Diodoro Siculo

Vita Poco sappiamo della vita di Diodoro di Agiria (Sicilia). Visse nel I sec. a.C., ma non conosciamo la sua precisa data di nascita o di morte. Nel 60 a.C., comunque, quando fece un viaggio in Egitto di cui parla in più parti della sua opera, Diodoro doveva essere già adulto. Sappiamo, inoltre, che, proprio di ritorno da quel viaggio, Diodoro iniziò la stesura della sua opera che lo tenne impegnato per trent'anni e fu pubblicata intorno al 30 a.C. (ma Diodoro accenna a una precedente circolazione non autorizzata di porzioni del suo lavoro). A differenza di altri storici greci, pare che Diodoro avesse ottima padronanza del latino.

Opera Dei 40 libri della Biblioteca di Diodoro possediamo per intero i libri I-V e ΧI-ΧΧ. Degli altri abbiamo riassunti ed epitomi.

Caratteristiche generali dell'opera Il titolo dell'opera (Biblioteca), scelto dal suo autore, illustra perfettamente quali fossero le intenzioni di Diodoro: comporre un'opera che, raccogliendo sotto un unico sguardo di insieme i testi di numerosi storici, si facesse essa stessa "biblioteca". L'opera di Diodoro è insomma un "libro di libri", in quanto formato dall'unione ben palesata di diverse opere storiche. Gli argomenti trattati abbracciano: le vicende dei popoli barbari e greci anteriori alla guerra troiana (I-VI); gli avvenimenti dalla guerra di Troia fino alla morte di Alessandro (VII-ΧVII); i restanti avvenimenti fino alla guerra gallica (ΧVIII-ΧL). Per il suo lavoro Diodoro si serve di innumerevoli fonti da lui consultate nelle biblioteche e indicate con diligenza, essendo intenzione dell'autore mettere in rilievo l'aspetto composito della sua opera. Diodoro, dunque, incarna proprio la figura di studioso biasimato da Polibio: lo storico che non impara dalla vita ma dai libri. 

Lingua e stile La lingua di Diodoro è la koiné ravvivata da forme attiche, assai gradevole e, nel suo complesso, alquanto elegante. Occorre dire, però, che lo storico si lascia fortemente influenzare dal modello che ha sotto gli occhi al punto che lo stile risente spesso delle diverse fonti che Diodoro sta utilizzando. Frequente in Diodoro l'uso del discorso indiretto, che costituisce un tratto caratteristico del suo stile.

Vedi versioni 432-438, alle pp. 411-415 di Saphéneia.