di Tommaso Scaramella
La storia delle donne e la storia dei generi sono approcci storiografici che vantano ormai un percorso di oltre mezzo secolo. In questo articolo Tommaso Scaramella ne ricostruisce le tappe, mettendone in luce potenzialità e criticità e menzionando autrici e opere di riferimento.

Storia. Questioni, letture, fonti
La tua risorsa online per l'insegnamento della storia nel secondo biennio e nell'ultimo anno delle scuole superiori.
Per la formazione continua e lo sviluppo professionale dei docenti,
Mondadori Education propone una nuova sezione del suo sito dedicata a chi insegna storia nelle ultime tre classi della Scuola Secondaria di Secondo Grado: un’offerta di risorse e spunti originali per un aggiornamento
continuo, per approfondire questioni cruciali e per arricchire il lavoro in classe.
Su Storia. Questioni, letture, fonti troverete:
- interventi – scritti o in forma di breve videointervista – di storiche e storici autorevoli su eventi, problemi, temi storiografici classici e in discussione;
- uno spazio dedicato a questioni di didattica della storia, completo di libri, esperienze, laboratori, percorsi, discussioni su cosa e come insegnare a scuola;
- suggerimenti bibliografici, tramite brevi schede di lettura di volumi classici e di novità;
- fonti annotate, con ampi apparati che permettono di contestualizzarle e di usarle per la lezione in classe;
- indicazioni di metodo storico, che aiutano a riflettere insieme in classe sugli strumenti e le procedure della storiografia, e ad avviare ricerche autonome;
- riflessioni sul calendario civile e approfondimenti su date canoniche, o meno canoniche, o che canoniche potranno diventare.
Questo spazio è suddiviso in rubriche, che dialogano tra loro: saranno suggeriti collegamenti per creare un percorso articolato, che potrà essere usato per lavori in classe o come punto di partenza per costruirne altri in modo
originale. Si propone quindi come un repertorio di materiali utili per stimolare la riflessione critica (anche sul mestiere stesso di insegnare storia a scuola), per fornire supporto alla didattica in classe, per costituire una
“biblioteca di base” attraverso le bibliografie che corredano tutti gli articoli e le schede di lettura.
Interventi
Una storica o uno storico sono interpellati su questioni generali che scaturiscono da eventi specifici e su come affrontarli in classe, oppure su temi della disciplina (gli ambiti di studio, le categorie storiografiche, le proposte recenti, i dibattiti in corso…) e su quali ricadute possano avere nell’insegnamento a scuola.

Ora e sempre, ricerche sulla Resistenza a ottant’anni dalla Liberazione
di Francesca Cavarocchi
Didattica della storia
Uno spazio dedicato a questioni di didattica della storia: libri, esperienze, laboratori, percorsi, discussioni su cosa e come insegnare a scuola.

