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Il superuomo uccide Dio
« Se vi fossero degli dei, come potrei sopportare
di non essere dio! Dunque non vi sono dei ... Via da Dio e dagli dei mi
ha allettato questa volontà; che cosa mai resterebbe da creare,
se gli dei esistessero!» (Sulle Isole Beate).
Dio deve essere
ucciso. Se Dio esistesse rappresenterebbe il maggior vincolo per il superuomo,
che sarebbe limitato. Se Dio esistesse la volontà creatrice spetterebbe
a lui e luomo risulterebbe un semplice burattino nelle sue mani.
Dio è ostile alluomo perché rappresenta tutto ciò che
la vita, e con essa luomo, non è. Infatti Dio è immobile
eternità, mentre la vita è perpetuo movimento; Dio è la
verità del mondo, mentre il mondo materiale è illusione vana.
Il superuomo vive in un tempo circolare
Tutto scorre nel tempo. Sbaglia chi dice che le cose sono ferme, perché se le cose fossero ferme sarebbero fermi i valori e, quindi, bene e male sarebbero eternamente fissi. Metafora dello scorrere sono il fiume, il toro selvaggio e il disgelo; metafora della fissità sono i ponti, i parapetti e il ghiaccio.
Essere nel flusso della corrente significa essere in movimento perpetuo. Il tempo scorre come un fiume. Esso non è rettilineo ma circolare, infatti ogni verità è ricurva. «Tutte le cose diritte mentono, borbottò sprezzante il nano. Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo» (La visione e lenigma). E la verità del tempo sta nel tornare su se stesso come un serpente che si mangia la coda.
Se il tempo è un circolo, ogni cosa ritorna, e tutto quanto è stato una volta sarà ancora in futuro. Ciò che oggi (in questo attimo) è futuro si è già verificato infinite volte nel passato, perché tutto ritorna e tutto è già stato vissuto.
« Ognuna delle cose che possono camminare, non dovrà forse avere già percorso una volta questa via? Non dovrà ognuna delle cose che possono accadere già essere accaduta, fatta, trascorsa una volta? E se tutto è già esistito: che pensi, o nano, di questo attimo? Non deve anche questa porta carraia esserci già stata?» (La visione e lenigma).
Il tempo circolare permette alla volontà di infrangere lultimo limite che la teneva prigioniera: il così fu, cioè il passato. Il passato, in una concezione lineare del tempo, è trascorso una volta per sempre e una volta per sempre è sottratto alla volontà. In una concezione lineare del tempo, luomo non può dire: «Io voglio che ieri tu abbia bevuto». Il passato è fermo e immodificabile.
«Redimere coloro che sono passati e trasformare ogni così fu in un così volli che fosse! solo questo può essere per me redenzione!
«La volontà non riesce a volere a ritroso; non potere infrangere il tempo e la voracità del tempo, questa è per la volontà la sua mestizia più solitaria.
«Ogni così fu è un frammento, un enigma, una
casualità orrida fin quando la volontà che crea non dica anche: ma
così volli che fosse!» (Della redenzione).
In una concezione
circolare del tempo il passato non esiste più, perché ogni cosa
passata tornerà a essere e, quindi, il passato è sempre futuro.
La volontà si libera dal giogo del passato e finalmente impara a volere
allindietro. Si vuole allindietro, quando la volontà si può applicare
al passato perché il passato ormai è diventato futuro. È lecito
affermare: «Io volli che così fosse», perché ciò che
ora sembra passato è in realtà un futuro.
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