Verga e il mondo magico. Una lettura antropologica di Vita dei campi

Gli obiettivi


Tra le cause della cosiddetta «conversione» al verismo di Verga non sempre si ricorda con la dovuta enfasi il suo interesse per gli studi scientifici sul folklore e in particolare per la demologia, la disciplina nata negli anni Settanta dell’Ottocento grazie a Giuseppe Pitrè. Rileggeremo quindi alcune celebri novelle di Vita dei campi (La Lupa, Cavalleria rusticana, L’amante di Gramigna) in una prospettiva antropologica, per mostrare come temi, motivi e strutture formali siano state fortemente influenzate dall’interesse per il mondo ‘magico’ e ‘primitivo’ diffuso proprio da studiosi come Pitrè, e perché questo interesse sia uno dei cardini della poetica verista.

Si parlerà di:

  • La nascita della demologia. Dopo un breve excursus sulla genesi dell’antropologia culturale in Gran Bretagna, verrà presentata rapidamente l’opera etnografica di Giuseppe Pitrè e il concetto di primitivo «domestico».

  • Le dichiarazioni di poetica di Verga. Rileggendo la lettera dedicatoria a Salvatore Farina, si discuterà se l’opera verghiana può essere inquadrata all’interno di una poetica del «fait divers». Verranno inoltre presentate le nozioni di «leggende» rusticane e di mimesi dell’oralità.

  • Lettura della novella La Lupa. Verrà analizzata la novella La lupa, insistendo soprattutto sul tema del desiderio proibito e della possessione demoniaca, e mettendo in luce l’importanza dei proverbi e dei modi di dire all’interno della novella. Verrà inoltre mostrato l’emergere di una struttura della leggenda vittimaria.

  • Lettura della novella Cavalleria rusticana. Seguirà l’analisi di Cavalleria rusticana, attraverso l’impiego della categoria girardiana di desiderio mimetico. Verranno inoltre mostrate le caratteristiche e la logica che sottende l’interpretazione (popolare) dei sogni.

  • Lettura della novella L’amante di Gramigna. Si tenterà di fornire una lettura originale dell’Amante di Gramigna, spiegando i motivi della sua incomprensione. Per far ciò si farà ricorso alle categorie di novella, fiaba e antifiaba, non senza dei riferimenti anche a Rosso Malpelo.


Relatore


Riccardo Castellana è professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Siena. Si occupa prevalentemente di narrativa e di poesia italiane dell’Ottocento e del Novecento, e in particolare di Manzoni, Verga, Pirandello, Tozzi, Svevo, Montale, Bilenchi, Tondelli, oltre che di autori degli anni Duemila, privilegiando sempre, nelle sue letture, l’indagine filologica, il commento al testo e l’analisi narratologica. Specializzatosi negli ultimi anni sulle narrazioni biografiche e sulla critica antropologica, ha inoltre al suo attivo vari contributi di teoria letteraria e di letteratura comparata, principalmente sul rapporto tra letteratura e realtà (Auerbach, Girard) e sul concetto di finzione narrativa

 

Moderatore


Matteo Tasca, Redazione Umanistica Secondaria di secondo grado Mondadori Education