Page 18 - 120900031521_asorrosa_letteraturaitaliana

Basic HTML Version

340
STORIA
Il Trecento
1. Chiesa e Impero: il declino
dei grandi organismi a vocazione universale
Un primo dato fondamentale che si registra nel corso del
XIV
secolo riguarda il tramonto dei
due possenti organismi universalistici della lunga stagione medievale, l’Impero e la Chiesa,
protagonisti assoluti delle vicende storiche precedenti. L’Impero, infatti, dopo l’insuccesso e la
morte di Arrigo VII, al quale Dante aveva confidato tante delle sue speranze, compie, con Ludo-
vico il Bavaro (1314-1347) e con Carlo IV di Boemia (1346-1378), tentativi analoghi ma con esiti
altrettanto catastrofici. Come soggetto politico-istituzionale, ma soprattutto come soggetto
etico-politico, esso esce dunque di scena, per rientrarvi, ma con caratteristiche completamente
mutate, solo molto più tardi.
La Chiesa va incontro a un destino anche più umiliante. Bonifacio VIII, l’ultimo papa cui si pos-
sa attribuire un disegno schiettamente teocratico, viene sconfitto e mortificato dalla superiore
potenza dei re di Francia; nel 1303, pochi mesi prima della morte, viene gravemente insultato da
un inviato di Filippo il Bello di Francia, e si tenta addirittura di trascinarlo a giudizio davanti a
un tribunale francese (è il cosiddetto “schiaffo di Anagni”). Alcuni anni dopo, nel 1309, un papa
francese, Clemente V, decide di spostare la residenza della curia ad Avignone, sulle sponde del
Rodano. Da questo momento, e fino al 1377, quando Gregorio XI lo riporterà a Roma, il Papato
soggiace a una sostanziale dipendenza dalla monarchia di Francia (non a caso questo periodo
prese già allora il nome di «cattività di Babilonia», per ricordare l’antica deportazione e servitù
degli Ebrei), cui si accompagna un devastante processo di corruzione morale e religiosa. Contro
questo stato di cose si levano le voci eloquenti e sdegnate di molti degli intellettuali italiani del
periodo (fra cui in primissimo piano, come vedremo, Francesco Petrarca e Caterina da Siena).
Come se non bastasse, quando viene eletto come successore di Gregorio XI un cardinale italiano,
che prende il nome di Urbano VI, i cardinali francesi, che costituiscono ancora la maggioranza
del Sacro Collegio, non lo accettano, eleggendo contemporaneamente un antipapa (Clemente
VII). Inizia così il cosiddetto Scisma d’Occidente, durante il quale a un papa romano se ne con-
trappone sistematicamente uno francese, con sede ad Avignone. Lo Scisma avrà termine solo nel
1418, e la divisione in due della cristianità,
accompagnata da conflitti di ogni genere
tra i diversi papi in carica, risulta catastro-
fica per l’immagine della Chiesa: fermenti
ereticali si manifestano un po’ dappertutto,
ma soprattutto nelle regioni del Centro Eu-
ropa, aprendo la strada alle drammatiche
crisi successive.
Si indebolisce il ruolo
politico dell’Impero
La Chiesa sotto
il controllo dei re
di Francia
Lo Scisma d’Occidente
Il Palazzo dei Papi ad
Avignone.
Papa Gregorio XII, eletto dai cardinali di obbedienza
romana in contrapposizione a Benedetto XIII (obbedienza
avignonese),
XIV
secolo, pergamena.
08 V1 Trecento Apertura 337-352.indd 340
08/11/