Sinalèfe o Sinecfonèsi
(gr. sunaloiphé)

Da sunaleîphein («amalgamare»). Fenomeno prosodico che si verifica quando la vocale finale (lunga) di un vocabolo e quella iniziale del successivo sono pronunciate in un’unica sillaba (lunga), senza che ciò sia palesato dalla scrittura. A differenza della crasi, in cui avviene una vera e propria fusione di due suoni vocalici – resa graficamente evidente dalla formazione di una vocale lunga o un dittongo e dal segno della coronide – nella sinalefe i timbri vocalici pare rimanessero in qualche modo distinti. Il primo dei due vocaboli interessati da sinalefe è spesso un monosillabo terminante in eta (es. dé); il pronome personale egó; la congiuzione epeí. Poiché si tratta di un fenomeno che deriva dalla lingua d’uso, esso si incontra raramente nell’epica e nella lirica corale, mentre appare di frequente nelle parti dialogate della tragedia e della commedia, nei coliambi e nella lirica eolica.

[Elena Esposito]