Page 61 - 120900035717_bertini_allaricercadelpresente

Basic HTML Version

analizzare un testo
La
perversione
del
potere
Il
Riccardo III
di Shakespeare
1
Riempi la seguente tabella con le caratteristiche che il duca di Gloucester
attribuisce a se stesso:
a)
.....................................................................
b)
.....................................................................
c)
.....................................................................
d)
.....................................................................
e)
.....................................................................
f)
.....................................................................
g)
.....................................................................
h)
.....................................................................
i)
.....................................................................
l)
.....................................................................
2
Perché, secondo le sue stesse parole, il duca decide di complottare per
la conquista del potere?
3
Come viene descritta nel testo la corte?
l’autore, l’opera, il testo
1
Riccardo III
rappresenta l’ultima opera di una tetralogia (1591-1592) che
William Shakespeare
dedica alla storia
inglese. Le vicende narrate, particolarmente vicine al presente dell’autore, testimoniano l’avvicendarsi della dinastia
Tudor al potere in Inghilterra, a scapito dei Plantageneti. Riccardo III (1452-1485) fu re d’Inghilterra dal 1483,
quando usurpò il titolo, fino alla morte e fu l’ultimo sovrano espresso dalla casa di York. Shakespeare lo rappresenta
come un mostro orribile, fisicamente ripugnante e perverso d’animo. La sua terribile ambizione lo porta a uccidere
il fratello, la moglie e due nipoti, ancora bambini, per ottenere il trono. Va da sé che la ricostruzione teatrale del
personaggio non è storicamente molto attendibile, ma l’intento dell’autore è nitido: il potere corrompe tutti. La figura
di Riccardo è l’emblema della perversione insita nel potere e della sua natura corrotta, da cui nessuno può dirsi al
riparo. Il brano che presentiamo è il celebre monologo iniziale di Riccardo, ancora duca di Gloucester, che si presenta
al pubblico già tramando per la conquista del potere.
G
LOUCESTER – Ora l’inverno
dei nostri rancori è fatto esta-
te sfolgorante, per questo sole
di York: e le nuvole che incombevano
sulla nostra casa, sono sepolte nel pro-
fondo seno dell’oceano. Ora abbiamo
le fronti coronate da serti di vittoria; e
le nostre armi peste smozzicate appe-
se a panoplie: mutati i truci allarmi nei
richiami delle allegre brigate e le mi-
nacciose marce in dilettose danze. La
cipigliosa guerra ha spianato le rughe
della fronte: e ora, invece d’inforcare
corsieri irti d’acciaio ad agghiacciare
di spavento il cuore del nemico tre-
mido, danza col piè leggero nel salot-
to di una dama al suono lascivo d’un
liuto. Ma io – che a questi spassi o a
corteggiarmi a uno specchio d’amore
ci son negato, io – di ruvido stampo,
di troppo scarsa avvenenza per far la
ruota intorno a una ninfetta sculettan-
te; squilibrato sulle giuste misure na-
turali; truffato, dalla natura maligna,
della normale complessione umana;
incompiuto, deforme, varato in termi-
ne prematuro nel mondo del respiro;
poco meno che mezzo formato e mez-
zo no, e anche quel poco così sganghe-
rato e sbilenco, che i cani mi abbaian
contro se m’accosto, io, dico, in que-
sto fischiettante e vacuo tempo di pace
non ho altro diletto o passatempo che
contemplarmi la mia ombra nel sole e
modulare pensieri sulla mia deformi-
tà. Così io, non mi potendo mettere
a fare il cascamorto come costuma in
questi anni smammolati, sono deciso a
riuscir scellerato, in odio a questa sta-
gione troppo allegra. Ho ordito com-
plotti; pericolosi spunti al delitto con
profezie, sogni e calunnie da avvinaz-
zati per metter l’uno contro l’altro, in
odio mortale, mio fratello Clarenza
1
e
il re. E se è vero che il re Edoardo è un
dabben uomo schietto e leale quanto
io sono tortuoso, falso e traditore, si
dovrebbe vedere questo Clarenza d’og-
gi, chiuso in un duro carcere, per una
certa profezia la quale dice che sarà la
lettera G a massacrar gli eredi di Edo-
ardo. Tuffatevi giù, nel fondo dell’ani-
ma, pensieri: Clarenza è qui.
(W. Shakespeare,
Riccardo III
)
1.
Clarenza: è il duca di Clarence, fratello di Riccardo ed
erede legittimo al trono.
B1 345-359 S5 dossier.indd 355
21/11/