Il latino tra gioco, cultura e didattica: un viaggio oltre la grammatica

Obiettivi


Insegnare il latino oggi significa confrontarsi con sfide sempre nuove: studenti che ne percepiscono lo studio come inutile, metodi tradizionali spesso poco motivanti e la necessità di dimostrarne il valore in un contesto educativo in continua evoluzione. Ma il latino è davvero una lingua "morta" o è piuttosto l’approccio didattico a dover essere rinnovato?

Questo webinar nasce con l'obiettivo di riflettere su strategie di insegnamento capaci di restituire al latino la sua vitalità, riscoprendolo come lingua di esperienza, di gioco, di cultura. Parleremo di come rendere l’apprendimento più naturale e coinvolgente, sfruttando le intuizioni della didattica attiva e dell’approccio comunicativo. Al tempo stesso, approfondiremo il valore culturale del latino, non solo come eredità del passato, ma come strumento per affinare il pensiero critico e leggere il presente con maggiore consapevolezza. 

Un incontro per riscoprire il potenziale di questa lingua, non come semplice materia di studio, ma come chiave di accesso a un mondo ricco di connessioni e significati; un’occasione speciale per scoprire in anteprima la novità editoriale 2025 Grammatica Picta. Terza edizione direttamente dalla voce degli autori.

Gli interventi:

Morde? Non necessariamente... Il Latino mite, di Massimo Vilardo

Agostino nelle Confessioni 1,23 dice di aver imparato il latino...

  • "inter blandimenta nutricum et ioca arridentium et laetitias alludentium" tra coccole di tate, tra scherzi, risate e nella gioia del gioco;

  • sotto lo stimolo della "libera curiositas", perché questa, dice, ha "maior vis ad discendum" (più efficacia didattica) della "meticulosa necessitas" (della costrizione derivante dalla paura);

  • non da maestri, ma "a loquentibus", dai parlanti, "in quorum et ego auribus parturiebam quidquid sentiebam", nelle cui orecchie anch'io partorivo tutti i sentimenti che provavo. 


Come vediamo, dunque, per Agostino il latino è stata una lingua parentale, ludica e comitale. Ma cosa intendiamo, nello specifico, con questi termini? E in che modo Grammatica Picta. Terza edizione segue queste indicazioni? Scopriamolo con l’autore Massimo Vilardo!


Non c’è testo senza contesto, di Laura Pepe

Latino lingua morta? No, semmai sono morte le lingue di cui non è rimasta traccia. Il latino è una lingua non più parlata, ma non morta. In fondo, l’italiano non è che un latino corrotto, parlato male (lo diceva anche Proust nella Recherche a proposito del francese, che è “frutto degli errori fatti da bocche galliche che pronunciavano alla rovescia il latino”). E del resto anche molti neologismi si costruiscono a partire dal latino (e dal greco): non parlo solo di media, di audio, di video, di monitor, di computer, di sponsor, ma anche dei social, del digitale e della IA!

Latino lingua inutile? Dipende da che cosa significa “utile”. Se utile è ciò che dà profitto, probabilmente sì. Se utile è ciò che arricchisce, sicuramente no. 

Ma in che senso il latino può arricchire? Ne parliamo con l’autrice Laura Pepe.

 

Relatori


Laura Pepe è professore associato all’Università Statale di Milano e svolge un’intensa attività di divulgazione della cultura antica. Per il catalogo Einaudi Scuola è autrice anche di un manuale di geostoria.

Massimo Vilardo ha insegnato al liceo “Parini” di Milano ed è coautore del corso di greco “Hellenistì” (Zanichelli).

 

Moderatrice


Michela Curti, Redattrice Area Umanistica Scuola Secondaria di Secondo Grado Mondadori Education

 

Dal nostro catalogo

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