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Il Quarantotto: per la libertà, l’indipen-
denza e la giustizia sociale
I fermenti politici e sociali,
che si erano preannunciati negli anni ’20 e ’30, esplosero in tutta
Europa nel 1848: alcuni popoli chiedevano la costituzione, altri l’in-
dipendenza, altri una maggiore giustizia sociale. In Italia, alla richiesta
di costituzione rivolta ai sovrani dei vari stati, si associava l’aspirazione
all’
indipendenza
dall’Austria e all’unità nazionale. In Francia preva-
leva la richiesta di una maggiore giustizia economica e dell’estensio-
ne del diritto di voto. Nell’impero austriaco, gli Ungheresi lottavano
per l’indipendenza e i Viennesi per la costituzione.
Il punto sulla
storia
Conquiste politiche
I moti rivoluzionari del ’48, dopo
brevi successi, vennero repressi e i regimi assolutistici restaurati.
Tuttavia si era messo in moto un
processo inarrestabile
, ali-
mentato soprattutto dalla borghesia imprenditoriale: nel volgere di
pochi anni, anche per il concorso di varie guerre, tutte le
monar-
chie
divennero
costituzionali
. Proseguì anche il processo di for-
mazione degli stati nazionali, con l’unificazione di due grandi Paesi
che fino a quel momento avevano costituito un mosaico di piccoli
stati: l’
Italia
, che raggiunse l’unità nel 1861, e la
Germania
, che
la raggiunse nel 1870.
1860
1870
1850
t
t
1848
Rivoluzioni in
Francia, Austria,
negli stati italiani
e tedeschi
1852
Luigi Bonaparte
ristabilisce l’impero
assumendo il nome
di Napoleone III
1861
Unità d’Italia
1870
Roma, breccia
di Porta Pia
1871
Parigi, la
Comune
La borghesia alimenta la vita culturale
L’Ottocento si può definire il secolo della
borghesia
: oltre ad
essere diventata la classe sociale dominante nel campo politico,
dove ottenne la guida dei governi, essa divenne
il punto di rife-
rimento anche nell’ambito culturale
. Il campo di intervento
degli artisti non furono più i palazzi nobiliari, ma quelli dei banchieri
e degli industriali e l’architettura si occupò delle grandi costruzioni
richieste dalla società industriale, come le stazioni ferroviarie, i nuovi
teatri, i palazzi per le esposizioni.
Il ruolo trainante di Parigi
La crescita economi-
ca alimentata dall’industria trasformò la vita delle grandi città euro-
pee: Parigi era quella culturalmente più vivace e attirava artisti da
tutta Europa. I teatri erano affollati, come pure i
caffè
, luoghi non
solo di svago ma anche di incontro e di appassionate discussioni tra
artisti e intellettuali. Giornali e riviste dibattevano su temi artistici,
oltre che politici e sociali. Ai vecchi e angusti quartieri medievali si
andavano sostituendo quelli nuovi, con viali (i
boulevards
), piazze e
parchi.
Il punto sulla
cultura
330
Henri Labrouste,
Sala di lettura
,
1859-1868, Parigi,
Biblioteca Nazionale
Claude Monet,
Impressione
.
Levar del sole
, 1872-1873,
Parigi, Musée Marmottan
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