Racconti che non convincono
Andrea Tappi, Javier Tébar Hurtado, La Resistenza e la Transizione spagnola a scuola. Storia e memoria del passaggio dalle dittature alla democrazia, Carocci, Roma 2025, 158 p. Scheda a cura di Filippo Benfante.
Domande dal presente
Una storica o uno storico riflettono a partire da avvenimenti e questioni che ci interrogano nel nostro tempo presente, dando spessore storico alle nostre domande.
Videointerviste
Incontriamo studiose e studiosi, a cui domandiamo di illustrarci brevemente un tema, una questione storiografica, una sua ricerca compiuta o in corso.
Elena Valeri - Studiare problemi, non periodi
La professoressa Elena Valeri, docente di Storia moderna presso l’Università di Roma La Sapienza, ci introduce proprio al significato di «Storia moderna», indicandoci le linee essenziali dell’evoluzione di questo concetto fino alle questioni che oggi ci sollecitano: le critiche a determinati aspetti della modernità, la «crisi» dell’idea di progresso, l’attuale revisione, nel contesto di un mondo globalizzato e policentrico, di concetti forgiati dal pensiero europeo e messi a punto in un’età di dominio europeo. Questa evoluzione indica quanto la storia sia materia viva, in continuo divenire, perché muta a seconda delle domande che lo storico si pone rispetto alla propria sensibilità o a quella della propria epoca, individuando e inseguendo problemi che nascono e si ripropongono, sotto varie forme, nel corso del tempo.
Miguel Gotor - Storia e cinema: maneggiare con cura
Qual è il legame tra storia, storiografia e cinema? In che modo i film storici possono essere strumenti utili alla didattica e alla divulgazione, senza cadere in semplificazioni o distorsioni? In questo video, il Professor Miguel Gotor analizza il ruolo del cinema nella rappresentazione del passato: attraverso la sua esperienza diretta, esploreremo il valore e i limiti della narrazione cinematografica nella costruzione della memoria storica, con particolare attenzione al suo utilizzo in ambito educativo. Un’analisi critica per comprendere come il cinema possa essere, al tempo stesso, uno strumento di conoscenza e un veicolo di interpretazione soggettiva del passato.
Miguel Gotor - Storia e cinema: altre avvertenze
Dopo aver analizzato il rapporto tra storia e cinema nella prima parte dell’intervista, il Professor Miguel Gotor si sofferma su un aspetto fondamentale: come utilizzare i film nella didattica senza confondere il racconto cinematografico con la realtà storica. Tra suggerimenti metodologici e titoli emblematici, emerge anche un’indicazione originale: l’uso del cinema non solo per raccontare la storia, ma per insegnare il metodo storico, educando gli studenti alla complessità delle fonti e alla pluralità dei punti di vista.
Gabriella Gribaudi - Napoli in guerra, 1940-43
La Professoressa Gribaudi si sofferma sul periodo 1940-43: Napoli fu bombardata sin dai primi giorni di guerra, nel 1940. I due bombardamenti più devastanti ebbero luogo nel dicembre 1942 e nell’agosto 1943. Simbolo della distruzione di Napoli sono i ruderi del monastero di Santa Chiara, impressi nell’immaginario non solo da celebri fotografie, ma anche dalla canzone Munasterio ’e Santa Chiara, composta nel 1945. I documenti militari alleati aiutano a riflettere sulla guerra vista dall’alto (dai bombardieri) e su quella vista dal basso (dai bombardati, che a distanza di decenni offrono la loro testimonianza).
Gabriella Gribaudi - Napoli sul fronte e le Quattro giornate
Scarica i materiali correlati per approfondire i temi trattati nell'intervista proposta!
A tua disposizione una breve contestualizzazione dei contenuti, spunti di approfondimento e brani tratti
direttamente dall'opera dell'autrice: Guerra totale. Tra bombe alleate e violenze naziste. Napoli e il fronte meridionale 1940-44.
Fonti e questioni di metodo
Schede di fonti di vario genere (scritte, iconografiche, materiali…), annotate e contestualizzate, si alternano a brevi articoli dedicati ai metodi della storiografia.
Letture
I suggerimenti per una “biblioteca di base”: schede bibliografiche di libri classici, per tornare ai fondamentali della disciplina, e di novità recenti, per vedere in quali ambiti (tematici e spazio-temporali) la storiografia contemporanea svolge la sua indagine.

La guerra è un fallimento dell’immaginazione
NOVITÀ
Valentina Bartolucci, Giorgio Gallo, Costruire la pace in un mondo in guerra, Mondadori Università, Milano 2025, XVI-312 p. A cura di Niccolò Grazzini.
Valentina Bartolucci e Giorgio Galli, studiosi di Scienze per la Pace (Peace Studies), propongono una riflessione storica e filosofica aggiornata sui temi della guerra e della pace (condizione che non significa solo assenza di guerra). Con un’analisi di alcuni dei principali conflitti oggi in corso (dall’Ucraina al Medio Oriente) e proposte di azioni concrete per approdare a soluzioni pacifiche. Un libro che offre a chi insegna e a chi studia a scuola chiavi di lettura critiche del presente e percorsi didattici orientati all’educazione alla cittadinanza e alla pace.











Una vita violenta. A Genova negli anni Settanta
NOVITÀ
Sergio Luzzatto, Dolore e furore. Una storia delle Brigate rosse, Einaudi, Torino 2023, LI, 704 pp. (nuova edizione 2024, LII, 708 p.). Scheda a cura di Davide Serafino.
Una lettura in occasione del 9 maggio («Giornata della memoria per le vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice»). A partire dalla biografia del brigatista Riccardo Dura (1950-1980), lo storico Sergio
Luzzatto ha ricostruito le vicende della colonna genovese delle Brigate rosse e, più in generale, quelle dell’intera organizzazione. Con una proposta interpretativa originale di una fase della storia dell’Italia repubblicana. Un libro in
cui campeggia anche la figura dell’autore, che mette in scena «lo spettacolo della ricerca» ma talvolta indugia troppo negli spazi ambigui che si aprono tra narrazione, immaginazione e ricostruzione storica.











