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Nel diagramma seguente è raffigurata un’unione matrimoniale che è esogamica se ri-
ferita al gruppo compreso nella linea continua mentre, in riferimento alla cerchia di
individui compresi dalla linea tratteggiata, è endogamica.
La proibizione dell’incesto
Le nozioni di esogamia e di endogamia sono connesse al
dato di fatto che tutte le società distinguono tra individui “leciti” e individui “vietati”
dal punto di vista matrimoniale e anche sessuale. Unioni sessuali con individui proi-
biti sul piano matrimoniale vengono normalmente considerate “incestuose”, illecite, e
come tali passibili di riprovazione e addirittura di condanna. L’estensione del divieto
può variare notevolmente da una società all’altra.
Con l’espressione
proibizione dell’
incesto
viene indicato il
divieto
, universalmente dif-
fuso nelle società umane,
relativo all’unione
matrimoniale (e sessuale),
tra determi-
nati individui
. Universalmente vietati sembrano essere i genitori, i fratelli e le sorel-
le, i figli e le figlie. Questi sono gli individui vietati nella nostra e in molte altre socie-
tà, benché vi siano, sul piano storico, delle eccezioni: per esempio i faraoni dell’antico
Egitto, i re hawaiani e gli imperatori inka, ai quali era consentito sposare le proprie so-
relle. In questo caso la natura divina loro attribuita gli permetteva di sottrarsi alle leg-
gi dei comuni mortali. Presso numerosi popoli gli individui proibiti sono sovente assai
più numerosi di quelli considerati tali nella nostra società, al punto che l’unione con
individui che per noi sarebbero del tutto leciti sono invece proibiti per altri.
I divieti matrimoniali non riguardano solo individui che sono parenti in senso stret-
tamente biologico. Nel nostro codice civile, per esempio, i figli adottati di una coppia
non possono sposarsi tra loro, nemmeno nel caso che la loro origine biologica fosse
accertata come assolutamente diversa. La proibizione dell’incesto, il divieto di unirsi a
individui proibiti, è infatti una regola culturale, non un dato di natura.
L’origine della proibizione risale probabilmente all’alba stessa della cultura umana. Per
alcuni antropologi, ad esempio
Lévi-Strauss
, la
proibizione dell’incesto
, in quan-
to universalmente presente, sarebbe addirittura la
regola che fonda la cultura
. Se la
cultura è comunicazione, cioè capacità di entrare in relazione sul piano simbolico, la
proibizione dell’incesto (e la conseguente esogamia) sarebbe la regola che tutti i gruppi
umani si sono dati per poter stabilire relazioni matrimoniali con altri gruppi. Lo scam-
bio matrimoniale tra gruppi diversi consente a questi ultimi di superare i problemi che
deriverebbero dalla possibile mancanza di partner sessuali in età fertile, mancanza che
metterebbe a repentaglio la continuità del gruppo. Instaurando alleanze matrimoniali
con altri gruppi, è invece sempre possibile ottenere dall’esterno individui fertili capaci
di perpetuare l’esistenza del gruppo. Prescrivendo il matrimonio con determinati indi-
vidui o categorie di individui nel rispetto dell’esogamia, un gruppo stabilisce relazioni
privilegiate con altri gruppi, per cui sembra che tali gruppi diano luogo ad uno “scam-
bio delle donne” fondato sul
principio di reciprocità
.
Scambio delle sorelle, scambio allargato e scambio differito
Le forme più sem-
plici di scambio si trovano presso alcune popolazioni di cacciatori o di orticoltori do-
ve viene praticato il cosiddetto
scambio delle sorelle
. È il sistema più semplice per tene-
re fede al principio di reciprocità.
La maggior parte delle società umane non procede tuttavia in questo modo. Nel-
le società moderne occidentali i matrimoni sono consentiti con chiunque non rien-
tri nella stretta cerchia dei parenti consanguinei, ma in molte società extra-europee
vi sono regole precise a cui gli individui devono sottostare. Tali regole possono esse-
Lessico
Incesto
Rapporto sessua-
le o matrimoniale, consi-
derato illecito, fra indivi-
dui legati da una relazio-
ne di consanguineità o pa-
rentela naturale o acqui-
sita. Il tabù dell’incesto è
presente in tutte le socie-
tà anche se in modi diver-
si. Le due proibizioni – at-
to sessuale e matrimonio
– non necessariamente
coincidono e, in generale,
non esiste uniformità di
giudizio rispetto al grado
del divieto. Per esempio,
in alcune società non sono
consentite unioni tra pa-
renti acquisiti, mentre in
altre sono permesse.
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