La lingua italiana e la cittadinanza | con Giuseppe Antonelli

Obiettivi

Il rapporto tra lingua e cittadinanza si è evoluto nei tempi lunghi della storia secondo un percorso che di volta di volta ha legato in modo diverso i due elementi: dall’antica concezione della pólis greca e della civitas latina fino al rinsaldarsi dell’idea moderna di stato e di nazione, a cui si connette la stessa nozione di lingua ufficiale. Nello specifico della storia linguistica italiana, il nesso che da sempre stringe insieme lingua e cittadinanza si fa evidente soprattutto a partire dal raggiungimento dell’unità nazionale. La grave arretratezza culturale determinata dall’alto tasso di analfabetismo e dal basso tasso di scolarizzazione ha reso a lungo difficile superare le divisioni determinate dalla frammentazione dialettale. Il legame tra competenze linguistiche e diritti si fa subito evidente nell’Italia postunitaria, visto che nelle prime leggi elettorali il diritto di voto è legato – oltre che al censo – proprio alla capacità di leggere e scrivere testi in italiano. Solo dal secondo dopoguerra, però, la rilevanza fondamentale di questo aspetto è diventata un elemento consapevole: dapprima nelle scelte dei padri e delle madri costituenti e poi nelle battaglie per una concreta applicazione di quei princìpi grazie a un’educazione linguistica democratica. Oggi è ormai evidente che la grammatica è un diritto. Nelle linee guida dei nostri programmi scolastici le competenze linguistiche sono considerate essenziali per una «cittadinanza attiva» e nelle rilevazioni dell’OCSE questo tipo di literacy è definita come la capacità di interagire con l’informazione scritta per poter sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e svolgere nella società un ruolo attivo. Di qui l’esigenza di insegnare una grammatica meno astratta e più nettamente orientata alle capacità di creazione e comprensione del testo, con particolare riguardo all’argomentazione.

 

Si parlerà di:

  • L’italiano non è uguale per tutti

  • Leggere, scrivere, vivere

  • La grammatica è un diritto

  • Mettere il testo a posto






Relatore

Giuseppe Antonelli è professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia. Collabora il «Corriere della Sera» e con Rai Tre; per Radio Tre ha ideato e condotto La lingua batte, osservatorio sullo stato e sull’evoluzione della lingua italiana. Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin cura una Storia dell’italiano scritto giunta ormai al quarto volume (Carocci). È autore con Emilano Picchiorri di due manuali di grammatica italiana per la scuola secondaria di secondo grado: L’italiano, gli italiani (Einaudi Scuola, 2016) e L’italiano siamo noi (Einaudi Scuola, 2017). Tra i suoi ultimi libri: La lingua in cui viviamo. Guida all’italiano scritto, parlato, digitato (Rizzoli); Volgare eloquenza. Come le parole hanno paralizzato la politica (Laterza) e Il museo della lingua italiana (Mondadori).

Materiale didattico


Tutti i partecipanti riceveranno al termine dell’evento delle schede di approfondimento sul tema oggetto dell’incontro, realizzate a cura della redazione sulla base delle indicazioni del Relatore.


 

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