Schiavi affrancati nella Roma dei papi (XVI-XVIII secolo)
NOVITÀ
Serena Di Nepi, I confini della salvezza. Schiavitù, conversione e libertà nella Roma di età moderna, Roma, Viella, 2022, 250 p. Scheda a cura di Eleonora Faricelli.
La schiavitù in età moderna a lungo è stata associata quasi solo alla tratta di africani deportati verso le Americhe. La storiografia più recente, attenta alla scala globale, ha messo in luce quanto la condizione schiavile fosse
diffusa anche in Europa e nel mondo musulmano, e il Mediterraneo fosse un crocevia cruciale. Serena Di Nepi, professoressa di Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza, ha indagato sul particolare caso delle emancipazioni
di schiavi convertiti al cristianesimo nella Roma dei papi tra XVI e XVIII secolo, incrociando il tema della schiavitù con quello del trattamento (ovvero della “tolleranza”) delle minoranze religiose nel cuore della cristianità
cattolica.











Lavoro libero e lavoro coatto: una storia comune
NOVITÀ
Alessandro Stanziani, Le metamorfosi del lavoro coatto. Una storia globale, XVIII-XIX secolo, il Mulino, Bologna 2022 (prima ed. in francese 2020), 348 pp. Scheda a cura di Tommaso Scaramella.
Il libro dello storico dell’economia Alessandro Stanziani affronta in modo innovativo un tema classico: il nesso tra lavoro libero e capitalismo. Secondo l’interpretazione tradizionale, il sistema capitalista sarebbe legato
a
forme di lavoro salariato libero, e di conseguenza l’abolizione del servaggio e della schiavitù furono passaggi cruciali di un percorso «ascendente», dal «feudalesimo» alla «modernità» capitalista fondata sulla «libertà di
mercato». Stanziani mostra invece che le forme di lavoro libero e coatto sono esistite, e ancora oggi coesistono, in un rapporto molto più complesso, che deve essere colto su scala globale. Ecco dunque un esempio di come un
approccio su scala globale possa aiutare a rivedere una interpretazione storiografica incardinata in una visione eurocentrica e teleologica e anche un esempio di come possiamo comprendere meglio problemi che riguardano,
oggi, le nostre vite, dando loro uno spessore storico.











I mongoli dell’Orda d’Oro: nomadi e «moderni»
NOVITÀ
Marie Favereau, L’Orda. Come i Mongoli cambiarono il mondo, trad. dall’inglese di Chiara Veltri, Einaudi, Torino 2023, 398 pp. Scheda a cura di Lorenzo Tabarrini.
Il libro della storica francese Marie Favereau ricostruisce la storia dell’Orda d’Oro, ovvero di quella formazione politica, estesa dal fiume Volga al Mar Nero, nata in seguito all’espansione militare dei mongoli nel corso
del
Duecento. Reagendo a una tradizione storiografica europea-occidentale che a lungo ha relegato questa vicenda ai margini di un percorso storico indirizzato alla «modernità», l’autrice sottolinea i tratti di novità del regime
mongolo: multietnico, dalle strutture amministrative duttili e flessibili, esso favorì lo sviluppo economico delle popolazioni assoggettate, e il suo carattere nomadico, lungi dal costituire un fattore di arretratezza, fu
alla
base di importanti trasformazioni, che ebbero un impatto profondo sull’Europa e sull’Asia. Il libro di Favereau raggiunge risultati notevoli e pone le basi per un nuovo dibattito: davvero i mongoli «cambiarono il mondo»?











La tolleranza: lo spessore storico di una questione del presente
NOVITÀ
Lucia Felici, Girolamo Imbruglia, La tolleranza in età moderna. Idee, conflitti, protagonisti (secoli XVI-XVIII), Roma, Carocci 2024, 336 p. Scheda a cura di Eleonora Faricelli.
Una sintesi aggiornata ed efficace ripercorre le metamorfosi del concetto di tolleranza tra XVI e XVIII secolo. Questa idea nacque per rispondere al problema della convivenza religiosa soprattutto dopo la diffusione
della Riforma
protestante; al termine di una lunga evoluzione è diventata requisito dei diritti fondamentali degli individui. Uno sguardo storico che ci permette di riflettere sulle sfide che si presentano oggi.











Abbattere un passato o costruire un futuro?
NOVITÀ
Germano Maifreda, Immagini contese. Storia politica delle figure dal Rinascimento alla “cancel culture”, Feltrinelli, Milano 2022, 152 p. – Tomaso Montanari, Le statue giuste, Laterza, Roma-Bari
2024, 132 p. Scheda a cura di Tommaso Scaramella.
In due libri recenti lo storico dell’economia Germano Maifreda e lo storico dell’arte Tomaso Montanari prendono in esame le azioni di protesta che negli ultimi anni, negli Stati Uniti e in Europa, hanno preso di mira
statue e immagini. Questa contestazione di personaggi ed eventi del passato, che veicolano o celebrano valori e comportamenti oggi inaccettabili (dal colonialismo allo schiavismo ad altre forme di discriminazione di gruppi sociali
o minoranze) è stata etichettata come cancel culture («cultura della cancellazione») da chi la giudica un eccesivo cedimento all’odierno “politicamente corretto”. Maifreda e Montanari, con approcci diversi, invitano invece
a riflettere sui processi storici che sottostanno alla costruzione di un patrimonio culturale: chi colpisce le statue non intende cancellare il passato, ma vuole prenderlo sul serio e ridiscuterlo, per costruire un futuro
diverso. Il compito che spetta alla storiografia è quello di restituire i diversi significati che il patrimonio contiene.











