Apprendere in movimento attraverso le pause attive: come programmarle e realizzarle in classe

Le pause attive (Active Breaks) sono un esempio di apprendimento intervallato che nasce dagli studi condotti nell’ambito delle neuroscienze cognitive sull’attenzione e sul processo di memorizzazione: il cervello del bambino, dopo una lezione impegnativa in classe, ha bisogno di alleggerire il carico, di andare in pausa anche solo per cinque minuti.

Per questo si è pensato di inserire durante le lezioni curricolari delle pause attive (dai 5 ai 10 minuti) in cui coinvolgere bambine e bambini in esercizi ludici facilmente eseguibili in classe, basati sul contatto con il corpo, la conoscenza di sé, il respiro e le emozioni.

Oltre a favorire la concentrazione riducendo gli inevitabili momenti di stanchezza, il metodo delle pause attive contribuisce ad educare alunni ed alunne al movimento, abitudine fondamentale che deve essere integrata nell’ambiente scolastico per trasformarsi poi in regola di vita.




Relatrice


Maria Cristina Salvetti è stata docente di educazione fisica nelle scuole e di metodi per l’attività motoria nell’Infanzia presso l’università Cattolica di Milano. Si è occupata dei corsi di aggiornamento per Insegnanti ed educatori sportivi per il CONI Lombardia.