
Voglia di Futuro - Progetto Affettività
Un progetto di educazione all’affettività che mette al centro le esigenze dei ragazzi e delle ragazze e che si ripromette di supportare gli adulti di riferimento: come parlare ai giovani di affettività e sessualità? Come stare loro vicini, in queste delicate fasi della crescita e dello sviluppo, in momenti in cui il corpo cambia e le relazioni sentimentali iniziano a nascere?
Un progetto che raccoglie le voci di psicologi, pedagoghi e professionisti in una serie di contenuti dedicati al mondo adulto (docenti, genitori), per aiutarli a capire come educare all’affettività preadolescenti e adolescenti, promuovendo la conoscenza di sé e la competenza emotiva, per coltivare buone relazioni interpersonali.
Il progetto intende fornire agli adulti nozioni e strumenti che permettano loro di supportare in maniera efficace studenti e figli che frequentano le Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado.
Due i soggetti coinvolti e due le realtà da sempre impegnate nell’educazione e nella formazione dei più giovani: Mondadori Education e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con il CRIdee, Centro di Ricerca sulle Dinamiche evolutive ed educative.
La pagina è in continuo aggiornamento: iscriviti ai webinar e visita spesso lo spazio per scoprire i prossimi contenuti (presto a tua disposizione podcast e contenuti scaricabili per sostenere docenti e genitori in questo percorso di apprendimento e supporto attivo).
Affettività: quanto ne hanno bisogno oggi i ragazzi e le ragazze?
La parola ai ragazzi
(Fondazione Libellula, Survey Teen 2024)

I ragazzi sono sempre più confusi sulle relazioni sentimentali e le loro dinamiche:
Per il 50% degli intervistati la gelosia non è una forma di violenza: il 32% delle ragazze e il 56% dei ragazzi sostiene, anzi, che sia un segno d’amore.
Il 26% dei ragazzi intervistati NON ritiene una violenza baciare una persona senza il suo consenso, contro il 9% delle ragazze.
Per il 29% degli adolescenti, toccare una persona senza il suo consenso non è violenza (per le ragazze, la percentuale è l’11%).
Parlando di consenso:
Per il 40% degli uomini è colpa delle donne se vengono violentate.
Il 39% degli uomini è convinto che una donna sia in grado di sottrarsi, se davvero lo vuole, a una violenza sessuale.
L’11% di uomini e donne ritiene che una donna ubriaca (o sotto effetto di droghe) sia in parte responsabile dello stupro.
Stereotipi di genere:
Per il 30% degli intervistati, nei rapporti spesso le ragazze dicono di no, ma vorrebbero dire sì. Solo il 18% delle ragazze ha questa convinzione.
Per il 47% dei ragazzi, gli uomini hanno bisogno di una donna che si prenda cura di loro. Solo per il 25% delle ragazze è così.
Per il 49% dei ragazzi, le donne hanno bisogno di un uomo che le protegga. Il 27% delle ragazze è concorde.
L’ambiente digitale:
L’ambiente digitale è parte integrante anche delle relazioni intime.
Per il 40% del campione, chiedere al partner di condividere la password dei profili social e controllare di nascosto il cellulare NON è una forma di violenza.
Per il 40% delle e degli adolescenti, telefonare o inviare insistentemente messaggi a una persona che ti piace NON sarebbe forma di violenza.
Il 95% delle ragazze intervistate ritiene che condividere o diffondere immagini di una persona senza il suo consenso sia una forma di violenza. La percentuale cala drasticamente per i ragazzi e si attesta al 40%.
Victim blaming: vedere diffuse pubblicamente le foto intime inviate al o alla partner è colpa tua per 1 adolescente su 3.
Il mondo della scuola

Ad oggi, sono solo 10 i Paesi europei in cui l’approccio all’educazione sessuale a scuola può essere considerato completo e l’Italia non è tra questi. Inoltre, insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania, l’Italia non prevede obbligatorietà di insegnare la disciplina (Unesco, Comprehensive Sexuality Education Country Profiles – Global Education Monitoring)
I dati dimostrano che l'educazione alla sessualità svolta a scuola non viene erogata in modo sistematico ed equo in tutta Italia. (EduForIST, progetto commissionato e finanziato dal ministero della Salute – Direzione Generale della prevenzione sanitaria)
Il 22% degli adolescenti vorrebbe ricevere informazioni dai propri docenti.
Il 62% degli adolescenti vorrebbe personale esperto esterno alla scuola.
(STUDIO NAZIONALE FERTILITÀ)
I giovani vogliono parlare di educazione sessuale, con meno tabù e più chiarezza.
Approfondimenti tematici che chiedono: IST, relazioni e consenso, metodi contraccettivi, anatomia del corpo umano.
Secondo la ricerca, attualmente i giovani italiani ricevono informazioni tramite amici (53%) e dai social media (46%).
(Webboh
Lab)
Il ruolo dei genitori
