L’Europa fra le due guerre mondiali (1919-1939). Politica e diplomazia in un ventennio di crisi

Gli obiettivi


Scopo della lezione è quello di fornire una visione d’insieme sulla storia politica e diplomatica d’Europa nel periodo compreso tra le due guerre mondiali. Un periodo iniziato con la conferenza per la pace di Parigi, che avrebbe dovuto portare stabilità e sicurezza al Vecchio Continente, attraverso la riorganizzazione della carta politica dell’Europa. I principi che ispirarono la conferenza erano quelli di nazionalità e di soluzione pacifica delle controversie internazionali, grazie alla creazione della Società delle Nazioni. I trattati di pace, emanazione delle decisioni prese a Parigi dalle potenze uscite vincitrici dalla Grande guerra, non riuscirono però a creare un ordinamento politico stabile in Europa. Infatti, dopo un primo periodo di «pace illusoria» (tra il 1924 e il 1929), la crisi che colpì nell’ottobre 1929 la Borsa di Wall Street portò all’esaltazione di modelli politici autoritari e nazionalisti, già rappresentati dall’Italia fascista. L’avvento al potere in Germania del nazismo hitleriano affondò le ultime speranze di una pace stabile e duratura in Europa e nel mondo. Hitler infatti elaborò un programma di politica estera che prevedeva di dare le ultime spallate al sistema di Versailles, attraverso l’affermazione del pangermanesimo, ossia la riunificazione di tutta la popolazione tedesca sotto un unico Reich e, infine, la ricerca del Lebensraum, ossia dello «spazio vitale» in Europa orientale.

 

Si parlerà di:



  • Il primo dopoguerra (1919-1924). Si esamineranno la nuova configurazione della carta politica europea e i problemi di politica internazionale sollevati dalla nuova sistemazione continentale sancita alla conferenza per la pace di Parigi.

  • L’apogeo della sicurezza collettiva (1924-1929). Si analizzerà il tentativo, illusorio, di portare a soluzione i problemi del primo dopoguerra: la questione delle riparazioni di guerra che la Germania avrebbe dovuto pagare perché ritenuta responsabile dello scoppio della prima guerra mondiale e quella della sicurezza del confine renano.

  • Le conseguenze internazionali della crisi economica del 1929. Si cercheranno di approfondire i riflessi della grande crisi del 1929 che, scoppiata negli Stati Uniti, si propagò in Europa e nel mondo, favorendo l’arrivo al potere di regimi politici autoritari.

  • L’Europa e l’avvento di Hitler. Si cercherà di rispondere a due questioni fondamentali: quale fosse la reazione che Hitler si attendeva, fuori della Germania, per la sua ascesa al potere; e quale sia stata, di fatto, tale reazione.

  • Gli Stati totalitari e il declino della Società delle Nazioni. Si analizzeranno le cause e gli sviluppi delle crisi internazionali che hanno caratterizzato il sistema politico mondiale nei primi anni Trenta e che infersero le prime spallate alla vitalità della Società delle Nazioni: dalla Manciuria all’Etiopia alla rimilitarizzazione della Renania.

  • Le origini diplomatiche della seconda guerra mondiale (1937-1939). Si esamineranno le crisi internazionali che Hitler fece deflagrare per perseguire la sua politica estera revisionista ed espansionista: dall’Anschluss dell’Austria alla questione dei Sudeti e allo smembramento della Cecoslovacchia, fino ad arrivare alla guerra con la Polonia che provocò l’intervento militare di Francia e Gran Bretagna contro la Germania.



Relatore


Federico Imperato è ricercatore in Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Per Mondadori è stato coautore dei manuali Storia delle relazioni internazionali (1492- 918). Dall’ascesa dell’Europa alla prima guerra mondiale (2022) e Storia delle relazioni internazionali (1919-2021). Tra Stati nazionali, potenze continentali e organizzazioni sovranazionali (2022).