Il potere della censura ecclesiastica
NOVITÀ
Giorgio Caravale, Libri pericolosi. Censura e cultura italiana in età moderna, Laterza, Roma-Bari 2022, 533 p.; scheda a cura di Tommaso Scaramella
Basandosi su una ricerca che ha potuto attingere a fonti disponibili solo da una ventina d’anni, Giorgio Caravale propone una originale rilettura della storia della censura ecclesiastica nell’Italia dell’età moderna.
L’autore
ricostruisce così il modo in cui la Chiesa controllò la diffusione delle idee, delle opinioni e delle conoscenze, plasmando – con conseguenze secolari – un’intera cultura e società.











I tempi e i luoghi della «rivoluzione commerciale» del Medioevo: una nuova proposta
NOVITÀ
C. Wickham, L’asino e il battello. Ripensare l’economia del Mediterraneo medievale, 950-1180, trad. a cura di Dario Internullo, Viella, Roma 2024, 883 p. Scheda a cura di Lorenzo Tabarrini.
Con L’asino e il battello, il grande medievista britannico Chris Wickham (1950) offre una nuova interpretazione della storia economica dei secoli X-XII. Mettendo a confronto sei regioni affacciate sul
Mediterraneo
(l’Egitto, la Tunisia, la Sicilia, la penisola iberica, l’impero romano d’Oriente e l’Italia del centro-nord), Wickham demolisce alcuni stereotipi storiografici, vecchi ma molto resistenti, in un libro che farà riflettere e
discutere per molto tempo.


Ma non li dimostra: gli ottantacinque anni de La società feudale di Marc Bloch
CLASSICO
Marc Bloch, La società feudale, trad. di Bianca Maria Cremonesi, Einaudi, Torino, 1949 (ed. or. 1939-1940). Scheda a cura di Lorenzo Tabarrini
Alla fine degli anni Trenta, lo storico francese Marc Bloch (1896-1944), sulla base dei suoi vasti studi sul Medioevo europeo, delineò i caratteri della «società feudale» in un volume presto considerato un
classico fondamentale.
È
un libro che si trova ancora sulla scrivania di chi si occupa della storia politica del Medioevo; questa scheda ci aiuta a capire perché.











«Le donne hanno sempre lavorato». Una ricerca sui secoli dell’Età moderna
NOVITÀ
Anna Bellavitis, Il lavoro femminile nelle città dell’Europa moderna, Roma, Viella, 2016, 248 p., scheda a cura di Eleonora Faricelli
La storica italiana Anna Bellavitis (1960), professoressa di Storia moderna dell’università di Rouen (Francia), ha sviluppato le sue ricerche in vari ambiti della storia sociale, delle donne e del genere. In una
sintesi recente ha
affrontato la questione del lavoro femminile nelle città europee tra XVI e XVIII secolo, mostrando come le donne hanno sempre lavorato. I casi che Bellavitis analizza sollecitano questioni che sono ancora di stretta
attualità: il riconoscimento sociale del lavoro femminile, l’accessibilità o meno di certi impieghi, la condizione giuridica,
il lavoro «precario» e «in nero», le gerarchie, le differenze di salario con gli uomini.
Calendario civile
Spunti, riflessioni e approfondimenti su date canoniche (o meno canoniche) per richiamare alla memoria gli anniversari ufficiali, ma anche un calendario civile da costruire, come posta in gioco nel presente.
Festa della Repubblica
Il 2 giugno 1946 la maggioranza degli italiani e delle italiane scelse la repubblica come forma istituzionale del nuovo Stato da costruire sulle macerie del fascismo, del razzismo, della guerra. La celebrazione di questo avvenimento è rimasta a lungo una festa “minore”, ma dal 2000 è stata rilanciata in chiave di «patriottismo repubblicano» per iniziativa del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Una festa che ha sempre avuto sullo sfondo il 25 aprile, e oggi getta un ponte verso l’8 marzo sottolineando il valore esistenziale, oltre che politico, del primo voto delle donne.
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