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Il fantasy
– Presto, presto! – gridò improvvisamente Aslan. – Aquile, centauri… Ve-
do un altro lupo in mezzo ai cespugli, laggiù. Proprio dietro di voi. Tornerà
dalla sua padrona: inseguitelo e troverete la Strega Bianca, dalla quale potrete
salvare il quarto figlio di Adamo
8
.
Subito si udì un gran batter d’ali e scalpitare di zoccoli.
Una dozzina di veloci creature si lanciarono dietro il nemico e scompar-
vero nell’oscurità crescente.
Peter, ancora ansante, si volse a guardare Aslan.
– Hai dimenticato di ripulire la spada – disse il leone, severo.
Era vero, e Peter arrossì di emozione vedendo la bella lama lucente ancora
impiastricciata del sangue del lupo.
Si chinò e strofinò la lama sull’erba: quando fu pulita del tutto, finì di
asciugarla passandola sul vestito.
– Ora dammela e inginocchiati, figlio di Adamo – ordinò Aslan.
Peter obbedì e il grande leone gli batté sulla spalla con la spada messa di
piatto
9
, dicendo: – Alzati, ora sei un vero cavaliere e ti chiamerai Peter Flagello
dei Lupi. Ma non dimenticare mai più di ripulire la spada.
8 quarto figlio di Adamo:
il quarto fratello Pevensie,
cioè Edmund.
9 gli batté sulla spalla … messa di piatto:
con questo
stesso rituale i signori medievali nominavano i
cavalieri.
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I temi
Finalità morali e pedagogiche
Le
Cronache di Narnia
sono scritte per
i ragazzi, e quindi per un pubblico
più giovane
di quello a cui si rivol-
gono Tolkien e Brooks. Nel roman-
zo sono evidenti le
finalità morali
che caratterizzano tutta l’opera di
Lewis, in particolare dopo la sua
conversione religiosa
(avvenu-
ta nel 1929). L’organizzazione del
mondo di Narnia riflette infatti gli
ideali di fede
dell’autore e trova la
sua
simbologia
fondamentale nella
figura del
leone Aslan
. Personag-
gio emblematico, centrale, Aslan
non rappresenta semplicemente
il Bene, ma lo
spirito
stesso
del
cristianesimo
: sarà infatti lui, nel
prosieguo della storia, a immolare
la propria vita per salvare quella di
Edmund. Aslan è quindi il
tramite
narrativo
attraverso cui passano
gli insegnamenti morali che Lewis
vuole trasmettere ai suoi lettori.
Il tema del “viaggio”
Il
viaggio
è un
tema ricorrente
sia nella narrativa
classica (mito ed epica) sia nella fia-
ba e nel fantasy. Peter e i suoi fratelli
si avventurano nel reame di Narnia
e il loro viaggio permette all’autore
di svelare a chi legge una porzio-
ne via via maggiore del suo mondo
immaginario. Ma il viaggio è anche
un’occasione per
mettere alla pro-
va
i personaggi: l’eroe protagonista
(Peter in questo caso, che è il
leader
del gruppo) fa nuove esperienze, co-
nosce ambienti diversi, incontra per-
sone sconosciute, insomma “cresce”
interiormente e coinvolge nel suo
processo di crescita
anche il letto-
re. Il viaggio diventa quindi un
mo-
mento formativo
per i personaggi
ed
educativo
per chi legge.
Lo stile
Il rapporto tra narratore e lettore
La narrazione è condotta da un
nar-
ratore onnisciente
, che osserva i per-
sonaggi da un punto di vista esterno
alla storia e ne ricostruisce la perso-
nalità attraverso i comportamenti, le
reazioni emotive e le scelte morali.
Tuttavia il narratore non vuole porsi
del tutto al di fuori degli eventi di cui
parla, e li commenta con
osserva-
zioni
che trasmette direttamente al
lettore, quasi a volerlo coinvolgere
maggiormente nella vicenda. Que-
sto
dialogo
tra narratore e lettore
avviene attraverso le frasi poste in
parentesi, che a volte sembrano sop-
perire ad una dimenticanza narrativa
(
“Che terribili artigli” pensò Lucy
…)
altre volte invece sono il canale pri-
vilegiato di un dialogo che si sviluppa
di pari passo con la storia (…
fanciulle
che noi chiamiamo driadi e naiadi
).
guida alla lettura
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