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H. Arendt, Le origini del totalitarismo (1951)
La massificazione delle società moderne
Dove il totalitarismo si afferma esso elimina tutte le preesistenti tradizioni.
Alla fine dellOttocento si afferma la società di massa che vede
una costante perdita di identità del singolo. Nascono i grandi partiti
politici, si afferma il taylorismo e il fordismo, i mass media fanno la loro
comparsa. Lesperienza della prima guerra mondiale, poi, sancisce il
nuovo ruolo che ha la massa nella società contemporanea.
Il singolo
cittadino non solo viene negato come esistenza autonoma, ma entra in crisi
anche quel processo storico di organizzazione in classi contrapposte,
ciascuna con una propria visione del mondo.
La società di massa è una società appiattita su cui il totalitarismo può nascere. Il totalitarismo, quindi, è un fenomeno endogeno che nasce come diretta conseguenza della società di massa e non è né una parentesi né una mera degenerazione.
Dominano gli -ismi, dice la Arendt, cioè si fa ricorso a grandi astrazioni per spiegare ogni cosa e ogni avvenimento. Finisce la divisione tipica della società borghese tra pubblico e privato, perché il privato entra nella dimensione pubblica. Nei regimi totalitari non esiste momento della vita che non abbia un connotato pubblico e non venga irreggimentato allinterno del tessuto sociale e politico.
Nei regimi totalitari tutti i fatti possono essere cambiati e tutte le verità possono diventare falsità. Scompare la memoria (come in 1984 di Orwell). Viene distrutto il principio morale di realtà in nome di un relativismo che giustifica tutto e tutti. Luso dei mass media è fondamentale per dirigere lopinione pubblica e creare fittizie verità.
Lestraneazione
Lestraneazione è quella freddezza glaciale del ragionamento e quel poderoso tentacolo della dialettica che afferra come una morsa e rappresenta lunico appoggio in un mondo in cui non ci si può fidare di niente e di nessuno. Lestraneazione diventa unesperienza quotidiana che fa sentire lindividuo dentro una gabbia dacciaio da cui non è possibile nessuna fuga. Lo sviluppo della tecnica ha contribuito a creare un mondo disumano.
Il capo carismatico
Il capo carismatico è il demagogo che sfrutta la propria immagine in nome di una concezione del potere che si fonda sulluso della forza. Il capo carismatico è luomo del destino che unisce intorno a sé il popolo secondo una struttura fortemente gerarchizzata.
Capo carismatico e totalitarismo hanno in comune una forte spinta antidemocratica. La società e lo stato sono una unità organica guidata da un leader che ne incarna la volontà e che è guida.
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