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Una distribuzione ineguale delle risorse
Forme di resistenza alle pressioni esterne
Uno dei
fenomeni più notevoli del XX secolo è la progressiva
in-
clusione
delle
economie periferiche nel sistema eco-
nomico mondiale
controllato da pochi paesi occiden-
tali e asiatici, a cui si sono aggiunte, più recentemen-
te, organizzazioni finanziarie dislocate un po’ ovunque
nel mondo.
Esistono tuttavia anche sistemi locali in grado di “resi-
stere” alle pressioni provenienti dall’esterno, magari im-
ponendo divieti e tabu su alcune operazioni, avvertite
come minacciose. Questi casi di “resistenza” all’intru-
sione di elementi che potrebbero compromettere l’or-
dine sociale sono stati considerati dagli economisti oc-
cidentali esempi di un’“
economia dell’affezione
”, in
contrapposizione a un’“economia del valore” basata sul
mercato libero.
Economie dell’“affezione”, “del valore” e sviluppo
L’
economia dell’affezione
non è
un’economia di per sé “sottosviluppata”. Per stabilire se un’economia è sviluppata op-
pure no bisogna infatti determinare i parametri e i criteri dello sviluppo. È certo che
se tali parametri e tali criteri servono a produrre la commercializzazione, ottenere pro-
fitti e reinvestirne una parte in altre attività produttive, oltre che ad incrementare dei
consumi individuali, molti sistemi economici risultano sicuramente “sottosviluppati”.
L’
economia dell’affezione 
però corrisponde a un modello produttivo e di scambio
che
può esistere accanto a
quello basato sulla
logica del mercato
, o che può rifiutare
quest’ultimo perché giudicato socialmente dirompente.
Il fallimento dei progetti di sviluppo: il caso dell’Arabia Saudita
Molti dei
proget-
ti di sviluppo
promossi a partire dagli anni Sessanta in varie aree del pianeta
hanno 
visto fallire i propri scopi
, poiché promuovevano un’
idea astratta di 
produttività
e di sviluppo
lontana dalle condizioni sociali e culturali
particolari. Tali fallimenti
non sono sempre legati alle oggettive condizioni di povertà in cui si trovano molti pa-
esi del Sud del mondo.
In Arabia Saudita, un paese reso favolosamente ricco dall’esportazione del petrolio, il
governo varò, negli anni Cinquanta-Settanta, numerosi piani di sviluppo. Questi pia-
ni miravano a riconvertire l’economia pastorale di alcuni gruppi di beduini nomadi in
un’economia agricola integrata all’allevamento stanziale. Il governo saudita incaricò al-
cuni capi beduini di redistribuire le risorse necessarie a far decollare il progetto; i capi,
però, anziché coinvolgere nella distribuzione delle risorse l’intera tribù, privilegiarono
solo le frazioni tribali a loro più “vicine” o che erano loro alleate. Il risultato fu che la
maggior parte dei beduini abbandonò l’idea di riconversione all’economia pastorale e
fece ritorno alla vita del deserto.
In Africa e in Asia, come in America Latina, fallimenti di questo tipo sono stati assai
numerosi. È per questo motivo che gli antropologi hanno cercato di operare affinché
ogni intervento sia pianificato solo in seguito a un’attenta analisi delle condizioni so-
ciali e culturali delle popolazioni presso le quali si intende intervenire.
L’esplosione di un pozzo
petrolifero vicino a Lagos,
in Nigeria. Le maggiori
ricchezze naturali di questo
e altri paesi africani sono
sfruttate dalle compagnie
petrolifere europee
e nordamericane, che
inquinano l’ambiente
e influenzano pesantemente
la vita politica.
Lessico
Produttività
Capacit à
di produrre propria di
una singola industria, di
un settore industriale o
dell’intero sistema indu-
striale di un paese. La pro-
duttività è in se stessa un
valore dal punto di vista
dell’economia di mercato.
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