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Storia del turismo
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L’
itinerario del
Grand Tour
, tra il Seicento
e il Settecento, si costituì seguendo le vie
di comunicazione più agevoli tra il Nord,
Roma e Napoli, con ritorno attraverso le maggiori
città e capitali italiane.
Si partiva dal Brennero e si
raggiungeva Venezia, con tappa a Verona, a Vicenza
e a Padova. Poi si proseguiva per Ferrara e Bologna,
si soggiornava a Firenze e da lì verso Roma, con tap-
pa almeno a Terni o, per la via interna, al Lago di
Bolsena, ad Acquapendente e a Viterbo.
Il tipico percorso del Grand Tour prevedeva che dopo
Roma si raggiungesse Napoli e poi si cominciasse il
ritorno. Il ritorno, che prevedeva anche una seconda
tappa a Roma, poteva comprendere la sosta a Mo-
dena, passando per Spoleto, Loreto e Ancona; dopo
Modena era usuale, verso la metà del Settecento,
fare tappa a Parma, da lì raggiungere Milano e infi-
ne, attraverso Torino e il Moncenisio, lasciare l’Italia.
Molte erano le motivazioni addotte per il viaggio in
Italia, e tra queste la
musica
. Alcune località come
Venezia e Napoli, capitali musicali d’Europa, atti-
rarono per oltre un secolo il pubblico dei viaggia-
tori nei loro famosi teatri. L’
opera
e le sue scene
divennero uno dei principali soggetti artistici di
esportazione del Paese.
Oltre alla musica, le
opere d’arte
e l’
architettura
del Rinascimento erano motivo di attrazione per
intraprendere viaggi nel
Bel Paese
. Favorirono lo
sviluppo del mito del
Bel Paese
, così come tuttora
viene chiamata l’Italia, anche alcuni scrittori famo-
si: fra i tanti, ricordiamo i tedeschi Goethe, Heine,
Winckelmann e Hermann Hesse e i francesi Michel
de Montaigne, Rousseau, Madame de Staël, Chate-
aubriand, Lamartine, Stendhal, De Musset, Taine.
focus
Il Grand Tour: l’itinerario italiano
Il turismo balneare e il turismo termale
Fino al XVIII secolo la forma più usuale di trasporto era stata il cavallo o il calesse.
La
crescente domanda di trasporto
e i
miglioramenti nel sistema stradale
portarono a
un aumento dell’uso delle carrozze, un metodo di trasporto che finì per costituire
una specie di sistema nazionale di riferimento. In Inghilterra, all’inizio del XIX secolo,
tutte le maggiori città erano collegate alla capitale mediante un servizio che effettuava
fra le 20 e le 30 corse al giorno e consentiva di coprire un percorso anche di 200 mi-
glia giornaliere.
esempio 
Lo sviluppo economico dette impulso a un altro sistema di trasporto: quello
della
diligenza postale
che unì, per la prima volta, il trasporto della corrispondenza a
quello dei passeggeri. Le strutture ricettive in questo periodo, specie in Inghilterra, si
distinsero essenzialmente in due tipologie: di transito e terminali. Le
strutture di tran-
sito
, i punti di sosta, erano costituite principalmente dalle locande; le
strutture termi-
nali
, invece, cominciarono a sorgere nei luoghi di destinazione per quei viaggiatori che
non erano ospiti di una casa privata. Si svilupparono così gli alberghi.
N
egli anni a cavallo del 1900 per “stazioni
balneari” si intendevano esclusivamente
le stazioni e le destinazioni termali, men-
tre le località sul mare venivano chiamate stazioni
marine
. La denominazione delle località termali
era Bagni di Salsomaggiore, Bagni di Montecatini,
Bagni di Porretta ecc.
Con il grande sviluppo delle località climatiche ma-
rine, registratosi fra le due guerre, queste ultime
hanno usurpato alle destinazioni termali la quali-
fica di “balneare”, sostituita da quella “termale”,
per cui oggi la denominazione vigente è Monteca-
tini Terme, Salsomaggiore Terme e Porretta Terme.
Solo in alcuni casi è rimasta l’antica denominazio-
ne come, per esempio, nel caso di Bagno di Roma-
gna e di Bagni di Lucca.
Oggi tutte le località di mare sono denominate bal-
neari e non a caso si parla di
turismo balneare
,
comparto ben distinto da quello termale.
Molte località termali, peraltro, hanno attivato
altri turismi che con il tempo sono divenuti pre-
valenti; pertanto è opportuno distinguere fra
turismo delle località termali
e
turismo del
benessere termale
; il primo comprende tutte le
tipologie di turismo presenti nella località (arte,
affari ecc.), mentre il secondo si rivolge ai clienti
specificatamente arrivati per effettuare cure ter-
mali e di benessere.
Johann Wolfgang Goethe,
in uno dei suoi viaggi in Italia.
Le terme di Sirmione in provincia
di Brescia.