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100%
0%
50%
Cristiani
Musulmani
Area della
malnutrizione
costante
Area di media
o scarsa nutrizione
Area ben nutrita
o supernutrita
281
Dossier Storia
Geostoria
Il cristianesimo
favorisce
il capitalismo?
P
roviamo ora a incrociare i dati
sullo sviluppo economico con
quelli riguardanti la diffusione
delle religioni. A guardare le carte 1,
3 e 4, sembrerebbe esserci un rappor-
to fra fattori di sviluppo e diffusione
delle religioni. In linea di massima, le
religioni dharmiche sono diffuse in
aree storicamente legate a un mino-
re sviluppo. L’Islam è in prevalenza
presente in aree di medio sviluppo o
sottosviluppo. Infine, sebbene esista-
no regioni del mondo a prevalenza
cristiana e con un livello di sviluppo
medio-basso (come il Centro e Sud
America e l’Africa meridionale), non
c’è dubbio che la stragrande maggio-
ranza dei Paesi sviluppati e a econo-
mia capitalista sia cristiana.
A questo punto è naturale chiedersi
se ci sia un rapporto tra capitalismo e
cristianesimo, ossia se il cristianesimo
abbia in sé qualcosa che renda mag-
giormente agevole lo sviluppo eco-
nomico. Già all’inizio del Novecento
Max Weber aveva ipotizzato che lo
spirito capitalistico fosse nato dall’eti-
ca protestante. Recentemente altri stu-
diosi hanno affermato l’esistenza di
uno stretto rapporto tra la libertà che
il protestantesimo lascia al fedele sul
piano spirituale e la libertà imprendi-
toriale di cui necessita il capitalismo.
Si tratta di un tema molto vasto e com-
plesso, nel quale non possiamo adden-
trarci qui; però possiamo dire che sul
piano geostorico non ha senso imma-
ginare una specifica qualità sociolo-
gica della predicazione cristiana che
favorisca il progresso economico. A
provarlo sono lo studio della storia e
della geografia: la connessione fra svi-
luppo e cristianesimo è frutto dell’età
moderna ed è del tutto contraddetta
nella storia medievale, in cui la con-
nessione sviluppo-religione si appli-
ca all’Islam piuttosto che al cristiane-
simo. Nel Medioevo, infatti, le aree
di maggiore sviluppo coincidevano
con quelle della dominazione islami-
ca. Inoltre oggi, mentre Paesi cristia-
ni come quelli del Centro America
versano nel sottosviluppo, assistiamo
all’impetuosa crescita economica della
Cina taoista e dell’India induista. Per
non parlare poi di realtà economiche
consolidate come il Giappone o la Co-
rea del Sud.
Resta infine da chiedersi come mai il
cristianesimo sia la religione più diffu-
sa sulla terra. La risposta a questa do-
manda sta semplicemente nell’espan-
sionismo economico-politico delle po-
polazioni europee. Sono stati i Paesi
europei che hanno scoperto le Ame-
riche e l’Australia e che, nel corso del
Settecento e dell’Ottocento, hanno co-
lonizzato l’Africa e l’Asia, esportando
in questi continenti le loro usanze e
anche la loro religione. La diffusione
del cristianesimo è, dunque, una con-
seguenza del colonialismo europeo.
Geografia
del cristianesimo
V
ediamo ora di entrare nello
specifico delle distinzioni fra
cristianesimi, analizzandole
dal punto di vista geografico. Le car-
te 5 e 6 e i dati del grafico 7 sono di
grande aiuto. I cattolici sono netta-
mente prevalenti sugli altri ceppi cri-
stiani (17,5% sul 33% di cristiani nel
mondo). Inoltre, è chiaro che la dif-
ferente dislocazione del cristianesimo
romano (cattolicesimo), ortodosso e
protestante (carta 5) ha origini stori-
che. Il cattolicesimo è diffuso in pre-
valenza nell’Europa sud-occidentale e
nelle ex colonie spagnole e portoghesi
del Centro e Sud America. La religio-
ne ortodossa, che risale allo Scisma
Cristiani (rosso) e musulmani (verde) nel mondo (2006).
Aree di sviluppo e sottosviluppo (rispetto all’indicatore della nutrizione).
carta
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