5G: è davvero pericoloso?

di Maila Agostini
  • Obiettivo Primario: 3 - Salute e benessere
  • Obiettivo Primario: 9 - Imprese, innovazione e infrastrutture
  • Materia: Fisica, Bioiologia

Il 5G costituisce l'insieme delle tecnologie di telefonia mobile di quinta generazione; questa rete consentirà il facile accesso ai dati e una maggiore fruibilità. Tutto questo avrà un costo?

 
Il 5G (acronimo di 5th Generation) è la tecnologia di quinta generazione per la comunicazione con i cellulari. Non è un vero e proprio upgrade del 4G, si tratta di un tipo di rete più stabile e affidabile delle reti 4G e, rispetto a queste, più veloce di circa il 50%. Ma come si raggiungono questa velocità e questa affidabilità?

Le onde elettromagnetiche utilizzate da questa tecnologia sono a frequenze altissime, fino a 30 GHz, contro i 5 GHz delle tecnologie attuali; proprio perché si tratta di onde ad alta frequenza, la propagazione è più difficile, in quanto maggiormente sensibile agli ostacoli fisici. Per questo motivo saranno necessari molti più ripetitori.

Il motivo sta nella duale interpretazione delle onde elettromagnetiche: onda e corpuscolo, cioè fotone. Onde ad alta frequenza hanno lunghezza d’onda molto piccola; di conseguenza, i fotoni emessi passano attraverso la struttura atomica dell’ostacolo, venendo più facilmente assorbiti.

 

Gli effetti biologici dei campi elettromagnetici

Gli effetti di queste frequenze sull’uomo sono stati studiati da decenni e i limiti di esposizione sono stati stabiliti a livello internazionale fin dal 1980; questi limiti sono stati recentemente aggiornati, nel 2018, con i dati raccolti con gli studi a lungo termine. Dagli studi effettuati emerge che l'unico effetto accertato è il riscaldamento dei corpi; nei limiti di legge si tratta di un riscaldamento impercettibile, temporaneo e reversibile, inferiore ad 1°C, soglia al di sopra della quale non si verificano effetti biologici. Secondo l’IARC, l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro, non esiste alcuna correlazione, inoltre, tra l'esposizione ai campi elettromagnetici e le malattie tumorali, poichè le frequenze in questione emettono radiazioni non ionizzanti; ricordiamo che le radiazioni ionizzanti sono quelle in grado di modificare strutture atomiche e molecolari dei corpi con cui vengono a contatto. Le radiazioni non ionizzanti, invece, non modificano atomi o molecole e sono quelle che hanno frequenza compresa tra 0 e 300 GHZ. Tuttavia, utilizzando il principio di precauzione, i limiti di esposizione a queste frequenze sono stabiliti 50 volte sotto la soglia di rischio in Europa e 5000 volte sotto la soglia in Italia. Ricordiamo che l'intensità del campo elettromagnetico si riduce rapidamente con la distanza; l'unico punto in cui il campo può avere il massimo valore consentito è appunto sul confine con la zona accessibile al pubblico.

 

I ripetitori e l'inquinamento elettromagnetico

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Le onde elettromagnetiche possono essere interpretate anche come fotoni; l'energia del singolo fotone è proporzionale alla frequenza della radiazione; si tratta quindi di onde particolarmente potenti. Tuttavia, quello che conta ai fini dell'esposizione è l'energia complessiva emessa dall'antenna, che viene regolata in maniera da rispettare i limiti di legge. Inoltre, i ripetitori saranno dinamici: irraggeranno un sottile fascio solo in direzione dell'utente e la direzione del fascio cambierà molto velocemente. Questo comporta una maggiore efficienza, poiché la potenza non viene sprecata in direzioni non necessarie, e anche un minore inquinamento elettromagnetico. È vero che tutti i campi emessi da varie attrezzature si sommano, ma i livelli ambientali complessivi devono comunque rientrare nei limiti di legge; per questo l'installazione delle antenne è regolata e controllata dall'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente). Ricordiamo che l'intensità del campo elettromagnetico si riduce rapidamente con la distanza; l'unico punto in cui il campo può avere il massimo valore consentito è appunto sul confine con la zona accessibile al pubblico.

A causa del rinnovamento degli impianti, l'arrivo della nuova tecnologia 5G in Italia sarà molto lento. Questo potrebbe aggravare il divario tra le aree urbane e quelle rurali più isolate.

 

Attività per la classe

Dividetevi in gruppi e realizzate un poster con informazioni relative alle varie frequenze dello spettro elettromagnetico, evidenziando le differenze tra onde corte e lunghe. Per ogni banda di frequenze indicate gli utilizzi vantaggiosi e gli eventuali rischi. Potete utilizzare anche strumenti digitali come Padlet.

 

Bibliografia

[1] Emissioni elettromagnetiche del 5G e rischi per la salute, Alessandro Polichetti, ISS
[2] Rischi per la salute connessi all’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza utilizzati per il 5G, Alessandro Polichetti, ISS
[3] Limiti di esposizione ai campi elettromagnetici e sviluppo reti 5G, Antonio Capone
[4] 5G Italia