Leadership e democrazia

Cos’è la leadership politica? Quale rapporto tra leadership e potere contraddistingue le trasformazioni delle democrazie? Quale ruolo è riservato all’individuo nei processi storici? Quali forme assumono i processi di personalizzazione della politica e della leadership? Questi sono alcuni dei principali interrogativi trattati nel presente volume, con un itinerario sociologico che parte dal rapporto tra leadership e potere nei classici delle scienze sociali, fino ad arrivare ai processi di personalizzazione della politica e della leadership, all’emergere della leader democracy e all’affermarsi della leadership populista. Il volume si propone di offrire una lente sociologica per l’interpretazione della leadership politica come fenomeno di stringente attualità che riguarda il rapporto tra qualità della democrazia, processi di manipolazione e legittimazione del potere.

Politica

Proporre una definizione di «politica» implica diverse sfide. La prima è quella di districarsi entro un dibattito controverso, che ha animato domande in alcuni casi ancora oggi aperte, e che ha coinvolto diverse discipline e diversi periodi, con autori che hanno fatto la storia della scienza politica, della sociologia e della sociologia politica, da Machiavelli a Weber, da Pareto a Bobbio. La seconda consiste nel cercare di offrire al lettore una ricostruzione sull’origine del fenomeno e della parola che lo identifica, sulla sua evoluzione, sul suo rapporto con la società civile e con lo stato. Vi è infine una sfida cruciale che riguarda la politica stessa e sulla quale si offrono qui prospettive di riflessione: c’è un futuro per la politica? Su una simile domanda può interrogarsi e discutere non solo chi studia la politica ma anche chiunque nutra interesse e passione verso di essa.

Sostenibilità

Ascoltando un messaggio pubblicitario o leggendo un intervista a una personalità politica è facile, oggi, incontrare un riferimento alla sostenibilità. Sostenibile è divenuto quasi ogni ambito delle politiche pubbliche e dell’economia. Per capire le ragioni del successo di questo concetto è innanzitutto necessario indagarne la genesi storica, e interrogarne la collocazione nel più ampio insieme di discorsi che, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, ha riflettuto su come governare le crisi nei rapporti tra società e ambiente. Il volume intende contribuire a questo obiettivo conoscitivo, applicando un approccio storico-interpretativo allo studio delle politiche per la sostenibilità. L’analisi dei discorsi sulla sostenibilità permetterà di mostrarne il carattere propriamente post-politico: la loro tendenza a neutralizzare il conflitto, che li rende inadatti a produrre una trasformazione radicale delle nostre società.

IDEOLOGIE POLITICHE

Il volume si propone una riflessione critica sulle ideologie politiche. Si tratta di un tema che è stato considerato dall’opinione pubblica superato – tanto che si è spesso parlato di «fine delle ideologie» –, ma sul quale negli ultimi decenni c’è stata una originale produzione scientifica in differenti ambiti, dalla teoria politica alla sociologia, dall’antropologia alla socio-linguistica. Rifacendosi all’approccio morfologico di Michael Freeden, questo libro affronta alcuni aspetti cruciali e paradossali del dibattito contemporaneo, prende in esame le teorie classiche, analizza gli approcci più recenti e infine tematizza i problemi che caratterizzano le prospettive di ricerca attuali. In particolar modo, le ideologie politiche vengono presentate come fenomeni propri della modernità in perpetuo rinnovamento.

POLITICA E INTELLETTUALI

La fase populista ha messo in discussione il ruolo delle élite politiche, degli intellettuali e delle tecnocrazie; la rivoluzione digitale ha trasformato i processi di produzione e diffusione delle idee. Le crisi degli ultimi quindici anni – quella ambientale, quella economica, quella politica, quella sanitaria, la guerra in Europa – hanno creato un enorme ‘disagio cognitivo’ che pare colpire soprattutto le società occidentali: gli intellettuali e gli esperti – e le organizzazioni di esperti, come i think tank – sono stati investiti da questo disagio. Di qui il bisogno di tornare a discutere le diverse forme di organizzazione dei «lavoratori della conoscenza», il loro rapporto con la politica e la società, i nuovi eco-sistemi mediali, il loro ruolo nei conflitti ideologici di un mondo di nuovo instabile: una nuova sociologia, politica, degli intellettuali.

