Dike
(gr. Díke, lat. Iustitia)

Personificazione mitica della Giustizia, considerata sin da Esiodo (Teogonia 901) figlia di Zeus e di Temi, sorella di Eunòmia («Buona costituzione») e Irène («Pace»), con le quali forma la triade delle Ore. Sempre secondo Esiodo (Opere 256-260), il compito di Dike è quello di vigilare sulle ingiustizie e di segnalarle a Zeus, sedendo supplice accanto al suo trono. Il suo ruolo di vendicatrice dei torti ne fa un tipico personaggio tragico, prossimo ad altre divinità della vendetta come le Erinni o l’Aisa (il «Destino»). Speculazioni successive ne faranno una dea vergine (a simboleggiare l’assoluta purezza della giustizia) o la identificheranno addirittura con la costellazione della Vergine. Appare evidente in ogni caso che il tipo di giustizia di cui Dike è incarnazione è innanzitutto una giustizia di carattere compensatorio e redistributivo, conforme a una concezione paritaria della società e dei suoi ruoli che fu tipica dell’aristocrazia arcaica. Che Dike sia più prossima allo statuto di una astrazione personificata che a quello di un’autentica divinità, sembra dimostrato dalla scarsa o nulla diffusione del suo culto in età arcaica e classica.

[Federico Condello]