caratterizzato
dalla duplice attività di produzione e di consumo
della ricchezza
V
F
6.
Mediante la statistica, è possibile sottoporre a ve-
rifica empirica le leggi economiche
V
F
7.
Gli argomenti relativi alle imposte vengono studiati
nell’ambito dell’economia pubblica
V
F
8.
In base al principio edonistico gli individui, nel loro
agire economico, cercano di ottenere il massimo
risultato qualunque sia lo sforzo necessario per ot-
tenerlo
V
F
9.
Il problema economico di base è determinato dalla
scarsità di risorse rispetto ai bisogni
V
F
10.
L’analisi delle entrate e delle spese sostenute dal-
lo Stato e dagli enti pubblici per procurarsi i mez-
zi necessari alla soddisfazione dei bisogni pubblici
è l’oggetto di studio della Scienza delle finanze
V
F
11.
Il comportamento dell’uomo nella realtà sociale non
è determinato solo dal principio edonistico
V
F
12.
La scienza economica studia la produzione della ric-
chezza, ma non la sua distribuzione tra i lavoratori
e le imprese
V
F
13.
La scarsità di beni economici non è un problema
esclusivo dei Paesi poveri ma coinvolge anche buo-
na parte dell’Occidente
V
F
14.
L’opera principale di Karl Marx è intitolata “La ric-
chezza delle nazioni”
V
F
15.
L’intervento dello Stato nel campo economico viene
studiato dall’economia politica
V
F
Punti .......... /15
2
Scelte multiple
Indica l’unica affermazione corretta.
2 punti ogni risposta esatta
1.
La politica economica:
a)
verifica empiricamente le leggi economiche
b)
analizza le entrate e le uscite dello Stato
c)
fissa gli obiettivi economici dello Stato
d)
regola l’attività economica degli individui
2.
è proprio dell’economia matematica:
a)
applicare il ragionamento matematico alla
scienza economica
b)
misurare quantitativamente i fenomeni econo-
mici
c)
descrivere e interpretare i fatti economici
d)
regolare mediante norme l’attività economica
degli individui
3.
Soddisfare bisogni illimitati con beni limitati è proprio:
a)
dell’economia matematica
b)
della storia economica
c)
dell’economia politica
d)
dell’econometria
4.
In base al principio edonistico gli uomini cercano:
a)
di minimizzare i propri costi
b)
di massimizzare i propri utili
c)
di ottenere il massimo risultato con il minimo
sforzo
d)
di spendere il meno possibile rinunciando a
soddisfare bisogni voluttuari
5.
La descrizione e l’interpretazione dei fatti economi-
ci attiene:
a)
all’economia politica
b)
alla statistica
c)
al diritto
d)
alla storia
6.
Le teorie economiche espresse in forma matema-
tica prendono il nome di:
a)
modelli
b)
previsioni
c)
metodi
d)
norme economiche
7.
Il procedimento mediante il quale si passa dalle
grandezze microeconomiche a quelle macroecono-
miche è chiamato:
a)
metodo induttivo
b)
aggregazione
c)
previsione
d)
metodo deduttivo
8.
La verifica empirica delle leggi economiche è ogget-
to specifico:
a)
della statistica
b)
dell’economia matematica
c)
dell’econometria
d)
della microeconomia e della macroeconomia
secondo la grandezza di riferimento
9.
Il circuito economico è chiuso dall’attività:
a)
di scambio
b)
di consumo
c)
di produzione
d)
di distribuzione
10.
La ricchezza delle nazioni fu scritto da:
a)
Karl Marx
b)
Adam Smith
c)
John Maynard Keynes
d)
John Kenneth Galbraight
Punti .......... /20
3
Corrispondenze
Indica le corrispondenze corrette.
1 punto ogni risposta esatta
1)
Regolamentazione dell’attività economica
2)
Verifica empirica delle leggi economiche
3)
Interpretazione dei fenomeni economici
4)
Misurazione dell’attività economica
5)
Espressione in forma matematica dei fenomeni
economici
a)
Economia matematica
b)
Diritto
c)
Econometria
d)
Statistica
e)
Storia
1... 2... 3... 4... 5...
Punti .......... /5
4
Quesiti a risposta singola
Rispondi utilizzando al massimo tre righe di quaderno.
Fino a 3 punti ogni risposta
1.
Che differenza c’è tra il metodo deduttivo e il meto-
do induttivo?
2.
In quale rapporto sta l’economia politica con la
storia economica?
3.
Da che cosa è determinato il comportamento
dell’homo economicus?
4.
L’economia politica ha dei rapporti con il diritto?
5.
Che differenza c’è tra la microeconomia e la ma-
croeconomia?
6.
Economia politica e politica economica sono la
stessa cosa?
7.
Quali sono nell’ordine le attività del circuito economico?
8.
Con quale opera si suole far coincidere la nascita
della scienza economica?
Punti .......... /24
5
Trattazione sintetica di argomenti
Sviluppa i quesiti rispettando il numero di righe di
quaderno suggerito.
6 punti ogni trattazione esauriente
1.
Spiega che cosa significa “principio edonistico” e in-
dividua alcune azioni economiche quotidiane in cui è
possibile riscontrare l’applicazione di tale principio.
(max 9 righe)
2.
Evidenzia i legami e le differenze tra la scienza eco-
nomica, la psicologia e la sociologia.
(max 9
righe)
3.
Utilizzando concetti economici di base di tua cono-
scenza esemplifica due grandezze macroeconomi-
che e due grandezze microeconomiche.
(max 6
righe)
4.
Supponi di leggere tre saggi. Il primo descrive le
vicende di un conflitto, il secondo analizza le cau-
se economiche che lo hanno determinato, il terzo
giunge a formulare una teoria secondo la quale è
possibile prevedere che ripresentandosi certe cir-
costanze potrebbe verificarsi un nuovo conflitto.
Attribuisci ad ognuno di essi il proprio ambito disci-
plinare e spiega i motivi della tua scelta.
(max 6 righe)
5.
Considera queste affermazioni:
– Tizio, disponendo di un reddito mensile di 2.000
euro, ne destina 1.500 al consumo. Quando il
suo reddito sale a 2.500 euro, il suo consumo
giunge a 1.750 euro.
– Il consumo di Tizio è una funzione crescente del
suo reddito.
Indica quale di queste affermazioni attiene all’eco-
nomia e quale all’econometria e spiega perché.
(max 6 righe)
6.
L’esperienza dimostra che, se le disponibilità eco-
nomiche di un individuo crescono, aumenta il suo
consumo di beni. Esprimi questo concetto in forma
matematica e indica se quanto hai esposto attiene
all’econometria o all’economia matematica.
(max 4 righe)
Punti .......... /36
Punteggio totale realizzato ......... /100
Romane.indd 14
10/02/