Aiace Telamonio

(gr. Áias ho Telamônos, lat. Aiax Telamonius)

Caratteristiche e genealogia
Detto anche ‘il Grande’, per distinguerlo dall’omonimo Aiace Oileo, con il quale peraltro forma spesso coppia. Eroe di Salamina, figlio del re Telamone e della regina Peribèa (Eribèa secondo una diversa tradizione). Uno dei piú valorosi guerrieri achei partecipanti alla spedizione contro Troia, nella quale egli capeggia il contingente dei Salaminii: secondo l’Iliade, il secondo guerriero greco, per forza e coraggio, dopo Achille. Egli si scontra con Ettore in un duello senza vincitori né vinti, concluso dal calare delle tenebre e da un cavalleresco scambio di doni fra i due contendenti (Iliade VII); il suo attributo di combattente è lo scudo oblungo di tradizione micenea: uno dei tratti che, insieme all’uso delle pietre da lancio come arma e all’assenza di corazza, fanno di Aiace un tipico guerriero di epoca pre-arcaica.

Aiace Telamonio al di fuori dell’Iliade
Ma è ad eventi successivi alla vicenda iliadica che è legata la maggior fortuna del personaggio: se la sua nascita è spesso posta in relazione con Eracle – che avrebbe avvolto il neonato nella sua veste di pelle leonina, rendendolo invulnerabile, con la sola eccezione di una spalla e un’ascella – la sua morte è legata a un mito del Ciclo che sarebbe poi stato trattato anche da Sofocle, nella tragedia Aiace: dopo la morte di Achille, Aiace ebbe per avversario Odisseo nella disputa per il possesso delle armi appartenute al massimo eroe acheo; l’esercito greco decise però di assegnarle al re di Itaca, umiliando Aiace, che progettò di uccidere tanto Odisseo, quanto i capi greci responsabili della decisione. Ma Atena, tradizionale protettrice di Odisseo, causò la momentanea pazzia di Aiace, che in un delirio allucinatorio sfogò la sua rabbia su una mandria di bestiame, e una volta rinsavito decise di uccidersi per la vergogna. Inutilmente trattenuto da Tecmessa, una principessa frigia divenuta sua schiava e concubina, Aiace si uccise con la stessa spada donatagli da Ettore, dopo aver affidato il figlio Eurísace (avuto da Tecmessa) alle cure del fratellastro Teucro. Menelao e Agamennone si opposero alla sepoltura rituale di Aiace, ma fu proprio Odisseo a farli desistere da cosí empia risoluzione. Nella tradizione posteriore, il confronto fra Aiace e Odisseo per il possesso delle armi di Achille divenne l’emblema dello scontro fra forza e astuzia, se non addirittura fra virtú eroica e arte sofistica del raggiro. Il regno di Salamina [cfr. Cipro], dopo la morte di Aiace, passò da Telamone al nipote Eurisace, dopo che Teucro fu esiliato probabilmente per non essere riuscito a proteggere o a vendicare il fratellastro.

[Federico Condello]