POLIZIA

Il libro prova a entrare nel ‘laboratorio segreto’ della polizia, dove le distinzioni sociali e le gerarchie sono riprodotte, le classi «pericolose» sono separate da quelle «laboriose» e chi sta ai margini viene tenuto a bada. Contribuendo a plasmare una società ordinata e rispettosa dei valori condivisi dalla maggioranza della popolazione e dal potere politico, l’istituzione poliziale agisce per mantenere lo status quo. Attraverso un approccio critico, il volume intende demistificare un immaginario piuttosto diffuso e radicato, che vede la polizia titolare della missione costitutiva di prevenire e reprimere il crimine, e vuole provare a fornire una lettura differente: l’istituzione poliziale agisce come catena di trasmissione delle visioni e degli orientamenti valoriali che le sono propri e che caratterizzano il contesto di cui è parte, contribuendo a plasmare un ordine sociale piramidale e stratificato.

CAMPAGNA ELETTORALE

Washington, 1896. William McKinley vince le elezioni e diventa il 25° Presidente degli Stati Uniti d’America. Inizia da qui, dall’ultimo evento del XIX secolo, il primo dell’era moderna, la storia delle campagne elettorali che proviamo a raccontare. I suoi protagonisti? Teddy Roosevelt e il suo pulpito presidenziale, la spettacolare character assassination di Upton Sinclair, il nuovo lungo corso radiofonico di FDR e la tragicamente breve stagione televisiva di JKF, il trionfale sbarco sul piccolo schermo del Generale Eisenhower e il popolare successo anni Ottanta della conduzione di Ronald Reagan, i primi esperimenti di connessione tra politica e Rete e la promessa di speranza e cambiamento della rivoluzionaria campagna elettorale ibrida di Obama. Nel mezzo di questa storia tutta americana, due viaggi in Italia. Nel 1948, per raccontare le prime elezioni repubblicane. Nel 1994, per osservare lo spettacolo, tutto televisivo, della discesa in campo di Silvio Berlusconi.

CAMBIAMENTI CLIMATICI

Questo volume esplora la relazione conflittuale tra l’emergenza climatica e la realtà geopolitica degli Stati-nazione, imperniati sull’ideologia del nazionalismo. Dopo aver delineato i vari aspetti della crisi planetaria usando dati scientifici recenti, il libro esplora le difficoltà inerenti all’adozione delle politiche necessarie ad uscire dalla crisi. Il volume si sviluppa lungo due linee parallele, ognuna articolata, a sua volta, in due capitoli. La prima parte illustra alcune delle conseguenze epistemologiche e metodologiche sorte dal convergere di varie discipline intorno a recenti sviluppi scientifici i cui risultati coinvolgono la società nella sua interezza. La seconda parte affronta il problema della divisione geopolitica in Stati-nazione e dei loro nazionalismi incrociati che hanno impedito finora azioni concertate per fermare la crisi, influenzando tutti gli accordi internazionali sul clima – inclusi quelli che hanno avuto relativamente successo.

SINISTRA SENZA CLASSI

Questo volume offre un’approfondita analisi dei partiti nuovi della sinistra in Europa, con particolare attenzione alle trasformazioni valoriali, alle forme organizzative e al rapporto con l’Unione europea. Il punto di partenza è la riflessione sulla crisi della società di massa e sulla comparsa di nuovi interessi diffusi maturati in età di globalizzazione economica e culturale. A fronte di tali cambiamenti, all’inizio degli anni Duemila si profila una rinnovata stagione politica, con riferimento alla quale una parte della sinistra si mostra interessata a connettere e federare le tante battaglie, le domande e i bisogni interpretati dai movimenti etnici, di genere, pacifisti, ambientalisti, ecologisti, non più articolati attorno all’esclusivo conflitto capitale/lavoro. Nasce da qui il passaggio dalla sinistra classista alla sinistra populista. In merito allo scenario europeo, nel libro vengono approfonditi il caso spagnolo di Podemos, il caso francese di France insoumise e il caso greco di Syriza.

DISUGUAGLIANZA E DEMOCRAZIA

L’uguaglianza è un ideale oggi molto presente. In concreto, quali sono i fattori istituzionali, quali gli attori interni ed esterni che possono promuovere le diverse uguaglianze, quali le politiche più sostenibili? E oggi la sinistra, ma anche i sindacati, sono ancora i protagonisti di quelle politiche oppure si può fare solo riferimento ai movimenti di protesta? In questa analisi non dobbiamo dimenticare né quale sia la domanda effettiva di uguaglianza esistente nelle nostre democrazie né tutti gli ostacoli interni ed esterni all’uguaglianza, e neanche il ruolo dell’Unione Europea. Infine, dopo la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina, se oggi un attore politico volesse promuovere gli ideali ugualitari che cosa dovrebbe fare? La ricerca prova a rispondere a queste domande analizzando diciotto democrazie europee dalla caduta del Muro di Berlino ad oggi.

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