Inquinamento acustico: un’emergenza per le specie che cooperano

di Ylenia Nicolini
  • Materie coinvolte: Biologia

Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.
(Irène Némirovsky)


 

Inquinamento acustico: un’emergenza per le specie che cooperano

Se nell’immaginario umano il mare è da sempre un posto tranquillo e rilassante, un animale marino valuterebbe questa visione come alquanto distorta. Gli esseri umani non si sono adattati alla vita sott’acqua, il che li rende incapaci di percepire i numerosi e intensi rumori sottomarini provenienti dalle onde, dal vento, dalla pioggia o dagli altri esseri viventi. Tale percezione limitata ha indotto l’uomo ad abusare di sistemi subacquei che perturbano l’ambiente senza considerarne le ripercussioni.

L’inquinamento acustico rappresenta uno dei disturbi antropici più nocivi per le popolazioni, le comunità e gli ecosistemi di tutto il mondo. Come conseguenza dell’aumento della popolazione umana, dell’urbanizzazione, della globalizzazione e dell’espansione delle attività estrattive, il rumore antropico è aumentato drasticamente negli ultimi decenni e l’ambiente acustico marino, per effetto del progressivo intensificarsi delle attività umane, sta divenendo sempre più rumoroso.

Sono molte e diversificate le conseguenze del rumore antropico sugli esseri viventi: può indurre modifiche comportamentali e fisiologiche, ridurre l’efficacia della risposta anti-predatoria, rendere più ostica la comunicazione tra conspecifici e la ricerca del partner, interferire con lo sviluppo e con i comportamenti di cura dei piccoli.

Molti animali tentano di compensare l’aumentato disturbo acustico variando l’ampiezza, la frequenza, la durata e la ridondanza dei propri richiami, modificando il proprio orientamento o addirittura allontanandosi dalla fonte di disturbo.

L’inquinamento acustico dei mari è particolarmente deleterio per i cetacei che, per navigare, localizzarsi, cacciare e coordinare comportamenti complessi, si affidano a richiami sonori. È chiaro ormai da tempo che il rumore antropico marino compromette la capacità dei cetacei di comunicare con i compagni o di trovare il cibo; l’aumento dei glucocorticoidi (ormoni prodotti in condizioni di stress), il ridotto successo riproduttivo e un più elevato rischio di morte sono invece noti effetti fisiologici dell’impatto, su questi animali, delle emissioni sonore umane.

I delfini tursiopi (Tursiops truncatus, Figura 1) sono esemplari altamente sociali e cooperativi, in grado di coordinarsi attraverso segnali acustici e comportamentali.
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Figura 1.Esemplare di tursiope (Tursiops truncatus) nel Mar dei Caraibi.

Uno studio pubblicato nel marzo 2021 sulla rivista Royal Society Open Science e condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol (UK) e del Dolphin Research Center della Florida (USA) ha dimostrato che coppie di delfini sono in grado di lavorare insieme per portare a termine un compito cooperativo. A ciascun membro della coppia era richiesto di nuotare verso postazioni differenti della laguna in cui si svolgeva l’esperimento e di premere, in simultanea con il partner, il proprio pulsante presente sott’acqua. Solo comunicando vocalmente, attraverso particolari fischi, i delfini riuscivano a coordinarsi con estrema precisione premendo il tasto nello stesso istante (entro un secondo l’uno dall’altro).

In uno studio più recente, pubblicato su Current Biology, i ricercatori britannici e statunitensi hanno sottoposto coppie di delfini allo stesso compito cooperativo per indagare come livelli crescenti di rumore antropico possano influenzare la capacità di coordinazione e cooperazione tra due tursiopi. I dati emersi sono allarmanti. In presenza di rumore molto elevato, comparabile a quello di un’idropulitrice, il tasso di successo della coppia di cetacei diminuiva drasticamente passando dall’85% (registrato con il solo rumore ambientale) al 62,5%.

Durante l’esperimento, i delfini, per far fronte all’aumento dei livelli di rumore, hanno messo in atto tecniche di compensazione acustica e comportamentale. Entrambi i membri della coppia hanno infatti aumentato l’ampiezza e la durata dei propri fischi, fino a raddoppiare quest’ultima, quando sottoposti alla condizione sperimentale più rumorosa. Con l’aumento della rumorosità, inoltre, ciascun membro della coppia si è mostrato più propenso a orientarsi verso il compagno e ad avvicinarsi a esso nella metà opposta della laguna, probabilmente per rilevare con più facilità i segnali inviati da quest’ultimo.

Questi risultati indicano chiaramente che, come negli esseri umani, anche in altri animali l’adozione di meccanismi di compensazione del rumore rappresenta qualcosa di più complesso di un mero riflesso; nel corso dell’intero esperimento, infatti, i tursiopi hanno modificato in modo flessibile i propri segnali vocali e il proprio comportamento per raggiungere l’obiettivo richiesto. Questi aggiustamenti sonori e comportamentali, tuttavia, si sono rivelati non sufficienti per superare gli impatti negativi del rumore. Per questo motivo, considerando la diffusione del comportamento cooperativo nelle società animali, in futuro si renderà sempre più necessario tenere conto dell’impatto dell’inquinamento acustico sulle popolazioni animali acquatiche e terrestri.

 

Attività da proporre alla classe

L’inquinamento acustico non rappresenta un problema solo per le popolazioni animali acquatiche e terrestri. L’esposizione a lungo termine al rumore può provocare una serie di effetti nocivi anche sulla salute umana. Effettua una ricerca in Internet e prepara una presentazione multimediale che illustri la portata dell’inquinamento acustico, per esempio rispetto a quello atmosferico, e l’impatto sulla salute umana della continua esposizione al rumore.

 

Bibliografia

King, S. L., Guarino, E., Donegan, K., McMullen, C., & Jaakkola, K. (2021). Evidence that bottlenose dolphins can communicate with vocal signals to solve a cooperative task. Royal Society Open Science, 8(3), 202073.

Sørensen, P. M., Haddock, A., Guarino, E., Jaakkola, K., McMullen, C., Jensen, F. H., Tyack, P. L. & King, S. L. (2023). Anthropogenic noise impairs cooperation in bottlenose dolphins. Current Biology.