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Edvard Munch
Da Die Brücke a Bacon

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Da Die Brücke a Bacon

Nel campo della pittura esseri pesantemente deformati appaiono nel movimento della Brücke (specialmente le figure femminili) e in artisti che si rifanno alla dimensione onirica o psicopatologica (come il surrealista Dalí). Per questi collegamenti vedi il percorso focalizzato sulle Avanguardie storiche, in particolare il pittore Kirchner, e il surrealismo nel percorso incentrato sulla Psicoanalisi.

Un artista emblematico che presenta figure assurdamente condannate a essere storpie, deformi, in piena solitudine (con un’analogia che si potrebbe istituire con Beckett) è l’irlandese Francis Bacon (1909-1992), attivo verso la metà del secolo Ventesimo in simultaneità con il clima storico del secondo dopoguerra (guerra fredda, paura atomica, smarrimento dei tradizionali valori ecc.) e in sintonia coi principali drammaturghi dell’assurdo.

Uno scultore affine per sensibilità, tematiche e percorsi biografici è lo svizzero Alberto Giacometti (1901-1966), che ebbe la sua più significativa produzione tra gli anni Cinquanta e Sessanta, trovandosi a Parigi e essendo in rapporti di amicizia con vari intellettuali, fra cui Sartre. Le sue creazioni più marcatamente personali sono figure in bronzo filiformi, senza movimento, con tratti antropomorfi appena accennati, dalle superfici grumose e scabre, simboli di un’umanità senza orizzonti e punti di riferimento.