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natura, ordinano e classificano l’insieme degli oggetti analizzati al fine di individuare
delle regolarità. In questo modo è possibile giungere alla definizione di leggi generali
in grado di spiegare i fenomeni della società.
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Conoscere la società oltre il senso comune
L’oggetto delle scienze sociali
Ma quali sono gli “oggetti” di ricerca delle scienze
sociali? Entrando maggiormente nel merito possiamo affermare che esse si occupano
dello studio di tutti gli aspetti del vivere all’interno di una collettività, dall’analisi del
comportamento degli individui, alle motivazioni delle azioni individuali, alle rela-
zioni che si instaurano tra di essi, fino ad arrivare allo studio delle
istituzioni sociali,
ossia degli apparati normativi, come lo Stato, la famiglia, la religione, l’economia,
le organizzazioni che regolano la vita degli individui definendone e incanalandone
i corsi di azione.
Sono questi gli oggetti di studio delle scienze sociali oltre ad altri come le città, l’am-
biente, le fabbriche, la criminalità, ecc. Ognuno di noi ha esperienza di tali fenomeni
poiché nella nostra esistenza quotidiana compiamo azioni, prendiamo decisioni e
instauriamo relazioni all’interno di differenti contesti sociali, come per esempio la
famiglia, la scuola, il gruppo di amici, il lavoro.
Senso comune e conoscenza scientifica
L’essere umano è quindi un attore sociale
consapevole, informato, in grado di scegliere all’interno di una gamma di azioni
codificate dalla propria cultura di appartenenza. Tale competenza permette, entro
certi limiti, di prevedere e di comprendere il comportamento altrui, di dargli una
spiegazione.
Per capire come ognuno di noi sia immerso in una realtà regolata da istituzioni so-
ciali focalizziamo l’attenzione su tutti i contesti sociali in cui ci si trova a operare, alle
caratteristiche relazionali di tali contesti e al sistema di norme che guida le azioni di
ogni persona. Infatti, quotidianamente interagiamo come attori sociali con una serie
di istituzioni, per esempio la nostra famiglia, nella quale si sviluppa un sistema relazio-
nale basato su
ruoli
ben precisi (genitori, nonni, fratelli, zii, ecc.) regolati da norme
comportamentali sulle quali noi costruiamo un sistema di aspettative.
Possiamo prevedere che una nostra azione, come per esempio lasciare in disordine la
propria camera, provochi una reazione nei nostri genitori, così come ci aspettiamo di
trovare una bella colazione fumante la mattina. Le nostre aspettative dipendono da un
sistema di norme apprese nel contesto famigliare, codificate e condivise. Anche la scuola
è un’istituzione sociale che presenta norme, regole e definisce codici di comportamento
consoni e non consoni. Inoltre, presenta una divisione in ruoli (studenti, insegnanti,
preside, personale amministrativo, ecc.) che permette al singolo individuo di muoversi
e di compiere scelte in una cornice definita, codificata e condivisa. Allo stesso modo,
lo sport è un insieme di norme condivise che regola i nostri corsi di azione e permette
di prevedere il comportamento altrui. In tutti questi sistemi sociali organizzati nei
quali siamo immersi quotidianamente, tra cui anche il gruppo degli amici, le relazioni
intime, l’ambiente di lavoro, gli individui fanno esperienza del vivere in una collettività
organizzata chiamata società.
Si tratta di una conoscenza di tipo esperienziale, di senso comune, che permette di farci
sopravvivere tra i nostri simili. Questo sapere, seppure utilissimo, ha però dei limiti.
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