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La tendenza per il
XXI secolo
sembra essere di
ulteriore crescita dell’inurbamento 
a
livello globale. Tuttavia, come rivela la tabella, la tendenza non riguarda tanto le gran-
di metropoli industriali, quanto soprattutto le megalopoli dei paesi non sviluppati,
che sono cresciute rapidamente fino a raggiungere dimensioni spaventose senza avere
il tempo e i mezzi per darsi delle strutture adeguate (strade, acqua corrente, elettricità,
case salubri ecc.). Si tratta il più delle volte di agglomerati di baraccopoli in cui i pro-
blemi di affollamento, igiene, inquinamento, disoccupazione e criminalità raggiungo-
no livelli incontrollabili.
La metropoli moderna
La
città
è, come all’inizio del XX secolo ha spiegato il sociologo
tedesco
Georg Simmel
, un’unica,
grande
forma di razionalizzazione della vita umana
:
si risparmiano tempo ed energie, si produce di più, si riesce a far convivere un alto nume-
ro di persone, a costo però di uniformare e spersonalizzare i rapporti umani. Peraltro essa è
anche un fattore potentissimo di
evoluzione sociale
. È vero che diminuiscono le relazioni
sociali profonde e i contatti umani significativi, ma questo rende l’individuo più libero da-
gli altri, meno vincolato alla posizione sociale da lui occupata per nascita, e quindi più ca-
pace di scegliere e costruire autonomamente la propria vita. Inoltre, ciò non significa che
gli abitanti delle città siano del tutto incapaci di coltivare relazioni profonde e significative
con altre persone. La grande quantità di incontri quotidiani mantenuti necessariamente su
un piano di superficialità non esclude che si sviluppino, come infatti accade, relazioni in-
terpersonali forti, gruppi, subculture.
Cinema
e letteratura
Il film
All’inizio degli anni Sessanta,
Domenico Cantoni lascia Meda, paesi-
no della Lombardia dove vive insieme
alla famiglia, per cercare lavoro presso
una grossa azienda milanese. Si tratta
di un’occasione importante, vissuta con
partecipazione da tutti i familiari: «se entri
in fabbrica – gli dice il padre – ti sistemi
per tutta la vita». Durante le operazioni
di selezione del personale, Domenico
conosce una ragazza di Milano, Anto-
nietta, con cui sembra nascere un’intesa.
Entrambi vengono assunti dall’azienda,
che però li assegna a reparti differenti. An-
che per questo, nonostante le speranze
di Domenico, i due non riusciranno più a
incontrarsi. Essendo tutte le scrivanie del
reparto tecnico occupate, inoltre, Dome-
nico deve accontentarsi inizialmente di
lavorare come usciere. Solamente la mor-
te di un anziano collega gli permetterà di
prendere servizio e di ottenere l’impiego
tanto desiderato.
Scoprire la città
Come il titolo stesso
suggerisce, il film racconta la ricerca di un
posto fisso, quel posto fisso a cui nell’Italia
del boom economico era lecito aspirare.
Sullo sfondo della narrazione si trova però
anche la scoperta, da parte di Domeni-
co, della città. Agli occhi di un giovane di
Meda, Milano doveva apparire diversa,
difficile da capire e complicata nella ge-
stione dei rapporti umani. Lo dimostra
non solo il fatto di non riuscire a incon-
trare Antonietta, ma anche – per esempio
– l’indifferenzamanifestata dai colleghi di
Domenico il primo giorno di lavoro.
Il posto
Titolo originale
:
Il posto
Regia
: Ermanno Olmi
Italia, 1961, 92’, bianco e nero
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